Già dal prossimo raccolto di canna di zucchero cubano, la brasiliana Odebrecht gestirà una centrale della provincia centrale di Cienfuegos. Sarà la prima impresa straniera ad entrare nel settore agricolo, dalla nazionalizzazione dei mulini nel 1959, precedentemente controllati dagli Stati Uniti.
Fin dai tempi coloniali, l’industria dello zucchero è stata il motore dell’economia cubana. Tuttavia, a partire dalla crisi economica degli anni novanta, è entrata in una fase di declino. Dai 7 milioni di tonnellate che produceva negli anni ottanta è passata a un raccolto di 1.38 milioni di tonnellate nel 2011. Con l’intento di rivitalizzare il settore, il governo ha messo a capo del ministero dello zucchero uno dei generali più riconosciuti e ha poi eliminato il ministero, convertendolo in gruppo aziendale. Ma i raccolti sono ancora molto scarsi.
Gli investimenti brasiliani a Cuba crescono rapidamente grazie a un credito nazionale di circa 1 miliardo di dollari. Le relazioni bilaterali tra i due paesi si sono rafforzate durante il mandato dell’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva.
Lo scorso novembre Cuba ha chiesto al Brasile un prestito di 200 milioni di dollari per l’importazione di macchine agricole, mentre in febbraio la multinazionale Odebrecht ha firmato un “contratto di amministrazione produttiva” con il Grupo de Administración Empresarial del Azúcar, a Cienfuegos, volto all’aumento della produzione di zucchero e alla rivitalizzazione dell’industria cubana.
L’aver autorizzato Odebrecht a investire e gestire una centrale mostra ancora una volta il rapporto preferenziale che l’Avana mantiene con Brasilia. Gli interscambi tra Cuba e Brasile, secondo partner commerciale dopo il Venezuela, hanno raggiunto la cifra record di 642 milioni di dollari (488 milioni di euro) nel 2011, registrando un incremento del 31% rispetto al 2010.
Inoltre, i lavori per la modernizzazione del terminal container del porto di Mariel, a 45 chilometri dalla capitale, vicino le coste nordamericane - nella speranza che avrà presto fine l’embargo commerciale imposto da Washington mezzo secolo fa -, sono eseguiti da Odebrecht e finanziati all’80% dal Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social (BNDES). Il progetto sarà completato entro la fine del 2013 e muove un giro d’affari di circa 800 milioni di dollari.
Il contratto per l’amministrazione della centrale “5 de Septiembre” avrà una durata di 13 anni e altre imprese straniere stanno negoziando accordi simili nonostante la legge statunitense sanzioni quanti investono in proprietà che sono state nazionalizzate.