Pochi
giorni fa mi ho avuto per le mani il libro 'Perché la
Rivoluzione cubana?' pubblicato dalla Casa Editrice Capitan
San Luis, che tutti dovrebbero leggere, per mai dimenticare.
Come indicato nella presentazione del testo "negli anni 50,
Cuba era molto più di L'Avana, con la sua vivace vita
notturna, i cabaret, i suoi alberghi di lusso, le Ford e
Chevrolet dell'anno e le visite di brillanti star, Sarita
Montiel, Nat King Cole. C'era un'altra Avana, che sì era
Cuba, quella mostrata nelle pagine di questo libro, con
abbondante documentazione di quel periodo, inchieste di
istituzioni private, articoli di giornale e una prolifica
testimonianza fotografica di coloro che quotidianamente
andavano per campi e città in cerca della notizia e della
denuncia di un capitalismo spietato, dipendente e
sottosviluppato, piagato da disuguaglianza sociali,
disoccupazione di massa, analfabetismo, miseria opprimente e
vergognosa, qua e là. Corruzione e repressione".
Qui ci sono alcuni dati che appaiono nel libro e confermano
che durante la dittatura di Fulgencio Batista, Cuba ha
vissuto un clima di terrore, miseria, sfruttamento e
corruzione come mai prima nella sua storia repubblicana.
■ Duecentomila famiglie contadine non avevano un acro di
terra dove coltivare cibo per i loro bambini affamati.
■ Il 14% dei lavoratori agricoli del paese subiva o aveva
sofferto di tubercolosi, il 13% aveva avuto il tifo e il 36%
ammetteva di essere affetto da parassiti.
■ Il 90% dei bambini rurali era divorato dai parassiti che
s'infiltravano dalla terra attraverso le unghie dei piedi
nudi.
■ L'85% dei piccoli agricoltori cubani pagava l'affitto e
vivevano sotto la costante minaccia di espropriazione delle
loro terre.
■ Più della metà delle terre più produttive erano in mani
straniere.
■ La capitale del paese, con il 22% della popolazione,
disponeva del 65% dei medici e il 62% dei posti letto negli
ospedali.
■ La mortalità infantile era di oltre sessanta morti ogni
mille nati vivi.
■ La speranza di vita alla nascita era solo di 58
anni.
■ Allora vi era solo un ospedale rurale con solo 10 posti
letto e senza alcun medico.
■ L'ospedale psichiatrico di Cuba aveva allora 2000 posti
letto, per più di 6500 pazienti, la maggior parte senza
identità personale, nudi, con un trattamento insufficiente o
inesistente.
■ Circa 700000 persone erano disoccupate e sottoccupate: di
loro il 45% appartenevano alle zone rurali.
■ Quattrocentomila lavoratori industriali e braccianti
avevano le pensione defalcate.
■ Nei giochi d'azzardo (charada, bolita e lotteria)
s'investivano circa 100 milioni di pesos, uno dei più alti
pro capite al mondo. Si sapeva che dal palazzo presidenziale
erano inviati riscossori che passavano per gli uffici dei
casinò e raccoglievano grosse somme di denaro.
■ Il quadro era desolante: omicidi, teste rotte, braccia
fratturate, camice macchiate di sangue. La muta batistiana
tentava di nascondere la sua codardia con crudeltà. Le
carceri e le stazioni di polizia utilizzavano nuovi e più
sofisticati strumenti di tortura.
■ Il 23,6% della popolazione maggiore di 10 anni era
analfabeta. Il 45% dei bambini, dai 6 ai 14 anni, non
frequentava la scuola. Paradossalmente, c'erano più di 10000
insegnanti disoccupati.
■ Il 30% dei contadini non sapeva firmare, ed il 99% non
conoscevano la Storia di Cuba.
■ Non c'era un sistema di assistenza sociale.
■ Durante i suoi quasi sette anni di mandato tirannico, il
regime di Batista riuscì a malversare più di tre milioni di
pesos ottenuti per mezzo di raccolte ed emissioni di titoli
pubblici.
■ Fulgencio Batista aveva una fitta rete di uomini di paglia
, intermediari, complici, soci ed avvocati per nascondere i
suoi interessi in circa 70 aziende.
■ Il governo USA non ha mai nascosto il suo sostegno al
regime di Batista. Si trincerava in un opportuno neutralismo
tutte le volte che si invocava la costante violazione
dei diritti umani da parte del dittatore e la sua banda, e
faceva importanti consegne di armi alla dittatura.
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