Il trionfo della Rivoluzione cubana nel 1959 ha reso possibile l’inizio di una trasformazione nella matrice dell’energia nell’Isola, che ora supera di 10 volte la generazione di elettricità esistente allora.
Durante l’annullamento di un francobollo allegorico per il giorno del lavoratore del settore a L’Avana , Ramón López Ramos, direttore commerciale dell’Unione Nazionale Elettrica (UNE), ha risaltato il protagonismo dei 48.500 lavoratori che integrano il settore.
Con l’orientamento del Comandante in Capo Fidel Castro, sono stati eseguiti numerosi investimenti che permettono di ottenere attualmente più di 4000 megawatts di potenza.
Questa cifra è di sei volte superiore ai 475 megawatts installati nel territorio nazionale dalla Compagnia Cubana di Elettricità, dicono i dati pubblicati nelle statistiche energetiche della Rivoluzione, nel periodo 1959-2008.
López Ramos ha ricordato che prima del ’59 solo il 60% della popolazione aveva accesso a questo servizio, mentre attualmente lo riceve più de 96% delle famiglie e a questa si somma l’uso di diverse fonti d’energia, come fotovoltaica, eolica, idraulica y la biomassa di canna da zucchero.
I dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica e Informazione indicano che dal 1998 Cuba ha iniziato a generare elettricità con gas accompagnante dei pozzi di petrolio (ENERGAS)
La ripresa del settore si è intensificata nel 2005, con il programma della Rivoluzione Energetica, durante il quale sono stati disseminati per tutto il paese gruppi elettrogeni per mantenere un’elevata disponibilità del Sistema Elettro-Energetico Nazionale (SEN), per appoggiare il lavoro del centrali termoelettriche.