Gli avvocati difensori di Jalid Sheij Mohamed, presunto cervello degli attentati dell’11 settembre negli Stati Uniti, hanno chiesto alle Nazioni Unite di indagare sulle torture patite dal loro cliente, detenuto nella prigione nordamericana ubicata nella Base Navale di Guantanamo.
“In questo Giorno Internazionale di Appoggio alle Vittime della Tortura”, la difesa di Jalid Sheij Mohamed ha indicato di aver inviato una “lettera d’affermazione” al relatore speciale della ONU sulla tortura, Juan Méndez, che rappresenta “il primo passo di un’indagine delle Nazioni Unite sulle accuse di tortura”.
Gli avvocati inviarono questa richiesta alla vigilia del giudizio, il 5 maggio a Guantanamo, nel quale il loro cliente affronta la pena di morte.
La prima confessione del pachistano, alias KSM, fu ottenuta sotto tortura, dopo 183 simulazioni di affogamento e sette giorni e mezzo di privazione del sonno in una prigione segreta della CIA, secondo un rapporto dell’intelligence degli USA.
In questa “lettera d’affermazione”, della quale AFP ha ottenuto una copia, gli avvocati hanno chiesto al relatore speciale Juan Méndez di “aprire un’indagine completa, giusta ed imparziale sulla condotta degli Stati Uniti ed altri eventuali paesi complici”.
“Gli Stati Uniti provano a chiudere questo capitolo oscuro e doloroso nella storia del nostro paese, uccidendo Mohamed dopo un processo spettacolo”, ha argomentato la difesa in questa lettera.