Ogni anno a Cuba si perdono 1011 milioni di metri cubi di acqua, quantità simile alla capacità di riempimento della diga Zaza, la maggiore dell’Isola.
Segnala il quotidiano Granma come causa fondamentale di questo problema, gli anni di prolungato sfruttamento dell’infrastruttura senza l’adeguato mantenimento.
Indica in un esteso lavoro sul tema che queste perdite costituiscono una delle problematiche fondamentali che attentano alla qualità dei servizi di provvisione di acqua, che oggi si offrono alla popolazione ed all’economia.
Precisa che il fatto più preoccupante in materia idraulica nel paese sono le enormi perdite o fughe, dato che il 16% (279 milioni di metri cubi) scivola fuori dalle condutture, mentre altri 349 milioni, il 20%, si sparge nelle reti degli acquedotti.
Nelle installazioni della casa si sprecano 383 milioni di metri cubi (22%), fenomeno che si manifesta in tutte le province e municipi, data la cultura dello spreco che esiste nel paese.
Dopo segnalare la responsabilità che ha la popolazione in tutto ciò, sottolinea anche la necessità che l’Istituto Nazionale delle Risorse Idrauliche (INRH) e le sue dipendenze lavorino per migliorare il cattivo stato in cui si trovano alcune delle reti di questo sistema, dove si perde un altro 40% dell’acqua che circola nelle tubature.
Aggiuntivamente – dice – è necessario fortificare la base giuridica che punisce e penalizza il furto e lo spreco, e l’implementazione di un sistema tariffario dinamico che rappresenti veramente i costi in cui incorre il paese per mettere l’acqua al servizio della popolazione, dell’economia e dell’ecosistema.
La direzione dell’INRH ha spiegato al quotidiano Granma che si sta applicando un programma integrale di costruzione e riabilitazione delle reti e condutture di provvisione, come del 20% dei sistemi di fognature del drenaggio pluviale.