Un tribunale per i crimini di guerra di Kuala Lumpur, in Malasia, ha dichiarato colpevoli di tortura e crimini contro l’umanità l’ex presidente nordamericano George W. Bush, il suo omologo della Gran Bretagna Tony Blair, l’ex vice PresidenteRichard Cheney e il Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, tra gli altri implicati nella dichiarazione della detta “guerra contro il terrorismo” con paesi come l’Iraq e l’Afganistan.
Il tribunale ha ascoltato a Kuala Lumpur le testimonianze di varie vittime e testimoni, tra i quali Abbas Abid, Moazzam Begg e Jameelah Hameedi, che hanno raccontato le orribili torture subite durante la loro prigionia.
Il tribunale ha anche ascoltato le dichiarazioni dell’iracheno Ali Shalal e del cittadino britannico Rhulel Ahmed.
Ad Abbas Abid, per esempio, hanno strappato le unghie con le pinze.
Ali Shalal è stato appeso e sottoposto a scariche elettriche.
Moazzam Begg tenuto in isolamento e Jameelah denudato e umiliato, usato come scudo umano mentre lo portavano in elicottero.
Tutti patiscono danni derivati dalle torture...
Tutti furono catturati in Afganistan e in Iraq, e nel caso di Moazzam Begg e Rhunel Ahmed, trasferiti alla Base Navale di Guantánamo.
Durante il processo è stato messo in evidenza che Bush, Cheney e il Segretario alla Difesa Rumsfeld hanno ammesso e sostenuto che la tortura si doveva trasformare in una norma accettata.
“Leaders, organizzatori, istigatori e complici, hanno partecipato ala formulazione e all’esecuzione di un piano comune per cospirare, con il fine di commettere crimini di guerra e sono responsabili dell’esecuzione di questi piani in quanto persone specifiche”, ha concluso il tribunale.
Il tribunale ha anche espresso la speranza che con le prove raccolte i testimoni possano trovare in futuro un’istanza internazionale con la giurisdizione per trasferire le accuse fatte ai colpevoli. Come tribunale di coscienza il suo verdetto è solamente di dichiarazione, ma ha la facoltà d’inviare le sue prove accumulate alle Nazioni Unite e al suo Consiglio di Sicurezza, così come alla Corte Penale Internazionale.