Il
tasso di mortalità infantile a Cuba durante 2012 è fino al momento di 4,7
per ogni mille nati vivi, quando mancano pochi giorni affinché finisca
l'anno, ha informato i deputati il vice ministro di Salute, Luis Navarro.
Durante le sessioni della
commissione di Salute e Sport,
il funzionario ha sottolineato il lavoro nei servizi di attenzione materno
-infantile in tutto il territorio nazionale, come elemento chiave per
ottenere questi risultati.
D’accordo con dichiarazioni recenti alla stampa del primo vice ministro,
Josè Angel Portal, la cifra è la più bassa dell'America Latina e si mantiene
da cinque anni sotto il 5%.
Inoltre, si sono offerte 80 milioni 700 mila consultazioni nelle istituzioni
di salute, due milioni in più di quanto pianificato, secondo il vice
ministro.
Oltre a garantire l'attenzione medica al popolo cubano, ha enfatizzato
Navarro, abbiamo garantito i servizi di salute a 65 paesi.
In questo senso, ha aggiunto, più di 39mila collaboratori lavorano in altre
nazioni, come dimostrazione della solidarietà cubana, che ha salvato vite in
tutto il mondo per vari anni.
Per ottenere la continuità e la qualità dei servizi, il paese dà priorità la
formazione del personale medico di staffetta, ha affermato.
La matricola di questo anno, ha aggiunto, ascende a 93135 studenti, dei
quali 14263 sono stranieri.
La commissione di Salute e Sport funziona simultaneamente con le altre 11
commissioni permanenti del Parlamento, le quali centrano i loro dibattiti in
temi riferiti all'aggiornamento del modello economico del paese.
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Negli
ultimi quattro anni Cuba ha raggiunto livelli inferiori a 5 nel tasso di
mortalità infantile - i più bassi nelle Americhe insieme al Canada - basati
sulla politica sanitaria del governo rivoluzionario che assicura l'equità
nell'accesso ai servizi sanitari che ricevono madre e figlio.
L'equità sociale si rivela in modo inequivocabile quando osserviamo il
comportamento di questo indicatore nelle 15 province del paese e il
municipio speciale di Isla de la Juventud. Quelle che presentano, nel corso
dell'anno appena concluso, un risultato superiore alla media nazionale di
4,9 non superano il 7,9.
Gli Stati Uniti, che mantengono da mezzo secolo una criminale
guerra economica contro il nostro paese, registra un tasso di mortalità
infantile del 7, ma prestando attenzione alla umiliante diseguaglianza tra
tra ricchi e poveri, nelle zone marginali dove vive la popolazione più
diseredata questo tasso è, almeno, 2,5 volte superiore. E circa
sette milioni di bambini mancano di copertura sanitaria.
Come sappiamo, il tasso di mortalità infantile, che misura il
rischio di morire durante il primo anno di vita, il più critico per la
sopravvivenza di un essere umano, è espressione della qualità con cui una
nazione si prende cura e protegge la madre e il bambino, la salute, la
sicurezza materiale, l'educazione e la socializzazione. È dunque un
indicatore demografico internazionale che mostra in forma sintetica questi
progress.
Secondo i dati preliminari forniti a Granma questo 1 gennaio dalla Direzione
Statistica del Ministero della Sanità, nel 2011 si sono avute 133063
nascite, 5317 in più che nel 2010.
Sette province hanno tassi inferiori al 4.9 : Las Tunas (3,5),
Artemis (3,9), Pinar del Rio (4,0), Holguín (4,0), L'Avana (4,3), Ciego de
Avila (4,4) e Granma (4.4). Dei 168 comuni del paese, 17 hanno zero
mortalità.
Quando ogni anno chiediamo ad esperti del settore su come Cuba
renda possibile questi positivi tassi di mortalità infantile, le risposte
sono spesso dello stesso tenore: la volontà e decisione
politica, un alto grado di scolarizzazione della popolazione, un completo
programma di vaccinazione con un copertura di praticamente il 100%
dei bambini e un sistema sanitario universale, accessibile e gratuito, che
riscatta ora la concezione iniziale del Programma del Medico l'Infermiera di
Famiglia per ottenere un sistema sanitario più efficiente e sostenibile.
A ciò si somma l'alta qualificazione scientifico tecnica dei nostri
operatori sanitari, con la loro proverbiale abnegazione e solidarietà umana.
Sono note le molteplici attenzioni che ricevono le donne in gravidanza nel
nostro paese. Per il significato che comporta per la
sicurezza e la felicità delle famiglie cubane, ricordiamo ad esempio le cure
loro fornite dai servizi di genetica a livello dell'area della salute.
All'inizio della gravidanza si stabilisce la classificazione del rischio
genetico, lo studio di elettroforesi dell'emoglobina per identificare i
portatori di anemia falciforme (sicklemia), se la madre é portatrice si
effettua lo studio del marito, e se entrambi lo sono, si realizza sul
bambino alla nascita la diagnosi della sua condizione di sano, portatore o
malato.
Anche si effettua l'ecografia genetica nel primo e secondo trimestre di
gravidanza, e uno studio di alfa-fetoproteina per l'identificazione di
difetti del sistema nervoso centrale. Alle gestanti di 37 e più anni, le più
ad alto rischio di avere un bambino con anomalie cromosomiche (sindrome di
Down, per esempio) viene data la possibilità di uno studio citogenetico
prenatale.
Specialisti del Programma di Attenzione Materno-Infantile affermano che è
possibile ottenere ancora maggior protezione per la donna e la sua prole, e
si appellano all'autoresponsabilità delle donne in età fertile perché
stabiliscano una corretta pianificazione familiare, che comprende la ricerca
precedente, al fine di garantire la loro buona salute durante la gravidanza
e minimizzare i rischi.
I medici di famiglia offrono tale assistenza e seguono li disturbi
legati al rischio pre concezionale. I dottori consigliano un consulto almeno
sei mesi prima di pianificare una gravidanza desiderata. Questi
rischi sono legati principalmente con la malnutrizione,
ipertensione,
anemia, diabete mellito, ipotiroidismo, infezioni del tratto
riproduttivo, urinario e respiratorio (asma).
Perché il tasso di mortalità infantile, espressione dell'indice di
sviluppo umano, possa continuare a calare, si richiedono gli sforzi del
nostro sistema sanitario e, anche, un maggiore impegno individuale e
sociale nell'adozione di misure che conducano a gravidanze responsabili. |