Questo mistero che quasi sempre ci accompagna, il Martí di tutti e d’ognuno, come disse il pensatore Cintio Vitier, è tornato nella mente e nel pensiero dei partecipanti al XXXVIII Seminario Nazionale Giovanile degli Studi Martiani che si è svolto nel fine settimana ed è terminato nella Scuola dei Quadri della UJC, nella capitale.

Martí visto dalla poesia, le belle arti, il suo pensiero umanistico e rivoluzionario visto da pionieri, studenti delle medie, delle superiori e delle università, da combattenti delle FAR e del MININT; da bambini e adolescenti, da giovani delle più diverse provenienze, da oriente a occidente, è la miglior mostra della vigenza che ha attualmente il pensiero del più universale dei cubani.

A 40 anni dall’inizio del Movimento Giovanile degli Studi Martiani, come ha detto nel suo intervento d’inaugurazione la dottoressa Lidia Turner, presidentessa d’onore dell’Associazione dei Pedagoghi di Cuba, per le sue fila sono passate tre generazioni di cubani che si sono avvicinati sempre più al Maestro.

Sono molte le sfide che ha davanti questo progetto e tra queste contribuire a un dialogo di generazioni, come ha fatto in un certo modo dalla sua fondazione, e come lo farebbe lo stesso Martí, che unì – pensiero che non muore mai – i pini vecchi ai pini nuovi, alla ricerca di una Cuba migliore.