Cuba: 300 media e una sola macchina per

inventare le parole che il Papa non ha detto

 

 

5.04.12 - Joseph Manzaneda, coordinatore www.cubainformacion.tv

 

 

Parte 1: "prigionieri politici", "dissidenti" e "esilio"

Durante la recente visita a Cuba di
Papa Benedetto XVI, ogni sua parola è stata sottoposta ad un minuzioso esame interpretativo da quasi 300 media accreditati nell'isola  che, piuttosto di raccontare lo storico evento, si sono dedicati all'arte di "decriptare" presunte critiche segrete del Pontefice al Governo cubano.
 


"Prigionieri politici"


A Santiago de Cuba, per esempio, il Papa ha detto questo: "Ho anche pregato la Vergine Santissima per le necessità di coloro che soffrono, di quelli che sono privati ​​della libertà, separati dai loro cari o attraversano gravi momenti di difficoltà" (1). E così interpretava le sue parole il canale spagnolo Antena 3: "E (il Papa) ha evocato per la seconda volta il dramma delle decine di migliaia di prigionieri comuni e politici detenuti nelle carceri dell'Isola" (2). Allo stesso modo, decine di media di tutto il mondo titolavano "Il Papa prega per i prigionieri politici cubani" (3).
Anche il quotidiano spagnolo El Mundo affermava che il Papa "è riuscito a far riferimento al mezzo centinaio di prigionieri politici che secondo le organizzazioni dissidenti esistono a Cuba" (4). In tutti i principali media si é imposto come verità inconfutabile questa presunta esistenza di "prigionieri politici", nonostante che Amnesty International, organizzazione  che realizza - sicuramente - campagne contro il Governo cubano, fino alla fine di marzo non riconosceva un solo prigioniero di coscienza sull'isola (5). Approfittando della visita del Papa, questa organizzazione ha riconosciuto quattro prigionieri di questo tipo, un numero che, in ogni caso, contrasta con la grave situazione in tanti paesi avallati come "democratici" (6).
I media, naturalmente, non si sono preoccupati di spiegare che il "mezzo centinaio di prigionieri politici", la cui libertà reclamano, per esempio le
Dame in Bianco, scontano pene non per reati di opinione, ma per atti di violenza quali sabotaggi o sequestri (7).
 


"Dissidenti"


Questo trattamento informativo è stato accompagnato da una grande spinta mediatica per la cosiddetta "dissidenza" cubana, a cui i media sono tornati a dare una legittimazione sociale e politica della quale manca (8). Questo giungeva a riconoscerlo l'inviato speciale degli oltre 10 giornali del gruppo spagnolo Vocento, Inigo Dominguez, che ha ammesso che questa "dissidenza è piccola e molto divisa" (9).
Il quotidiano argentino La Nacion assicurava, ad esempio, che il Papa in una "omelia di segno politico (...) ha sostenuto i dissidenti" (10). E qualcosa di simile sosteneva la Televisione Spagnola in una interpretazione fantasiosa delle parole del Papa: "non incontrerà la dissidenza, ma ha fatto riferimento anche a loro". E il "riferimento" era questa frase del Papa: «Porto nel mio cuore le giuste aspirazioni e i legittimi desideri di tutti i cubani" (11).
In ogni caso, sembra difficile capire che il Papa ha così sostenuto la dissidenza se, come i media hanno ripetuto fino alla nausea, neppure ha voluto ricevere i suoi rappresentanti (12).
 


"Esilio"


Il Papa ha anche ricordato i "legittimi desideri di tutti i cubani, ovunque essi si trovino". Per centinaia di mezzi di comunicazione, come il quotidiano El Mundo, è stata un chiaro "riferimento agli esiliati cubani" (13). E menzionava l'esistenza di "due milioni di esiliati" una cifra - oltre che esagerata - segnalerebbe tutta l'emigrazione  cubana esistente (14). Un esempio di come il fenomeno migratorio cubano, di radice economica e molto simile a quello dei paesi vicini, é convertito in "esilio politico" per opera e grazia dei mezzi di comunicazione (15).
È interessante notare che il Papa, pochi giorni prima, in Messico, faceva riferimento alle "molte famiglie (messicane che) si trovano divise o forzate ad emigrare" in una percentuale - bisogna ricordare - molto superiore a quella di Cuba (16). Ma queste parole non sono interessate ai media.
 


"Libertà"


La prova di un'altra presunta velata critica al governo cubano sarebbe stata che "la parola 'libertà'(fu) pronunciata per tre volte" dal Papa in una delle sue messe (17).
Ma l'agenzia Europa Press, e le decine di media che hanno riprodotto questa tesi, hanno dimenticato di menzionare che il presidente
Raul Castro ha anch'egli pronunciato l'enigmatica parola ("libertà") sino a cinque volte nelle sue parole al Papa (18).
Su questo stesso terreno, il giornale argentino Clarin mentiva direttamente. Sosteneva che il Papa si é riferito alla "mancanza di libertà" e alle "strutture inamovibili" sull'isola, espressioni che non compaiono in nessuno dei suoi discorsi o messe (19).
 


Blocco


Mentre i media esaminavano ogni parola del Papa alla ricerca di presunte critiche al governo di Cuba, tacevano o manipolavano le sue coincidenze con lo stesso. Così El Pais ha spiegato la condanna di Benedetto XVI al
blocco degli Stati Uniti: "Il Papa suggerisce che l'embargo degli Stati Uniti aggrava la mancanza di libertà a Cuba" (20).
 

Dei circa 300 media di 33 paesi che hanno coperto l'evento, la stragrande maggioranza ha usato la stessa macchina per interpretare le parole del Papa. Qualcuno si chiede se per dare una stessa visione informativa, sia necessario un simile dispiego tecnico ed economico.
 


Parte 2:  libertà religiosa, marxismo e cambi a Cuba
 


Cambi


"Cuba e il mondo hanno bisogno di cambiare" é stata una delle frasi del Papa più frequentemente citate durante la sua recente visita a Cuba (21). Ma quotidiani come l'argentino La Nacion ha preferito rimanere con metà della frase e intitolare "Cuba ha bisogno di cambiamenti" (22).
 


Libertà religiosa


D'altra parte, le parole del Papa sulla necessità di libertà religiosa - un tema che ha affrontato anche in Messico, senza che la stampa gli desse maggiore importanza (23) - sono state sfruttate dai media per fare una falsificazione della storia recente di Cuba. Il citato quotidiano La Nacion ha mentito nel dire che i cori di persone cattoliche nella Messa del Papa "50 anni fa sarebbero costato loro l'arresto" (24).

Nella decina di quotidiani del gruppo spagnolo Vocento, si è letto che "Castro chiuse collegi, pubblicazioni e incarcerò o espulse sacerdoti" (25). Questo, naturalmente, senza spiegare il ruolo svolto dalla gerarchia cattolica cubana e da molti sacerdoti spagnoli, di militanza falangista, nei crimini della dittatura di Batista (26). E tacendo, inoltre, che la nazionalizzazione delle scuole e università private cattoliche, d’elite, avvenne mano a mano, a Cuba, all'inclusione di milioni di persone in un sistema laico e pubblico che sradicò tutte le differenze di status sociale.
Nello stesso senso, un altro giornale argentino, La Capital, titolava "Il Papa e la primavera a Cuba: dopo la libertà religiosa verranno altre?" (27) dando ad intendere che la libertà religiosa è qualcosa di nuovo a Cuba, un paese dove - ricordiamo - è esistita e esiste  totale libertà di culto e un’enorme varietà di fedi religiose (28).
Tuttavia, se per libertà religiosa s’intende che la Chiesa cattolica può aprire collegi e università private nell'isola, si deve essere molto chiari: la Costituzione cubana lo impedisce, garantendo l’assoluta parità di accesso all'istruzione che, per legge deve essere esclusivamente pubblica e laica (29).

In qualunque modo, il Papa ha potuto rivendicare tali spazi in diretta, attraverso la Televisione cubana. (30)
 

 

Marxismo

 

Questa campagna mediatica era già iniziata giorni prima dell'arrivo del Papa a Cuba, durante il suo soggiorno in Messico. Lì, egli ha affermato che "oggi è evidente che l'ideologia marxista, nella forma in cui è stata concepita, non corrisponde alla realtà" (31). Molti media hanno riconvertito le sue parole e hanno titolo "Il comunismo ormai non funziona in Cuba" (32), anche se il Papa non ha menzionato questo paese e, in ogni caso, constatava qualcosa che gli stessi marxisti sostengono: il necessario adeguamento di questa ideologia ad ogni periodo storico.
Curiosamente, in Messico, il Papa ha fatto allusione, per esempio "a coloro che patiscono la fame" (33). Ma nessuno di questi media ha interpretato che menzionare l'esistenza della fame in un paese ricco di petrolio fosse una critica al suo sistema politico o economico.
 


Presenza obbligatoria


Certamente il Governo, le imprese e le organizzazioni sociali cubane hanno promosso e facilitato la presenza  agli atti religiosi del Papa da parte tanto dei credenti come dei non credenti.
Ciò è stato convertito dai media in un presunto "obbligo di presenza" alle messe. I quotidiani del gruppo Vocento  intitolavano "Messa  da fiction a Santiago" con un sottotitolo che spiega: "La cerimonia, con presenza  forzata e molti non credenti, era più simile a un atto ufficiale" (34).
Leggendo il testo della cronaca, però, scopriamo che l'inviato speciale Inigo Dominguez  non vedeva, così chiaramente, che le persone assistessero "obbligate": "è stata una messa strana, assurda e quasi finta - ci dice il reporter - dove molti partecipanti non erano credenti e sembrava essere lì per obbligazione, o cortesia nel migliore dei casi".
 


Censura


Naturalmente, non è mancata, nella copertura mediatica, la condanna dei loro colleghi della stampa cubana. Secondo il giornalista di Vocento, i media dell'Isola hanno taciuto "l'evocazione dei prigionieri (che ha fatto il Papa) (...) nella cappella di Nostra Signora della Carità" (35). Assicurando, nella stessa frase, che tutti gli atti "sono stati trasmessi in diretta dalla televisione". Cioè, i media cubani hanno taciuto le presunte parole critiche del Papa ... trasmettendole per televisione.

La maggior parte dei 300 media accreditati per coprire la visita del Papa hanno usato questi argomenti informativi, tinti dalla stessa ignoranza e dagli stessi pregiudizi e stereotipi sulla realtà di Cuba. Perché i fini di questi media non era seguire l'evento, ma bensì cercare nuovi elementi di prova della presunta debolezza politica della Rivoluzione cubana e il suo isolamento internazionale. Qualcosa che la recente visita di Papa Benedetto XVI a Cuba ha dimostrato essere - nonostante tutti i tentativi di manipolazione dei media - ben lontano dalla realtà.

 

 

Cuba: 300 medios y una sola máquina de inventar las palabras que el Papa no dijo

José Manzaneda, coordinador de Cubainformación

Parte 1: "presos políticos", "disidentes" y "exilio"

Durante la reciente visita a Cuba del Papa Benedicto XVI, cada palabra de éste fue sometida a un minucioso examen interpretativo por cerca de 300 medios acreditados en la Isla que, más que a narrar el histórico acontecimiento, se dedicaron al arte de “desencriptar” supuestas críticas encubiertas del Pontífice al Gobierno cubano.

“Presos políticos”

En Santiago de Cuba, por ejemplo, el Papa decía esto: “También he suplicado a la Virgen Santísima por las necesidades de los que sufren, de los que están privados de libertad, separados de sus seres queridos o pasan por graves momentos de dificultad” (1). Y así interpretaba sus palabras el canal español Antena 3: “Y (el Papa) evocó por segunda vez el drama de la decenas de miles de presos comunes y políticos detenidos en las cárceles de la Isla” (2). De igual modo, decenas de medios de todo el mundo llevaban a titular “El Papa reza por los presos políticos cubanos” (3).
El diario también español El Mundo afirmaba que el Papa “se las apañó para referirse al medio centenar de presos políticos que según las organizaciones disidentes existen en Cuba” (4). En todos los grandes medios se ha impuesto como verdad irrefutable esta supuesta existencia de “presos políticos”, a pesar de que Amnistía Internacional, organización que realiza –por cierto- campañas contra el Gobierno cubano, hasta finales de marzo no reconocía ni un solo preso de conciencia en la Isla (5). Aprovechando la visita del Papa, esta organización reconoció a cuatro presos de este tipo, un número que, en cualquier caso, contrasta con la grave situación en tantos países avalados como “democráticos” (6).
Los medios, por supuesto, no se han molestado en explicar que el “medio centenar de presos políticos” cuya libertad reclaman, por ejemplo las Damas de Blanco, cumplen condena no por delitos de opinión, sino por actos de violencia, como sabotajes o secuestros (7).

“Disidentes”

Este tratamiento informativo ha ido acompañado de un gran espaldarazo mediático a la llamada “disidencia” cubana, a quien los medios han vuelto a otorgar una legitimidad social y política de la que carece (8). Esto lo llegaba a reconocer el enviado especial de los más de 10 diarios del grupo español Vocento, Íñigo Domínguez, que admitía que esta “disidencia es reducida y está muy dividida” (9).
El diario argentino La Nación aseguraba, por ejemplo, que el Papa, en una “homilía de sesgo político (...) apoyó a los disidentes” (10). Y algo similar sostenía Televisión Española, en una imaginativa interpretación de las palabras del Papa: “no se reunirá con la disidencia, pero hizo referencia también a ellos”. Y la “referencia” era esta frase del Pontífice: “Llevo en mi corazón las justas aspiraciones y legítimos deseos de todos los cubanos” (11).
En cualquier caso, parece difícil de entender que el Pontífice apoyara a la disidencia si, tal como los medios han repetido hasta la saciedad, ni siquiera quiso recibir a sus representantes (12).

“Exilio”

El Papa también mencionó los "legítimos deseos de todos los cubanos, dondequiera que se encuentren". Para centenares de medios, como el diario El Mundo, fue una clara “alusión a los exiliados cubanos” (13). Y mencionaba la existencia de “dos millones de exiliados”, una cifra que –además de exagerada- señalaría a toda la emigración cubana existente (14). Una muestra de cómo el fenómeno migratorio cubano, de raíz económica y muy similar al de los países de su entorno, es convertido en “exilio político” por obra y gracia de los medios (15).
Curiosamente, el Papa, unos días antes, en México, hacía referencia a “tantas familias (mexicanas que) se encuentran divididas o forzadas a la migración”, en un porcentaje –hay que recordar- muy superior al de Cuba (16). Pero estas palabras no interesaron a los medios.

“Libertad”

La prueba de otra supuesta crítica velada al Gobierno cubano habría sido que “la palabra "libertad" (fue) pronunciada tres veces” por el Papa en una de sus misas (17).
Pero la agencia Europa Press –y las decenas de medios que reprodujeron esta tesis- olvidaron mencionar que el presidente Raúl Castro pronunció también la enigmática palabra (“libertad”) hasta cinco veces en sus palabras al Papa (18).
En este mismo terreno, el diario argentino Clarín mentía directamente. Afirmaba que el Pontífice se refirió a la “falta de libertad” y a las “estructuras inamovibles” en la isla, expresiones que no aparecen en ninguno de sus discursos o misas (19).

Bloqueo

Mientras los medios escudriñaban cada palabra del Papa buscando supuestas críticas al Gobierno cubano, silenciaban o manipulaban sus coincidencias con éste. Así explicaba el diario El País la condena de Benedicto XVI al bloqueo de EEUU: “El papa sugiere que el embargo de EEUU agrava la falta de libertad en Cuba” (20).
De los cerca de 300 medios de 33 países que cubrieron el evento, la inmensa mayoría utilizó la misma máquina de interpretar la palabras del Papa. Hay quien se pregunta si, para dar una misma visión informativa, es necesario semejante despliegue técnico y económico.

Parte 2: libertad religiosa, marxismo y cambios en Cuba

Cambios

“Cuba y el mundo necesitan cambios”, fue una de las frases del Papa más mencionadas en su reciente visita a Cuba (21). Pero diarios como el argentino La Nación preferían quedarse con la mitad de la frase, y titulaban “Cuba necesita cambios” (22).

Libertad religiosa

Por otro lado, las palabras del Papa sobre la necesidad de libertad religiosa -un tema que también abordó en México, sin que la prensa le diera allí mayor importancia (23)- fueron aprovechadas por los medios para realizar una falsificación de la historia reciente de Cuba. El citado diario La Nación mentía al decir que los cánticos de personas católicas en las misa del Papa “hace 50 años les habrían costado la detención” (24).
En la decena larga de diarios del grupo español Vocento, se leía que “Castro cerró colegios, publicaciones y encarceló o expulsó sacerdotes” (25). Todo ello, por supuesto, sin explicar el papel que tuvo la jerarquía católica cubana y muchos sacerdotes españoles de militancia falangista en los crímenes de la dictadura de Batista (26). Y silenciando, además, que la nacionalización de escuelas y universidades católicas privadas, de élite, vino de la mano, en Cuba, de la inclusión de millones de personas a un sistema laico y público de enseñanza que erradicó toda diferencia por estatus social.
En este mismo sentido, otro diario argentino, La Capital, titulaba “El Papa y la primavera en Cuba: ¿tras la libertad religiosa vendrán otras?” (27), dando a entender que la libertad religiosa es algo nuevo en Cuba, un país donde –recordemos- ha existido y existe total libertad de culto y una enorme variedad de credos religiosos (28).
Sin embargo, si por libertad religiosa se entiende que la Iglesia católica pueda abrir colegios y universidades privadas en la Isla, es necesario ser muy claros: la Constitución cubana lo impide, al garantizar la igualdad absoluta en el acceso a una educación que, por ley, debe ser exclusivamente pública y laica (29). De cualquier manera, el Papa pudo reivindicar dichos espacios en directo, a través de la Televisión cubana. (30)

Marxismo

Esta campaña mediática ya se había iniciado días antes de la llegada de Benedicto XVI a Cuba, durante su estancia en México. Allí, éste afirmó que “hoy es evidente que la ideología marxista, en la forma en que fue concebida, ya no corresponde a la realidad” (31). Muchos medios reconvirtieron sus palabras y titularon “El comunismo ya no funciona en Cuba” (32), aunque el pontífice no había mencionado a dicho país y, en todo caso, constataba algo que los propios marxistas sostienen: la necesaria adaptación de esta ideología a cada momento histórico.
Curiosamente, en México, el Papa hizo alusiones, por ejemplo, a “los que padecen hambre” (33). Pero ninguno de estos medios interpretó que mencionar la existencia de hambre en un rico país petrolero fuera una crítica a su sistema político o económico.

Presencia obligatoria

Ciertamente, el Gobierno, las empresas y las organizaciones sociales cubanas impulsaron y facilitaron la asistencia a los actos religiosos del Papa por parte tanto de creyentes como de no creyentes.
Esto fue convertido por los medios en una supuesta “asistencia obligatoria” a las misas. Los diarios del grupo Vocento titulaban “Misa de ficción en Santiago”, con un subtítulo explicativo: “La ceremonia, con presencia forzada y muchos no creyentes, se pareció más a un acto oficial” (34).
Leyendo el texto de la crónica, sin embargo, descubrimos que el enviado especial Íñigo Domínguez no veía tan claro que la gente asistiera “obligada”: “fue una misa extraña, absurda y casi ficticia –nos dice el periodista-, donde muchos asistentes no eran creyentes y parecían estar allí por obligación, o cortesía en el mejor de los casos”.

Censura

Por supuesto, no faltó en la cobertura mediática la condena a sus colegas de la prensa cubana. Según el reportero de Vocento, los medios de la Isla silenciaron “la evocación de los presos (que hizo el Papa) (...) en la ermita de la Caridad del Cobre” (35). Para, en la misma frase, asegurar que todos los actos “se transmitieron en directo por televisión”. Es decir, los medios cubanos silenciaron las palabras supuestamente críticas del Papa... transmitiéndolas por televisión.
La mayor parte de los 300 medios de comunicación acreditados para cubrir la visita del Papa emplearon estos argumentos informativos, teñidos del mismo desconocimiento y de los mismos prejuicios y estereotipos sobre la realidad de Cuba. Porque el objetivo de estos medios no era cubrir el acontecimiento, sino buscar nuevos elementos de demostración de la supuesta debilidad política de la Revolución cubana y de su aislamiento internacional. Algo que la reciente visita del Papa Benedicto XVI a Cuba ha demostrado estar –pese a todos los intentos de manipulación mediática- bien lejos de la realidad.

 

 

(1) http://www.romereports.com/palio/papa-a-los-cubanos-he-suplicado-a-la-virgen-por-los-que-sufren-y-estan-privados-de-libertad-spanish-6409.html

(2) http://www.antena3.com/noticias/mundo/papa-pide-presos-cubanos-familias-separadas-haiti-cobre_2012032700208.html

(3) http://cronica.lacronicaonline.com/nota.php?id_nota=649102

(4) http://www.elmundo.es/america/2012/03/26/cuba/1332795537.html

(5) http://www.es.amnesty.org/actua/acciones/cuba-libertad-presos-conciencia/

(6) http://www.tercerainformacion.es/spip.php?article35215

(7) http://www.contrainjerencia.com/?p=26907

(8) http://www.abc.es/20120326/sociedad/abci-viaje-papa-cuba-disidentes-201203251806.html

(9) http://www.laverdad.es/murcia/v/20120325/mundo/pruebas-dialogo-cuba-20120325.html

(10) http://www.lanacion.com.ar/1460496-cuba-necesita-cambios-dijo-benedicto-xvi

(11) http://www.rtve.es/alacarta/videos/telediario/papa-pide-cubanos-luchen-sociedad-abierta-renovada/1360765/

(12) http://elcomercio.pe/mundo/1393327/noticia-papa-se-reunira-raul-castro-no-recibira-disidentes-cubanos

(13) http://www.elmundo.es/america/2012/03/26/cuba/1332795537.html

(14) http://www.cubainformacion.tv/index.php/component/content/9750?task=view

(15) http://www.cubainformacion.tv/index.php/emigracion/155-emigracion/37143-ipor-que-los-medios-dicen-que-la-poblacion-cubana-huye-del-pais

(16) http://www.lostiempos.com/diario/actualidad/internacional/20120326/el-papa-llama-a-fieles-a-reforzar-su-fe_165428_346754.html

(17) http://www.europapress.es/internacional/noticia-papa-pide-nadie-vea-impedido-limitacion-libertades-fundamentales-cuba-20120329011651.html

(18) http://www.cubadebate.cu/opinion/2012/03/26/discurso-de-raul-castro-le-doy-la-mas-calida-bienvenida/

(19) www.clarin.com/mundo/regreso-Cuba-Papa-Semana-Santa_0_674932611.html

(20) http://internacional.elpais.com/internacional/2012/03/28/actualidad/1332890452_111643.html

(21) http://www.youtube.com/watch?v=mbLM3UJppNY

(22) http://www.lanacion.com.ar/1460496-cuba-necesita-cambios-dijo-benedicto-xvi

(23) http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2012/march/documents/hf_ben-xvi_spe_20120323_benvenuto-messico_sp.html

(24) http://www.lanacion.com.ar/1460496-cuba-necesita-cambios-dijo-benedicto-xvi

(25) http://www.diariovasco.com/v/20120325/mundo/pruebas-dialogo-cuba-20120325.html

(26) http://www.ruinasdigitales.com/cristianismoyrevolucion/cyrlaiglesiacatolicaylarevolucioncubana55/

(27) http://www.lacapital.com.ar/el-mundo/El-Papa-y-la-primavera-en-Cuba-tras-la-libertad-religiosa-vendran-otras-20120401-0004.html

(28) http://www.ecured.cu/index.php/Religi%C3%B3n_en_Cuba

(29) http://pdba.georgetown.edu/Constitutions/Cuba/cuba1976.html#mozTocId657270

(30) http://www.rtve.es/alacarta/videos/telediario/papa-acaba-tres-dias-visita-cuba/1362171/

(31) http://www.cubaencuentro.com/cuba/noticias/benedicto-xvi-la-ideologia-marxista-en-la-forma-en-que-fue-concebida-ya-no-corresponde-a-la-realidad-275222

(32) http://www.bbc.co.uk/mundo/ultimas_noticias/2012/03/120323_ultnot_papa_avion_cuba_comunismo_mexico.shtml

(33) http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2012/march/documents/hf_ben-xvi_spe_20120323_benvenuto-messico_sp.html

(34) http://www.diariovasco.com/v/20120328/mundo/misa-ficcion-santiago-20120328.html

(35) http://www.lasprovincias.es/v/20120330/mundo/papa-condena-bloqueo-marcha-20120330.html