|
Cuba condanna tutti i metodi |
24 ottobre 2012 - L.M.G.Garcia www.granma.cu
|
“Cuba condanna tutti i metodi le azioni di terrorismo, non importa chi le commetta o le giustificazioni che si presentino, includendo le azioni realizzate dagli Stati”, ha affermato Rodolfo Benítez, vice direttore dei Temi Multilaterali del Ministero degli Esteri.
In un’intervista con Prensa Latina, il diplomatico ha dettagliato le azioni concrete del paese per affrontare questo flagello, come l’approvazione nel 2001 sella legge 93, che precisa il tipo delle azioni terroristiche internazionali come delitti gravi e stabilisce sanzioni severe contro gli autori.
Benítez ha sottolineato che l’Isola ha appoggiato le risoluzioni sul terrorismo approvate nelle Nazioni Unite e le applica in maniera stretta.
“Partendo dell’inesistenza di una definizione legale di questo flagello accettata da tutti, Cuba sostiene in maniera decisa una convenzione globale che lo definisca chiaramente e che includa il terrorismo di Stato, come parte del concetto”, ha precisato il funzionario.
“Senza dubbio, ha continuato, l’opposizione occidentale e soprattutto degli Stati Uniti ad includere questa figura dentro la definizione, ha tardato i negoziati, ma il governo cubano continua a promuovere la convenzione”.
Rispetto all’inclusione di Cuba nella lista dei paesi presunti terroristi, elaborata dagli Stati Uniti, Benitez l’ha considerata vergognosa: “Una decisione politicamente motivata con il proposito di tentare di giustificare la continuità del blocco imposto all’Isola da più di mezzo secolo. La doppia morale di Washington dimostra che mentre ci include nella lista, cerca di celare che il nostro paese è stato vittima, come probabilmente nessun altro, di azioni terroristiche in maggioranza organizzate e finanziate dallo stesso territorio statunitense”, ha spiegato.
“I dati ufficiali dicono che 3500 cubani sono morti e più di 2000 sono stati mutilati come risultato delle azioni di terrorismo promosse dagli Stati Uniti, dallo stesso trionfo della Rivoluzione, nel 1959”.
“Un altro elemento che mette in evidenza la doppia morale della Casa Bianca, è che permette al noto terrorista Luis Posada Carriles, responsabile del sabotaggio ad un aereo civile cubano con 73 persone a bordo, tutte morte, nel 1976, di rimanere nel paese impunemente”, ha segnalato Benítez, aggiungendo che Washington non ha risposto alle proposte cubane realizzate nel 2001 e reiterate in varie occasioni di firmare un programma bilaterale per affrontare il terrorismo.
Il diplomatico ha assicurato che per la politica estera cubana continuerà ad essere una priorità la disposizione a cooperare in materia di lotta contro il terrorismo, con tutte le nazioni interessate e sulla base del rispetto mutuo, e la denuncia delle azioni unilaterali che ostacolano questo proposito.
|