Il
social network Facebook, emblema USA
di "libertà e democrazia", ha
deciso di bloccare l'applicazione
NetworkedBlogs per Cuba; il motore
di ricerca Google s'incarica di
comunicare agli utenti cubani:
”We're sorry, but this service is
not available in your country”
("Siamo spiacenti, ma questo
servizio non è disponibile nel tuo
paese"): Cuba ovviamente. Di questo
non ci si accorge se non si vive
sull'isola
NetworkedBlogs è un'applicazione per
blog integrata in Facebook che
facilita la proiezione dei blog
attraverso il Social Network. Con
questa applicazione si può far
conoscere un blog, seguire altri
blog, leggere blog di amici,
conoscere i blog che gli amici
seguono su Facebook e molte altre
funzioni.
NetworkedBlogs è un servizio
gratuito dove si trovano incorporati
oltre un milione di blog, quindi è
abbastanza noto tra i blogger perché
permette di distribuire
automaticamente il contenuto di un
blog su Facebook e Twitter.
Ho ricevuto la seguente
comunicazione:
Ciao Norelys,
"Non abbiamo potuto pubblicare i
post del suo blog per le
destinazioni selezionate. Spesso,
ciò significa semplicemente che il
nostro permesso di pubblicare in suo
nome è scaduto, e devi nuovamente
autorizzare NetworkedBlogs.
Utilizza il seguente link per
ottenerne, di nuovo, il
funzionamento senza problemi e
ripubblicare i messaggi persi.
Clicca qui per risolvere il
problema".
Quando si fa clic appare:
Non per nulla il Ministro degli
Esteri cubano Bruno Rodriguez
Parrilla ha replicato al
rappresentante degli Stati Uniti
presso l'Assemblea Generale delle
Nazioni Unite, Ronald Godard, che ha
difeso il blocco contro Cuba "come
uno strumento per garantire il
rispetto dei diritti umani e la
libertà che sono ideali di questa
Assemblea". [1]
Vogliono perorare per la libera
circolazione delle informazioni?
Tolgano il blocco nel settore delle
telecomunicazioni; consentano la
connessione cubana ai cavi
sottomarini per accedere ad
Internet; eliminino le trasmissioni
illegali e sovversive di radio e
televisione; autorizzino
l'acquisizione di software degli
Stati Uniti e la formazione di
specialisti; eliminino le
restrizioni informatiche e
consentano l'uso dei servizi forniti
dai loro supporti tecnologici e che
vietano per Cuba.
E' molto sorprendente che i blogger
controrivoluzionari dell'isola non
si lamentano di tali abusi e nel
caso della citata applicazione di
Facebook non hanno detto un pio pio.
Anche
Google
si é accanito con l'isola.
Google Analytics,
Google Earth, Google Destktop Search,
Google Toolbar y Google Code Search
sono alcuni dei servizi bloccati
dall'altro gigante "democratico",
tanto docile quando si tratta di
Cuba.
Facebook
bloquea
aplicación
para
blogueros
cubanos
La red
social
Facebook,
emblema
norteamericano
de “libertad
y democracia”
ha decidido
bloquear la
aplicación
NetworkedBlogs
para Cuba...
Norelys
Morales
Aguilera
15/11/2012
La red
social
Facebook,
emblema
norteamericano
de “libertad
y democracia”
ha decidido
bloquear la
aplicación
NetworkedBlogs
para Cuba,
que el
buscador
Google se
encarga de
comunicar a
los usuarios
cubanos:”We're
sorry, but
this service
is not
available in
your country”,
que es Cuba
obviamente.
De esto
usted no se
entera si no
vive en la
Isla.
NetworkedBlogs
es una
aplicación
para blogs
integrada en
Facebook que
facilita la
proyección
de blogs a
través de la
Red Social.
Con esta
aplicación
se puede dar
a conocer un
blog, seguir
otros blogs,
leer blogs
de
seguidores,
conocer los
blogs que
los amigos
sigan en
Facebook y
muchas otras
funciones.
Networkedblogs
es un
servicio
gratuito al
cual se
encuentran
incorporados
más de un
millón de
blogs, por
lo que es
bastante
conocido
entre
bloggers ya
que permite
distribuir
automáticamente
el contenido
de un blog
en Facebook
y Twitter.
He recibido
la siguiente
comunicación:
Hola Norelys,
“No hemos
podido
publicar
entradas de
su blog a
los destinos
seleccionados.
A menudo,
esto
significa
simplemente
que nuestro
permiso para
publicar en
su nombre ha
expirado, y
hay que
volver a
autorizar
NetworkedBlogs.
Utilice el
siguiente
enlace para
obtener las
cosas
funcionando
sin
problemas de
nuevo y
volver a
publicar los
mensajes
perdidos.
Haga clic
aquí para
solucionarlos”.
Cuando se
pincha esto
aparece:
No en vano
el canciller
cubano,
Bruno
Rodríguez
Parrilla,
replicó al
representante
de Estados
Unidos ante
la Asamblea
General de
la
Organización
de Naciones
Unidas,
Ronald
Godard, que
defendió el
bloqueo a
Cuba “como
una
herramienta
para
asegurar el
respeto de
los derechos
humanos y la
libertad que
son ideales
de esta
Asamblea”.
[1]
¿Quieren
abogar por
el libre
flujo de
información?
Levanten el
bloqueo en
el sector de
las
telecomunicaciones;
permitan la
conexión
cubana a los
cables
submarinos
para acceder
a Internet;
eliminen las
trasmisiones
ilegales y
subversivas
de radio y
televisión;
autoricen la
adquisición
de software
norteamericano
y la
formación de
especialistas;
eliminen las
restricciones
informáticas
y permitan
el uso de
los
servicios
que brindan
sus soportes
tecnológicos
y que se
prohíben a
Cuba.
Es muy
llamativo
que los
blogueros
contrarrevolucionarios
de la Isla
no se quejen
de tales
desmanes y
en el caso
de la citada
aplicación
de Facebook
no han dicho
ni pío.
Google
también se
ha ensañado
con la Isla.
Google
Analytics,
Google Earth,
Google
Destktop
Search,
Google
Toolbar y
Google Code
Search son
algunos
servicios
bloqueados
por el otro
gigante
“democrático”
tan dócil
cuando de
Cuba se
trata.