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Cultura |
Italia: il messaggio di pace della mostra di Sosabravo |
13 aprile 2012 -C.Oria www.granma.cu
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Una Cuba piena di colore, allegra, entusiasta di cooperare, per la pace e l’intesa tra i popoli del mondo: questa è l’espressione che trasmettono le 53 opere del pittore, ceramista e scultore Alfredo Sosabravo, esposte in una mostra a Roma.
Carina Soto Agüero, ambasciatrice di Cuba in Italia, ha segnalato che la mostra costituisce un ponte per stringere i vincoli d’amicizia tra l’Italia, l’America Latina e il mondo intero, per le radici europee, africane e asiatiche che formano la nazionalità cubana.
Davanti al numeroso pubblico riunito nel Museo d’Arte Contemporanea di Roma, "La Pelanda", Giorgio Malfatti, segretario generale dell’Istituto Italo- Latinoamericano(IILA), che auspica con altre istituzioni il programma culturale, ha espresso il suo amore per Cuba e per l’opera di Sosabravo.
Questa “Primavera Latinoamericana”, ha detto, concepita come un ponte culturale tra Roma e la gran forza creativa di questa regione, mostra le opere dell’artista cubano, nato il 25 ottobre del 1930, e personifica l’arte di questi popoli.
Sosabravo ha ringraziato per gli elogi e la presenza del pubblico ed ha giustificato le sue poche parole sostenendo che preferisce esprimersi con le sue opere.
Da due mesi e in diversi luoghi di Roma si succedono conferenze, proiezioni cinematografiche e spettacoli musicali con la collaborazione delle ambasciate d’una ventina di paesi, membri del IILA e Zetema Progetto Cultura.
Il film che rappresenta Cuba in questa convocazione multiculturale è Habanastation, mentre per la musica il "Mónica Marziota’s Cuarteto" offrirà concerti il 27 e 28 di questo mese, nella Centrale Montemartini.
Un film su L'Avana:
Con grande piacere annunciamo la prossima proiezione bolognese del documentario “Mi Pogolotti querido”, al cinema ODEON il 19 Aprile dopo quella del 12, alle 18.30.
In occasione della prima proiezione erano presenti in sala per discutere del film, la regista Enrica Viola e i montatori Paolo Marzoni e Diego Berrè.
La proiezione è organizzata in collaborazione con “La Villetta”, Associazione di solidarietà con Cuba. Vi aspettiamo numerosi!
Mi pogolotti querido. Il mio amato Pogolotti.
Cuba e un quartiere de L'Avana visti attraverso la straordinaria storia di una famiglia italiana nei Caraibi. La proiezione a Venezia l'11 e il 12 maggio alla Casa del Cinema in collaborazione con il Circolo di Venezia ITALIA-CUBA
Trama: Fine Ottocento, Italia: terra di povertà di risorse e di iniziative economiche. Si stima che a cavallo tra i due secoli siano espatriati in cerca di lavoro circa 10 milioni di italiani con medie che superano i 600 mila emigrati l’anno. In questo contesto si colloca la storia di una migrazione di successo, quella di Dino Pogolotti, cittadino di Giaveno (Torino) che ha lasciato la propria terra alla fine dell’800 per giungere a Cuba, passando per New York. Nell’isola caraibica Pogolotti si trasforma in imprenditore edile facendo costruire, nel 1911 a L’Avana, quello che ancora oggi è noto come Barrio Pogolotti, un quartiere popolare, costruito sul modello dell’edilizia sociale europea, caratterizzato da una propria identità culturale di stampo afro-caraibico. La storia familiare prosegue tra una sponda e l’altra dell’oceano, con il figlio Marcelo, talentuoso pittore d’avanguardia negli Anni 30 e la nipote Graciela, ancora oggi intellettuale di punta del mondo cubano. Alla saga familiare si intreccerà la storia della città dell’Avana e del Barrio, raccontato attraverso i ritratti degli abitanti del quartiere. Mi Pogolotti querido racconta la storia di una migrazione di successo, quella di Dino Pogolotti, cittadino di Giaveno (TO), che lascia la propria terra alla fine dell’Ottocento per giungere a Cuba, via New York. Nell’isola caraibica Pogolotti fece costruire, nel 1911, un quartiere operaio di 1000 case ancora oggi noto come “Barrio Pogolotti”. «Oggi nel Barrio Pogolotti alla periferia dell’Avana, a distanza di 100 anni, è rimasta tra gli abitanti la memoria dell’italiano che fondò il primo quartiere operaio dell’America Latina. Lo ricordano perché i loro nonni avevano vinto la “riffa” , l’assegnazione della casa a prezzi popolari per gli operai; come se un senso di gratitudine per questa buona sorte si tramandasse di padre in figlio. Per questo siamo entrati rispettosamente nelle loro case, con lo sguardo delicato che si posa su qualcosa di prezioso. Con la loro viva ed emozionante umanità questi abitanti del Barrio Pogolotti hanno permesso di raccontare un pezzo di Cuba senza lasciarsi tentare dai pregiudizi» afferma la regista. Enrica Viola è nata a Torino. Ha studiato cinema e documentario sociale. Il suo primo lavoro è stato Se la vita è meglio, butti via la telecamera video ritratto dell’artista Marcello Piccardo, presentato a Filmmaker (Milano) e TorinoFimFestival nel 1998. Come regista ed autrice ha realizzato molti magazines e documentari di spettacolo per la Tv. Dal 2008 lavora come autrice e produttrice indipendente.
Titolo: Mi Pogolotti Querido Anno : 2011 Genere: Creative documentary Durata: 57 min Regista: Enrica Viola Autori: Paola Rota, Enrica Viola Camera DOP: Andrea Vaccari Suoni: Mirko Guerra Editore: Paolo Marzoni con Sergio Pugliatti e Diego Berrè Produttore: Laura D'Amore Produttore assistente: Cecilia Cortese Soundtrack: Calipson Produzione partner in Cuba: Victor Casaus Centro culturale Pablo de la Torriente Brau La Habana - Cuba Poster di : Katia Hernandez, Alain Gutierrez Manager in Cuba: Acela Caner Román.
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