Organizzazioni di solidarietà di Cuba hanno chiesto, mercoledì 30 maggio a L’Avana, la libertà del prigioniero politico Oscar López Rivera, che ha compiuto 31 anni di carcere negli Stati Uniti per lottare per l’indipendenza del suo paese.
Decine di attivisti, studenti e funzionari di entrambe le isole hanno partecipato ad un “Canto per i Nostri”, nel quale hanno reclamato inoltre, la liberazione dei Cinque cubani condannati a lunghe pene nella nazione nordamericana.
Nella cerimonia, Graciela Ramírez, del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, come sono conosciuti mondialmente Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández e René González, ha letto un messaggio di quest’ultimo dedicato al combattente boricua (di Puerto Rico).
Nel testo, René González denuncia la brutalità del sistema legale nordamericano, che imprigiona persone con false accuse.
Al riguardo, ha espresso che l’unico crimine di López Rivera è stato di non arrendersi, sostenendo la propria morale di fronte a quanti lo martirizzano.
“Oscar merita da parte nostra tutta la solidarietà ed è un esempio per tutte le generazioni di portoricani”, sottolinea il messaggio.
Con il canto, i cubani si sono uniti al reclamo di vari settori politici, sociali e religiosi di Puerto Rico, che chiedono la liberazione di uno dei più antichi prigionieri politici presenti nelle prigioni statunitensi.
Hanno partecipato membri della missione di Puerto Rico a Cuba, il presidente del parlamento cubano, Ricardo Alarcón, funzionari del governo e studenti della Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM).
López Rivera, di 69 anni, fu condannato per cospirazione sediziosa, una figura giuridica che gli Stati Uniti non hanno l’obbligo di provare e che è diretta a coloro che cospirano “per spodestare il governo legittimamente costituito”.
Da parte loro, i Cinque furono condannati per informare riguardo ad azioni terroristiche contro l’Isola caraibica che preparavano da Miami organizzazioni anticubane.