Un reportage televisivo mostra nuove prove dell’uso della musica per torturare i prigionieri rinchiusi nell’illegalmente occupata base navale di Guantánamo.
Il video della catena araba Al Jazeera, illustra come le truppe statunitensi legano i reclusi alla sedia con gli auricolari nelle orecchie, trasmettendo melodie del programma per bambini Calle Sésamo per ore o giorni, ad un volume molto alto, ha riportato The Huffington Post.
Inoltre rivela la sofferenza delle vittime che subiscono questo tormento, crudele come l’isolamento in celle con temperature estreme, o obbligare i prigionieri in posizione fetale per più di 24 ore senza alimentazione.
Lo psichiatra Stephen Xenakis, generale ritirato dell’Esercito degli USA, sostiene che questo tipo di tortura conduce il cervello ad un livello massimo d’ansietà che può provocare la sindrome di stress post traumatico, ha riportato PL.
Al Jazeera ha intervistato il creatore delle canzoni infantili Christopher Cerf, per sapere la sua opinione sull’uso delle sue composizioni come strumento di martirio.
“La mia prima relazione è stata ‘non può essere vero!”, ha detto Cerf, che ha deplorato l’idea di usare la sua opera per scopi così perversi.
Nel 2008 si seppero le prima notizie sull’uso di canzoni d’artisti come Bruce Springsteen, Eminem, James Taylor, Marilyn Manson, Metallica, Neil Diamond, Pearl Jam e Red Hot Chili Peppers, tra i tanti, usate per per le torture nel terribile carcere.
Molti tra questi musicisti hanno invocato la Legge della Libertà d’Informazione per esigere da Washington la lista dei temi usati negli interrogatori, hanno contribuito all’ inizio d’una campagna contro questi metodi e si sono sommati alle iniziative mondiale per la chiusura del carcere nella base militare. Chiusura promessa e non mantenuta da Barack Obama.