In un mondo alla rovescia dove, secondo le statistiche della FAO, muore un bambino di fame ogni 5 secondi diversi cubani che sono bloccati nell'illegale Base Navale di Guantanamo si sono dichiarati in sciopero della fame volontario, in segno di protesta per i loro diritti che sono violati.
L'informazione registrata nello stato della
Florida e recensita in un blog della
controrivoluzione dice: "Dieci rifugiati
cubani nella Base navale di Guantanamo, tra
cui i giornalisti indipendenti Olienny
Valladares Capote e Adolfo Pablo Borraza
Chaple, si sono dichiarati in sciopero della
fame giovedì 2 febbraio, chiedendo i diritti
che gradualmente gli sono stati tolti
durante gli ultimi tre mesi .... Entrambi i
giornalisti hanno convenuto che nella Base
Navale di Guantanamo i rifugiati sono
trattati come terroristi".
Nutriranno in maniera forzosa gli
scioperanti, come i nord americani sogliono
fare in questi casi?
Occuperà questo piccolo "sciopero"
significativi spazi nella grande stampa
dell' Occidente?
E' vero che Guillermo Fariñas ha rifiutato
di dare consigli con il pretesto che una
cosa é fare lo sciopero a Cuba e altro nella
Base Navale di Guantanamo?
Avranno comprovato da sé, coloro che dicono
di essere in sciopero, che sono davvero nel
solo posto nel territorio dell'isola di
Cuba, dove la tortura è una pratica reale e
quotidiana?