I lavoratori della Biblioteca Nazionale José Martí hanno rinnovato il loro impegno con la preservazione e la promozione della memoria storica e con la salvaguardia del patrimonio culturale durante l’atto di apertura dell’istituzione.
Alla presenza di Miguel Díaz-Canel, membro del Burò Politico del Partito e vicepresidente del Consiglio dei Ministri, bibliotecari, intellettuali, artisti e rappresentanti diplomatici hanno ricevuto una dettagliata spiegazione dei compiti cominciati tre anni fa per riabilitare l’imponente edificio situato nella Piazza della Rivoluzione e per rianimare i suoi servizi alla popolazione.
Dopo la cerimonia, alla quale hanno assistito anche José Ramón Fernández e Abel Prieto, assessori del Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri; Miguel Barnet, presidente della UNEAC e lo storico Eusebio Leal, c’è stato un percorso nei primi due piani dell’edificio durante il quale è stato possibile ammirare i miglioramenti delle aree di attenzione al pubblico, il restauro del lucernario che illumina l’interno, l’installazione di Ernesto Rancaño che sulla scala che conduce al secondo livello ricrea l’effige di Martí composta da 365 colibrì in volo, ed il contributo di decine di artisti cubani alla collezione patrimoniale della Biblioteca.
È stato riconosciuto il contributo dei costruttori e degli investitori, la collaborazione del Ministero della Cultura, del Ministero degli Interni, della Oficina del Historiador de la Ciudad e dell’Agenzia Spagnola di Cooperazione Internazionale, ed in maniera particolare dei lavoratori della stessa Biblioteca, rappresentati da due specialiste che hanno appena compiuto 50 anni di servizio all’interno dell’istituzione, Araceli García Carranza e Noelia Romero, alle quali è stato consegnato il Diploma d’Oro.
Tra i dati forniti dal dottor Eduardo Torres Cuevas, direttore della Biblioteca, che illustrano la dimensione dei lavori appena conclusi, risaltano il restauro di 8000 metri quadrati dei marmi del pavimento e delle colonne, l’impermeabilizzazione della copertura, la dotazione di un moderno sistema antincendio, montacarichi, ascensori ed i nuovi mobili. Ed in primissimo piano, il riordino e la catalogazione dei fondi che sommano letteralmente 94 km di scaffali.