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Machado Ventura presiede la delegazione cubana nel XVI vertice del Movimento dei Paesi Non Allineati
Il compagno José Ramón Machado Ventura, primo Vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, guida la delegazione cubana che partecipa alla XVI Conferenza Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Movimento dei Paesi Non Allineati, che si svolgerà il 30 ed il 31 di agosto, nella città di Teheran in Iran. La delegazione cubana è composta inoltre dal Ministro delle Relazioni Estere Bruno Rodríguez Parrilla. L’appuntamento permetterà di continuare ad avanzare nel processo di rivitalizzazione del MNOAL come forum di concentrazione politica, e di discutere dei temi fondamentali dell’agenda internazionale. |
Il cancelliere di Cuba, Bruno Rodriguez Parrilla, ha sottolineato l'impegno del suo governo e dei Paesi Non Allineati (NOAL) al mantenimento della pace globale, il disarmo e l’autodeterminazione delle nazioni.
Rodriguez ha fatto delle dichiarazioni ai giornalisti nell’aeroporto internazionale Iman Khomeini di Teheran, dove é arrivato per partecipare al segmento dei ministri di Relazioni Estere dei NOAL che si svolgerà oggi e domani.
Il titolare cubano ha segnalato che l’Iran assume un grande compito con la realizzazione di una conferenza di tale grandezza e descrisse il vertice come un fatto che gode di alta sensibilità mondiale.
Ha osservato che durante i dibattiti dei cancellieri si considereranno diverse questioni di attualità internazionale, a partire da decisioni adottate dagli Stati membri nella conferenza del movimento realizzata a L’Avana, nel 2006.
Oltre a Rodriguez, a Teheran, è presente anche il vice ministro cubano degli Affari Esteri Abelardo Moreno, che ha diretto il segmento degli esperti e funzionari, con enfasi nell’unità dei NOAL e la necessità di rendere più contundente il loro ruolo.
Moreno ha ripetuto le posizioni storiche dell’isola antillana, una delle 25 nazioni fondatrici del movimento che nacque a Belgrado nel 1961, e rimarcato che è indispensabile chiudere le file in difesa dei diritti dei paesi in via di sviluppo.
In questo senso, ha affermato che bisogna preparare i documenti che si discuteranno ed approveranno i titolari degli Esteri prendendo in considerazione la complessa situazione internazionale attuale, che colpisce negativamente le condizioni di vita dei popoli, e l’egemonismo dell’Occidente.