"Il futuro richiede l’integrazione delle conoscenze per trasformare la realtà sotto i principi dell’etica e della ragione. Il sistema socialista non è un risultato spontaneo della storia. Costruirlo in un contesto attuale è una sfida permanente".
In questi termini si è espresso il Dottor Juan Luis Martín Chávez, coordinatore del Polo di Scienze Sociali, durante la conferenza Scienze Sociali nel nuovo contesto della società cubana, che ha inaugurato martedì 15 maggio, nella Casa Culturale dell’ALBA a L’Avana, il VII Seminario Nazionale Martiano di Etica Scienza, Coscienza e Valori.
Il ricercatore ha assicurato che il periodo tra il 2010 ed il 2020 sarà marcato da processi interni e globali che richiedono cambiamenti e la supervisione costante.
Riferendosi all’influenza esterna ha menzionato la controffensiva della destra in America Latina. Nella sua analisi della realtà cubana ha avvertito in merito all’invecchiamento della popolazione, i bassi indici di produttività, l’incremento delle disuguaglianze territoriali e la successione delle generazioni.
La convergenza delle crisi finanziaria, alimentare, energetica ed ambientale è stata segnalata da Juan Luis Martín Chávez come una delle maggiori sfide che dovranno affrontare la comunità scientifica e tutti i cittadini.
Ha sostenuto che le Scienze Sociali contano con 43 centri di ricerca, con oltre 600 studiosi della categoria oltre ai titolari. A questo potenziale si sommano 42 dipendenze dell’Educazione Superiore con oltre 5000 professori.
Il Coordinatore del Polo di Scienze Sociali ritiene necessario incrementare l’approccio interdisciplinare e l’individuazione dei problemi, la produzione di proposte e lo sviluppo di canali di connessione tra la ricerca ed il processo decisionale, educativo e di comunicazione sociale. Ha considerato necessario aumentare la capacità di influenzare il pensiero internazionale.
In uno scenario dove è stata reiterata l’attualità del pensiero di Martí, del quale il 19 di maggio si compiranno i 117 anni della sua caduta in combattimento, Graciela Ramírez, coordinatrice del Comitato internazionale per la liberazione dei Cinque, ha denunciato il silenzio della giustizia nordamericana di fronte alla richiesta di habeas corpus per i Cinque antiterroristi cubani.
"Il Governo degli Stati Uniti pagò più di un quarto di milione di dollari a giornalisti ed agenti della CIA per demonizzarli prima, durante e dopo il processo. Ci sono le prove di tutto, pero i Cinque continuano ad essere detenuti. Condannati come se avessero a disposizione più di una vita", ha dichiarato.