Una gigantografia di Fidel e i CDR

 

 

06.12.12 - Antonio Ernesto Guzmán www.granma.cu

 

 

Una gigantografia che mostra immagini del Comandante Fidel Castro durante la creazione dei Comitati di Difesa della Rivoluzione (CDR) nel 1960 e nella celebrazione del 50º anniversario della fondazione di questa organizzazione di massa, è stata presentata nel Museo della Rivoluzione.

 

Durante l’attività, il direttore del Museo della Rivoluzione con il coordinatore Nazionale dei  CDR e altri membri della Segreteria Nazionale di questa organizzazione, hanno risaltato l’importanza dei Comitati di Difesa della Rivoluzione. Al fondo, la gigantografia. Foto: Ismael Batista
Durante l’attività, il direttore del Museo della Rivoluzione con il coordinatore Nazionale dei CDR e altri membri della Segreteria Nazionale di questa organizzazione, hanno risaltato l’importanza dei Comitati di Difesa della Rivoluzione. Al fondo, la gigantografia

La Direzione dei CDR, ha detto il coordinatore nazionale, Carlos Rafael Miranda Martínez, ha scelto questa importante istituzione della storia cubana per collocare la gigantografia perchè i due momenti che descrive questa grande fotografia sono avvenuti in questo spazio.

 

Miranda Martínez, durante la scoperta dell’opera ha parlato dell’importanza del vincolo dei Comitati di Difesa della Rivoluzione con il Museo, ed ha sottolineato l’importanza della partecipazione dei giovani cubani alla continuità della più grande organizzazione di massa dell’Isola ed ha ricordato le parole del Comandante in Capo Fidel Castro quando, in occasione della celebrazione del 50º anniversario dei CDR, ha dichiarati i giovani “eredi del legato di realizzare le promesse fatte nella notte della nascita dei Comitati”.

 

Il direttore del Museo della Rivoluzione, José Andrés Pérez Quintana, ha segnalato che la scoperta di questa gigantografia, con l’inaugurazione nel 1998 del V Congresso dei CDR, al quale parteciparono circa 1400 delegati e invitati, sono due tra i momenti più suggestivi della relazione tra il Museo e questa organizzazione di massa.

 

 

“Mai abbassare la guardia!”

 

 

Fidel, 28 settembre del 1977 alla chiusura del Primo Congresso dei CDR

 

 

Il ‘Premio del Barrio’ ai Cinque Eroi
 

Lo hanno ricevuto i familiari a nome degli antiterroristi, durante la cerimonia nazionale dei CDR a Cienfuegos, dov’è stata presentata la convocazione all’VIII Congresso dell’organizzazione

 

29.09 - “Considerando quello che rappresentano per Cuba e per i milioni di persone oneste in tutto il mondo che conoscono il loro caso, la direzione nazionale dei Comitati di Difesa della Rivoluzione ha approvato di consegnare il Premio del Barrio (il Premio del Quartiere) in maniera eccezionale, a René, Fernando, Ramón, Gerardo e Antonio: i nostri Cinque Eroi ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti per aver difeso il loro popolo dal terrorismo.

I familiari degli antiterroristi hanno ricevuto la distinzione a nome di questi “Cinque grandi Cederisti”, assenti fisicamente ma sempre nel cuore del popolo, durante la cerimonia nazionale per il 52º anniversario dell’organizzazione, effettuata a Cienfuegos, provincia avanguardia nazionale, per la quarta volta consecutiva.

Il coordinatore dell’organizzazione, Carlos Rafael Miranda Martínez, ha presentato la convocazione nazionale all’VIII Congresso della maggior organizzazione di massa dell’Isola, che raggruppa circa otto milioni di persone, cioè il 92.6% dei cubani e delle cubane maggiori di 14 anni.

Le province di Guantanamo, Camagüey e Pinar del Río sono state segnalate nell’emulazione cederista e sono stati riconosciuti i passi avanti di Santiago di Cuba e dell’ Isola della Gioventù.

Nella cerimonia è stato consegnato alla città di Cienfuegos il merito d’Avanguardia Nazionale.

CDR“Dobbiamo dire che l’idea essenziale, quando si crearono i Comitati di Difesa della Rivoluzione era la lotta di fronte all’imperialismo, di fronte ai terroristi, di fronte ai contro rivoluzionari.

 

Così sorsero i Comitati di Difesa della Rivoluzione.

 

Fu la stessa lotta che ispirò, motivò e sviluppò questa organizzazione.

 

Ma lo straordinario di questo movimento, di questa tremenda forza di massa organizzata, è che lungo tutta la sua lotta ha dimostrato infinite possibilità, che vanno molto al di là del puro combattimento della controrivoluzione [...]

 

Appoggiarsi alle masse è sempre stato un assioma della strategia rivoluzionaria.

 

Per questo la Rivoluzione ha prestato tanta attenzione allo sviluppo del movimento operaio e all’organizzazione dei lavoratori; allo sviluppo del movimento contadino e all’ organizzazione dei contadini; allo sviluppo del movimento delle donne e all’organizzazione delle donne; allo sviluppo della gioventù e all’organizzazione della nostra gioventù, cosi come allo sviluppo della massa studentesca e dell’organizzazione degli studenti, e per ultimo, allo sviluppo del movimento infantile e all’organizzazione dei bambini.

 

Ma nonostante queste poderose organizzazioni, il nostro processo rivoluzionario e il nostro sistema rivoluzionario sarebbero stati incompleti senza i Comitati di Difesa della Rivoluzione.

 

Hanno riempito un vuoto enorme, che le altre organizzazioni di massa non potevano riempire; un vuoto che il Partito, avanguardia dirigente della Rivoluzione, non poteva riempire, perchè il cittadino non è solo operaio o la cittadina non è solo una donna, lo studente non è solo uno studente, nè il contadino è solo un contadino, ma tutti vivono nella comunità, percepiscono i problemi del comunità, attuano nella comunità e lottano tutti in seno alla comunità.

 

Ci sono numerose donne che non sono operaie, sono donne di casa; ci sono infinità di persone che sono pensionate e non stanno nei sindacati, ma inoltre ci sono gli operai, gli studenti, le donne lavoratrici, i contadini, che vivono lì, nel quartiere, nel villaggio, nel paese, nella città: senza i Comitati di Difesa tutta questa enorme massa non avrebbe potuto organizzarsi nel suo insieme.

 

I Comitati di Difesa sono venuti a dimostrare che non solo erano uno strumento efficace, molto efficace, per combattere il nemico controrivoluzionario, ma uno strumento molto efficace praticamente su tutti i fronti della Rivoluzione.

 

I Comitati sono coscienti che questa lotta, che prima era una lotta armata, sabotaggi, piani d’aggressione dell’impero, guerra segreta della CIA, eccetera, eccetera, eccetera, si va trasformando in un altro tipo di lotta.

 

E i nostri nemici dicono; bene, questa gente non c’è maniera di distruggerla, sono più forti del Morro, e allora cominciano un altro tipo di lotta, di campagna d’erosione di tipo ideologico, e i Comitati sono molto coscienti di questo, senza mai abbassare la guardia nell’altro terreno, perchè questa allerta la si deve mantenere sempre: Non abbassare mai la guardia!”.

 

 

Festa in tutta l’Isola, per il
52º anniversario dei CDR

 

 

25 settembre 2012 - www.granma.cu

 

 

Nemesia, Premio del Barrio

 

 

27.09 - Nemesia Rodríguez Montano, la “Flor Carbonera de los pies descalzos” ha ricevuto il Premio del Barrio che assegna la direzione nazionale dei Comitati di Difesa della Rivoluzione (CDR), come riconoscimento al suo contributo nella formazione di valori nella comunità e la sua importante partecipazione ai compiti dei CDR.

“È una soddisfazione che mi ha offerto la vita e che non avevo neanche sognato”, ha dichiarato Nemesia nel ricevere il premio, che ha dedicato a Fidel e Raúl.

È impossibile trovare un’altra persona altrettanto sensibile ed entusiasta nell’affrontare i problemi del quartiere, ha sottolineato Alicia Gómez, coordinatrice municipale dei CDR, dopo aver ricordato che Nemesia occupò per 15 anni l’incarico di guida ideologica della sua area ed in seguito dell’organizzazione. Può vantare inoltre la distinzione 28 di Settembre.

La donna perse la madre durante il bombardamento mercenario dell’aprile del 1961, in Playa Girón, avvenimento che portò il lutto nella sua famiglia ed ispirò la “Elegía de los zapaticos blancos”, del poeta Jesús Orta Ruiz, El Indio Naborí.

 

Il Soplillar di Nemesia

 

Il quotidiano Granma si è recato fino a Soplillar, un piccolo villaggio dove attualmente risiedono circa 120 famiglie e distante sette km da Playa Larga. Nemesia non ha mai voluto abbandonare il suo pezzo di terra. È nata qui e vive felice.

“Altri, forse, avrebbero desiderato di andarsene lontano da questo luogo. Se dovessi lasciarlo credo che morirei, è il miglior posto del mondo, le gente mi ammira e mi vuole bene; qui riesco a respirare meglio”.

I festeggiamenti per il 52º anniversario della fondazione dei Comitati di Difesa della Rivoluzione, motivano la realizzazione di un gruppo di attività in tutto il paese e in particolare nella provincia di Cienfuegos, riconosciuta avanguardia nazionale nell’emulazione e vincitrice della sede della cerimonia centrale nazionale Domenica 23 si è svolta una giornata di lavoro volontario, pulizia e abbellimento di ogni isolato e dei quartieri delle zone urbane come negli insediamenti rurali.

 

Giovedì 27, in ogni isolato i ‘cederisti’ festeggeranno l’anniversario con una festa che riunirà i vicini che elaboreranno la tradizionale callosa, un enorme minestrone.

 

La cerimonia nazionale si svolgerà venerdì 28, di mattina, con la premiazione dei ‘cederisti’ migliori segnalati, e verrà consegnato ufficialmente il Premio del Quartiere, il massimo riconoscimento che l’organizzazione dei CDR consegnerà ai Cinque Eroi ingiustamente condannati negli Stati Uniti, per aver combattuto il terrorismo, e si diffonderà la convocazione all’VIII Congresso dei CDR.

 

Martha Ojeda Sánchez, coordinatrice dei CDR a Cienfuegos, ha precisato che questa è la quarta occasione in cui i ‘cederisti’ di questa provincia ottengono la condizione di avanguardia nazionale ed organizzano la cerimonia centrale per la data.

 

L’emulazione, da settembre a settembre, ha considerato la consegna delle quote e i risultati più favorevoli nella raccolta della materie prime, la diminuzione dei furti e di azioni illegali, le donazioni volontarie di sangue, che sono anche i compiti fondamentali dell’organizzazione.

 

La lotta contro l’indisciplina sociale e la rivalutazione di valori che tradizionalmente hanno caratterizzato la società cubana, come il funzionamento di zone e comitati a livello d’isolato, sono motivo d’insoddisfazione, e nello stesso tempo stimolo per realizzare risultati migliori.