Perdite superiori ai 105 milioni di dollari, solo nell’acquisto di alimenti dagli Stati Uniti, saranno causate a Cuba dall’ingiusta politica del blocco economico, commerciale e finanziario imposto all’Isola.
Eidel Mussi Velázquez, vicepresidente di Alimport, impresa cubana che si occupa del commercio internazionale in questo settore, ha annunciato che negli ultimi decenni questo fenomeno ha provocato alla nazione caraibica danni di circa un miliardo di dollari, pubblica il giornale Trabajadores.
Il dirigente ha evidenziato che dinnanzi all’impossibilità di ricevere crediti in banche nordamericane per effettuare acquisti, Cuba esegue queste operazioni con tassi di interesse praticamente doppi rispetto al livello normale.
Siccome Cuba non può effettuare operazioni in dollari, le perdite aumentano a causa dei rischi delle operazioni di cambio, dovendo comprare altre monete per eseguire le transazioni, ha spiegato.
Inoltre, si incrementano i costi di circa 25 milioni a causa del trasporto, infatti le navi di qualsiasi paese che attraccano in un porto cubano devono aspettare sei mesi prima di poter giungere negli Stati Uniti, e per tale ragione le compagnie navali aumentano le loro richieste, ha segnalato.
Mussi Velázquez ha precisato che i livelli di acquisti alimentari negli Stati Uniti sono diminuiti negli ultimi anni, anche se Cuba prevede per quest’anno una spesa vicina ai 440 milioni.
In oltre mezzo secolo di applicazione, questa politica ostile del blocco ha causate a Cuba perdite valutate in 1066mila milioni di dollari.