Il Consiglio delle Chiese di Cuba, ha riaffermato nella sua 45ª Assemblea Generale svolta a L’Avana, il suo impegno di appoggiare e stare unito al popolo nella battaglia per la difesa del conquiste sociali realizzate.

In una dichiarazione emessa al termine della riunione, il movimento ha condannato il blocco economico, commerciale e finanziario imposto all’Isola dal governo degli Stati Uniti, manovra definita un atteggiamento criminale genocida.

Le circa 40 Chiese istituzioni cristiane e gruppi ecumenici riuniti nel Consiglio, hanno coinciso nel dare un ruolo preponderante alla ricerca della pace ed hanno insistito negli sforzi congiunti con i loro omologhi nordamericani per la normalizzazione delle relazioni bilaterali.

“Smetteremo d’esigere il loro ritorno quando Fernando González, Antonio Guerrero, Ramón Labañino, Gerardo Hernández e René González saranno sicuri nelle loro case”, ha affermato.

Mirta Rodríguez, madre d’Antonio, e Rosa Aurora Freijanes, moglie di Fernando, hanno partecipato al culto finale.

Il Reverendo Joel Ortega Dopico, eletto nuovo presidente del Consiglio, ha detto che c’è stato un forte senso di unità nel direttivo rinnovato e che si è giunti ad un forte bilancio e diversità, sintomi di maturità nel movimento.

“Speriamo di poter accompagnare la nostra nazione lungo il suo cammino nel progresso soprattutto in questi tempi di trasformazione e cambi”, ha segnalato ancora.

Il Consiglio delle Chiese di Cuba, fondato nel 1941, è una comunità fraterna di chiese, movimenti e istituzioni ecumeniche, cristiane e di altre, come la comunità ebrea e l’associazione di auto realizzazione Yoga, e raggruppa più del 50% delle Chiese Evangeliche cubane, che a loro volta sommano un totale di 48 denominazioni.