Denunciano tortura per lungo confino in

 

isolamento di un imputato negli USA

 

 

29 gennaio 2012 - http://pl-it.prensa-latina.cu/
 

 

 

Il caso dell'imputato statunitense Stephen Slevin, mantenuto al confino in isolamento per 22 mesi, č il peggiore caso di questo tipo nel paese, ha denunciato un avvocato specializzato in diritti civili.


Slevin ha ricevuto un trattamento inumano dopo essere stato imprigionato per guidare ubriaco nello stato del Nuovo Messico.

A causa delle condizioni che ha affrontato, l'individuo ha sofferto una depressione clinica ed il deterioramento della sua salute davanti allo sguardo indifferente dei suoi carcerieri e dei dirigenti della prigione, ha affermato Matthew Coyte, specializzato in diritti civili.

Un tribunale federale del distretto a Santa Fé ha sentenziato a suo favore e nel verdetto ha fissato un'indennitā di 22 milioni di dollari per il recluso.

Le autoritā penitenziarie gli hanno negato il trattamento psichiatrico e quando lo hanno fatto presentava serie complicazioni di salute e nello stato mentale.

Nel maggio 2007, Slevin č stato condotto ad un ospedale per malati mentali a causa di un quadro di diminuzione di peso ed altre anomalie.

Dopo due settimane di trattamento, il prigioniero é tornato al carcere della contea di Doņa Ana al regime di confino in isolamento, cosa che ha aggravato le sue sofferenze, ha spiegato la difesa.

Una relazione dell'ONU ha denunciato che gli Stati Uniti possiedono il record mondiale per carcerati mantenuti  in confino d'isolamento, circa 25 mila persone, nonostante questa punizione possa costituire una tortura.

Il documento evidenzia che le autoritā statunitensi mantengono in isolamento due prigionieri, nello stato del Louisiana, da 40 anni, il maggiore tempo del quale si tengano testimonianze.