Cuba sollecita la modifica dei

 

parametri di produzione e consumo

 

 

19 aprile 2012 - V.M.Carriba  www.granma.cu

 

 

Cuba afferma alle Nazioni Unite che per raggiungere uno sviluppo sostenibile ed armonico con la natura è necessario modificare i parametri di produzione e consumo imperanti nei paesi sviluppati ed imposti al resto del mondo.

 

È stata rimarcata l’evidenza scientifica che mette sempre di più in chiaro che la crisi ambientale attuale è in buona parte un risultato del 'prolungato ed insostenibile parametro di produzione e consumo dei paesi sviluppati'.

 

Si tratta della fine di un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse che la natura ha messo a disposizione dell’uomo, ha assicurato il rappresentante permanente di Cuba all’ONU, Pedro Núñez.

 

Il diplomatico cubano ha parlato in una sessione dell’Assemblea Generale dedicata al tema dell’Armonia con la Natura in commemorazione del Giorno Internazionale della Madre Terra (22 aprile).

 

Núñez ha avvertito in merito ai gravi danni causati alla biodiversità dal modello capitalista, responsabile anche dell’esaurimento degli idrocarburi e dell’acutizzarsi dell’effetto serra.

 

Tutto ciò rappresenta, senza dubbio, una seria minaccia all’esistenza del genere umano, ha sottolineato.

 

L’Ambasciatore ha chiesto se poteva essere sostenibile un ordine mondiale nel quale i settori privilegiati dei paesi ricchi accumulano enormi ricchezze, mentre migliaia di milioni di persone soffrono la fame e la povertà nel mondo in via di sviluppo.

 

Inoltre, nello stesso momento, i paesi poveri continuano ad essere le vittime dello scambio iniquo, di un commercio ingiusto ed esclusivo, di debiti impagabili, onerosi condizionamenti e l’esclusione dai processi decisionali a livello mondiale.

 

Il rappresentante di Cuba ha richiamato l’approssimarsi della Conferenza sullo Sviluppo Sostenibile (Rio+20) di Rio de Janeiro nel giugno prossimo ed ha chiamato a riconoscere che gli obiettivi tracciati in materia non sono stati compiuti da tutti.

 

Ci vogliono convincere che il mondo è cambiato, che non stiamo tanto male e che i paesi del Sud dobbiamo assumere da soli le responsabilità ed i costi delle crisi che non abbiamo provocato, ha segnalato.

 

Inoltre 'dobbiamo dimenticarci dei principi, obiettivi e fondamenti dello sviluppo sostenibile per perseguire modelli di sviluppo che non produrranno le trasformazioni necessarie per contribuire ad eliminare il divario che divide in Nord dal Sud', ha aggiunto.

 

L’ambasciatore cubano ha rimarcato la necessità di una forte cooperazione internazionale e di un rinnovato impegno politico per raggiungere le mete internazionali concordate in materia.

 

Ha rivendicato ai paesi sviluppati di mantenere l’accordo di apportare lo 0,7% del loro Prodotto Interno Lordo al chiamato Aiuto Ufficiale per lo Sviluppo e di altre risorse finanziarie nuove ed addizionali.

 

Tutto questo, ha precisato, per affrontare le sfide di un mondo sempre più globalizzato, minacciato dall’esaurirsi delle risorse naturali e dagli effetti dei cambiamenti climatici, cosa che ha aggravato la sicurezza alimentare, in particolare nei paesi del Sud.