La necessità di difendere un profilo colto, diverso, etico e profondamente impegnato con i principi della Rivoluzione ha definito il tono della giornata inaugurale, martedì 23 ottobre, del VII Festival della Televisione Cuba 2012, presso il Palazzo delle Convenzioni de L’Avana.
Nell’aprire l’evento, che riunisce professionisti, tecnici, creatori e produttori del paese, Danylo Sirio López, presidente dell’Istituto Cubano di Radio e Televisione (ICRT), ha messo in risalto l’importanza dell’appuntamento per riflettere e scambiare esperienze teoriche e pratiche rivolte a dare il salto di qualità che ci si attende dal mezzo d’informazione, in corrispondenza con gli obiettivi approvati nella Prima Conferenza Nazionale del Partito.
Omar Olazábal, vicepresidente del ICRT, ha impartito la conferenza iniziale del foro nella quale ha parlato delle attuali sfide della televisione cubana, tra le quali ha citato il percorso verso la tecnologia digitale, il riscatto della produzione di telenovele e il loro inserimento internazionale, i programmi musicali dal vivo, lo stimolo alla creazione, e la produzione di documentari e film in collaborazione con altre istituzioni come ICAIC, UNAEC e l’Associazione Hermanos Saíz.
Ha assicurato che la televisione pubblica cubana deve conservare un elevato impegno sociale ed una programmazione lontana dalla banalità.
Durante la giornata, alla quale ha assistito Alberto Alvariño, vicecapo del Dipartimento Ideologico del Comitato Centrale del Partito, è stato aperto inoltre lo spazio di una fiera internazionale parallela alla quale partecipano circa 20 paesi.