Come si votava prima del trionfo della Rivoluzione

Cristoforo Colombo era tra gli elettori!

 

 

28 settembre 2012 - www.granma.cu

 

 

In diversi alcuni municipi c’erano più elettori che abitanti. La fantasia dei simulatori toccava il cinismo più bieco e Cristoforo Colombo, Diego Velesquèz ed anche Valeriano Weiler apparivano nelle liste degli elettori, così come i più antichi capitani generali.

 

Il numero dei falsi elettori era sempre più abbondante di quello reale: la corruzione s’impadroniva dei seggi e non si vigilava l’identità dei votanti.

 

Così i manipolatori vincevano le elezioni.

 

Fernando Ortíz, il grande saggio, presidente della Società Economica degli Amici del Paese e membro della Camera dei Rappresentanti del Partito Liberale, fu un profondo analista della legislazione e dei processi elettorali, e di fronte a simili imbrogli, dalla sua posizione, controllò i registri della Giunta Centrale Elettorale, creata dagli Stati Uniti nel loro secondo intervento militare a Cuba, simile al sistema elettorale nordamericano. Lì incontrò i presunti elettori.

 

In un suo articolo intitolato “I mali delle elezioni cubane”, Carlos E. Chapman, noto storiografo nordamericano e professore dell’Università di Berkeley, spiegava come l’aggiunta di votanti pesava più della sottrazione e poneva come esempio, le elezioni del 1919, in un paese dove votavano solo gli uomini, dimostrando che era impossibile la percentuale dei votanti, tendendo in considerazione la popolazione maschile cubana.

 

Un caso notevole fu quello di Candelaria, in provincia di Pinar del Río, che con un totale di 9234 abitanti, emise 25820 voti!

 

Lo stesso Chapman definiva “fodera elettorale”, la raccolta di falsi votanti reclutata in maniera varia, facendo falsificazioni del censimento e delle liste e includendo nomi apocrifi con i quali votare.

 

Anche se si dovevano esporre le liste degli aventi diritto al voto, si effettuavano violazioni in cui influiva moltissimo l’altissima percentuale d’analfabetismo imperante.

 

I partiti politici s’impadronivano dei registri dei votanti nei capoluoghi per non farli arrivare agli elettori.

 

L’importanza della verifica degli elenchi degli elettori come si esegue oggi è basilare, come il controllo delle carte d’identità. Oggi i cubani sono orgogliosi del loro diritto di voto e Cristoforo Colombo non potrebbe davvero votare nell’Isola!