Berlino, 9 -
11 novembre
2012
Noi 120
partecipanti
all’Incontro
Europeo di
Solidarietà
e Amicizia
con Cuba,
provenienti
da 30 stati
e 54
organizzazioni,
ci
rivolgiamo
ai Governi
europei e
alle
istituzioni
dell’Unione
Europea.
Questi
dovranno
richiedere
al governo
degli Stati
Uniti del
Nord America
l’immediata
abolizione
dell’illegale
e criminale
blocco
economico,
commerciale
e
finanziario
che gli USA
stanno
imponendo
alla
popolazione
cubana da
mezzo
secolo. Allo
stesso modo
noi delegate
e delegati
di questo
Incontro
esigiamo
l’immediata
liberazione
dei Cinque
lottatori
antiterroristi
cubani che,
da 14 anni,
sono
detenuti
ingiustificatamente,
e a causa di
un processo
manipolato,
nelle
carceri
statunitensi.
Inoltre
reclamiamo
il diritto
d’ingresso
negli USA
per Olga
Salanueva e
Adriana
Pérez, mogli
di René
González e
Gerardo
Hernández,
alle quali
fino a oggi
è stato
negato il
diritto di
visita. Si
tratta dei
Cinque
cubani che
sono stati
condannati
illegalmente
e
illegittimamente
per le loro
attività
volte ad
evitare
attentati
contro
persone
innocenti,
mentre allo
stesso tempo
i veri
terroristi
come Posada
Carriles
possono
camminare
liberamente
per le
strade
statunitensi.
Chiediamo a
tutti gli
Stati
europei che
prendano
esplicitamente
le distanze
dall’aggressiva
politica
interventista
dell’amministrazione
statunitense
che si
intromette
negli affari
interni di
Cuba, e
all’Unione
Europea che
abbandoni la
sua
cosiddetta
“posizione
comune”. Una
simile
posizione
non è mai
stata
formulata
contro
nessun altro
popolo del
mondo e non
corrisponde
all'opinione
dei popoli
d'Europa.
Esigiamo che
l’Unione
Europea
adotti una
posizione su
Cuba che si
basi
sull’uguaglianza
dei diritti
e sia
onesta,
senza
partecipare
più al
blocco
statunitense,
e che si
impegni
effettivamente
l’abolizione
dello
stesso. Nel
contempo,
salutiamo il
fatto che
numerosi
paesi
dell’Europa
abbiano
ampliato le
loro
relazioni
bilaterali
con Cuba.
Nei nostri
rispettivi
paesi
continueremo
a lottare
per la fine
della
politica
europea
della
“posizione
comune”
adoperandoci
contemporaneamente
per lo
sviluppo e
l’approfondimento
delle
relazioni
bilaterali
di detti
paesi con
Cuba. Allo
stesso modo
ci
impegneremo
instancabilmente
per il
ritorno
nella loro
Patria di
Gerardo
Hernández,
Ramón
Labañino,
Fernando
González,
René
González e
Antonio
Guerrero.
Inoltre,
richiediamo
all’Unione
Europea che
termini la
sua politica
di doppia
morale e
chieda con
fermezza la
chiusura del
campo di
concentramento
statunitense
nel
territorio
della base
navale di
Guantanamo e
la
restituzione
di questo
territorio
al popolo
cubano,
proprietario
legale dello
stesso.
Nel pieno
della grande
crisi
economica
del
capitalismo
mondiale,
del
neoliberismo
e del
sistema
finanziario
internazionale,
Cuba e
l’Alleanza
Bolivariana
dei Popoli
di Nuestra
America
(ALBA)
stanno
mostrando
una nuova
prospettiva
di sviluppo
che apre la
strada verso
un mondo
giusto e
pacifico,
che va oltre
il dominio
dei mercati
finanziari,
oltre la
competizione
e la
competitività
capitalista
e oltre i
Trattati di
Libero
Commercio,
che sono una
forma di
nuova
colonizzazione.
Cuba, con le
sue
conquiste
sociali,
ecologiche e
umane e con
la sua
solidarietà
internazionalista,
sta
mostrando
questa
alternativa.
In
Venezuela,
Bolivia,
Ecuador,
Nicaragua e
negli altri
paesi membri
dell’ALBA,
si sono
ottenuti
successi
notevoli
nella lotta
alla
povertà. Con
l’appoggio
di Cuba, in
Venezuela e
in Bolivia è
stato
eliminato
l’analfabetismo
ed è stato
istituito un
servizio
sanitario
anche per i
più
bisognosi.
Questo è
stato
possibile
perché il
socialismo
cubano ha
dimostrato
che i paesi
poveri,
nonostante
le
condizioni
estremamente
difficili,
si possono
sviluppare
con la
costruzione
di uno stato
sociale,
mentre il
sistema di
mercato
predica
all’umanità
che tale
Stato
sociale è un
ostacolo che
rende
impossibile
la ripresa
economica
dalla crisi.
Questo
dimostra
quanto
enorme sia
stato il
risultato
raggiunto
dalla
società
cubana che
non lascia
nessuno
privo di
protezione
ma
garantisce
una vita con
dignità e
giustizia
per tutti.
Cuba e il
processo
progressista
in America
Latina
devono
essere un
impulso per
le sinistre
anticapitaliste
e alle altre
forze
progressiste
in Europa.
Cuba ci
dimostra
anche che la
politica
deve essere
internazionalista
e che devono
essere
cambiate le
forme
irrazionali
di vita e di
consumismo,
poiché la
qualità
della vita
si basa
sulla
conoscenza e
sulla
cultura.
Appoggiamo
la creazione
della CELAC
come un
ulteriore
passo verso
l’integrazione
latino
americana e
caraibica.
Ci
rallegriamo
per la
rielezione
di Hugo
Chávez a
Presidente
della
Repubblica
Bolivariana
del
Venezuela.
Questa è
stata una
grande
vittoria per
la
Rivoluzione
bolivariana
e per tutti
quelli che
vogliamo
continuare
il processo
di sviluppo
del
socialismo,
nel XXI
secolo.
Noi delegati
del XVI
Incontro
Europeo di
Solidarietà
con Cuba,
proponiamo a
tutte le
organizzazioni
che fanno
solidarietà
di
appoggiare i
programmi e
le azioni
elaborati
dai tre
Gruppi di
Lavoro
(Libertà per
i Cinque,
Contro la
Posizione
Comune della
U.E.,
Politica
Mediatica)
implementandoli
mediante le
attività nei
rispettivi
paesi.
Viva Cuba
Socialista!
Viva la
Solidarietà
Internazionalista!
Libertà per
i Cinque!
Approvato
all’unanimità
a Berlino,
Repubblica
Federale
Tedesca,
l’undici
novembre
duemiladodici. |