Parte 1: "prigionieri politici", "dissidenti" e "esilio"
Durante la recente visita a Cuba di
Papa Benedetto XVI, ogni sua parola è stata sottoposta ad un minuzioso esame interpretativo da quasi 300 media accreditati nell'isola che, piuttosto
di raccontare lo storico evento, si sono dedicati all'arte di "decriptare" presunte critiche segrete del Pontefice al Governo cubano.
"Prigionieri politici"
A Santiago de Cuba, per esempio, il Papa ha detto questo: "Ho anche pregato la Vergine Santissima per le necessità di coloro che soffrono, di quelli che sono privati della libertà, separati dai loro cari o attraversano gravi momenti di difficoltà" (1). E così interpretava le sue parole il canale spagnolo Antena 3: "E (il Papa) ha evocato per la seconda volta il dramma delle decine di migliaia di prigionieri comuni e politici detenuti nelle carceri dell'Isola" (2). Allo stesso modo, decine di media di tutto il mondo titolavano "Il Papa prega per i prigionieri politici cubani" (3).
Anche il quotidiano spagnolo El Mundo affermava che il Papa "è riuscito a far riferimento al mezzo centinaio di prigionieri politici che secondo le organizzazioni dissidenti esistono a Cuba" (4). In tutti i principali media si é imposto come verità inconfutabile questa presunta esistenza di "prigionieri politici", nonostante che Amnesty International, organizzazione che realizza - sicuramente - campagne contro il Governo cubano, fino alla fine di marzo non riconosceva un solo prigioniero di coscienza sull'isola (5). Approfittando della visita del Papa, questa organizzazione ha riconosciuto quattro prigionieri di questo tipo, un numero che, in ogni caso, contrasta con la grave situazione in tanti paesi avallati come "democratici" (6).
I media, naturalmente, non si sono preoccupati di spiegare che il "mezzo centinaio di prigionieri politici", la cui libertà reclamano, per esempio le
Dame in Bianco, scontano pene non per reati di opinione, ma per atti di violenza quali sabotaggi o sequestri (7).
"Dissidenti"
Questo trattamento informativo è stato accompagnato da una grande spinta mediatica per la cosiddetta "dissidenza" cubana, a cui i media sono tornati a dare una legittimazione sociale e politica della quale manca (8). Questo giungeva a riconoscerlo l'inviato speciale degli oltre 10 giornali del gruppo spagnolo Vocento, Inigo Dominguez, che ha ammesso che questa "dissidenza è piccola e molto divisa" (9).
Il quotidiano argentino La Nacion assicurava, ad esempio, che il Papa in una "omelia di segno politico (...) ha sostenuto i dissidenti" (10). E qualcosa di simile sosteneva la Televisione Spagnola in una interpretazione fantasiosa delle parole del Papa: "non incontrerà la dissidenza, ma ha fatto riferimento anche a loro". E il "riferimento" era questa frase del Papa: «Porto nel mio cuore le giuste aspirazioni e i legittimi desideri di tutti i cubani" (11).
In ogni caso, sembra difficile capire che il Papa ha così sostenuto la dissidenza
se, come i media hanno ripetuto fino alla nausea, neppure ha voluto ricevere i suoi rappresentanti (12).
"Esilio"
Il Papa ha anche ricordato i "legittimi desideri di tutti i cubani, ovunque essi si trovino". Per centinaia di mezzi di comunicazione, come il quotidiano El Mundo, è stata un chiaro "riferimento agli esiliati cubani" (13). E menzionava l'esistenza di "due milioni di esiliati" una cifra - oltre che esagerata - segnalerebbe tutta l'emigrazione cubana esistente (14). Un esempio di come il fenomeno migratorio cubano, di radice economica e molto simile a quello dei paesi vicini, é convertito in "esilio politico" per opera e grazia dei mezzi di comunicazione (15).
È interessante notare che il Papa, pochi giorni prima, in Messico, faceva riferimento alle "molte famiglie (messicane che) si trovano divise o forzate ad emigrare" in una percentuale - bisogna ricordare - molto superiore a quella di Cuba (16). Ma queste parole non sono interessate ai media.
"Libertà"
La prova di un'altra presunta velata critica al governo cubano sarebbe stata che "la parola 'libertà'(fu) pronunciata per tre volte" dal Papa in una delle sue messe (17).
Ma l'agenzia Europa Press, e le decine di media che hanno riprodotto questa tesi, hanno dimenticato di menzionare che il presidente
Raul Castro ha anch'egli pronunciato l'enigmatica parola ("libertà") sino a cinque volte nelle sue parole al Papa (18).
Su questo stesso terreno, il giornale argentino Clarin mentiva direttamente. Sosteneva che il Papa si é riferito alla "mancanza di libertà" e alle "strutture inamovibili" sull'isola, espressioni che non compaiono in nessuno dei suoi discorsi o messe (19).
Blocco
Mentre i media esaminavano ogni parola del Papa alla ricerca di presunte critiche al governo di Cuba, tacevano o manipolavano le sue coincidenze con lo stesso. Così El Pais ha spiegato la condanna di Benedetto XVI al
blocco degli Stati Uniti: "Il Papa suggerisce che l'embargo degli Stati Uniti aggrava la mancanza di libertà a Cuba" (20).
Dei circa 300 media di 33 paesi che hanno coperto l'evento, la stragrande maggioranza ha usato la stessa macchina per interpretare le parole del Papa. Qualcuno si chiede se per dare una stessa visione informativa, sia necessario un simile dispiego tecnico ed economico.
Parte 2: libertà religiosa, marxismo e cambi a Cuba
Cambi
"Cuba e il mondo hanno bisogno di cambiare" é stata una delle frasi del
Papa più frequentemente citate durante la sua recente visita a Cuba (21). Ma quotidiani come l'argentino La Nacion ha preferito rimanere con metà della frase e intitolare "Cuba ha bisogno di cambiamenti" (22).
Libertà religiosa
D'altra parte, le parole del Papa sulla necessità di libertà religiosa - un tema che ha affrontato anche in Messico, senza che la stampa gli desse maggiore importanza (23) - sono state sfruttate dai media per fare una falsificazione della storia recente di Cuba. Il citato quotidiano La Nacion ha mentito nel dire che i cori di persone cattoliche nella Messa del Papa "50 anni fa sarebbero costato loro l'arresto" (24).
Nella decina di
quotidiani del gruppo
spagnolo Vocento, si è
letto che "Castro chiuse
collegi, pubblicazioni e
incarcerò o espulse
sacerdoti" (25). Questo,
naturalmente, senza
spiegare il ruolo svolto
dalla gerarchia
cattolica cubana e da molti
sacerdoti spagnoli, di
militanza falangista,
nei crimini della
dittatura di Batista
(26). E tacendo,
inoltre, che la
nazionalizzazione delle
scuole e università
private cattoliche,
d’elite, avvenne mano a mano, a Cuba,
all'inclusione di
milioni di persone in un
sistema laico e pubblico
che sradicò tutte le
differenze di status
sociale.
Nello stesso senso, un
altro giornale
argentino, La Capital,
titolava "Il Papa e la
primavera a Cuba: dopo
la libertà religiosa
verranno altre?" (27)
dando ad intendere che
la libertà religiosa è
qualcosa di nuovo a
Cuba, un paese dove -
ricordiamo - è esistita
e esiste totale libertà
di culto e un’enorme
varietà di fedi
religiose (28).
Tuttavia, se per libertà
religiosa s’intende che
la Chiesa cattolica può
aprire collegi e
università private
nell'isola, si deve
essere molto chiari: la
Costituzione cubana lo
impedisce, garantendo
l’assoluta parità di
accesso all'istruzione
che, per legge deve
essere esclusivamente
pubblica e laica (29).
In qualunque modo, il
Papa ha potuto
rivendicare tali spazi
in diretta, attraverso
la Televisione cubana.
(30)
Marxismo
Questa campagna
mediatica era già
iniziata giorni prima
dell'arrivo del Papa a
Cuba, durante il suo
soggiorno in Messico.
Lì, egli ha affermato
che "oggi è evidente che
l'ideologia marxista,
nella forma in cui è
stata concepita, non
corrisponde alla realtà"
(31). Molti media hanno
riconvertito le sue
parole e hanno titolo
"Il comunismo ormai non
funziona in Cuba" (32),
anche se il Papa non ha
menzionato questo paese
e, in ogni caso,
constatava qualcosa che
gli stessi marxisti
sostengono: il
necessario adeguamento
di questa ideologia ad
ogni periodo storico.
Curiosamente, in
Messico, il Papa ha
fatto allusione, per
esempio "a coloro che
patiscono la fame" (33).
Ma nessuno di questi
media ha interpretato
che menzionare
l'esistenza della fame
in un paese ricco di
petrolio fosse una
critica al suo sistema
politico o economico.
Presenza obbligatoria
Certamente il Governo,
le imprese e le
organizzazioni sociali
cubane hanno promosso e
facilitato la presenza
agli atti religiosi del
Papa da parte tanto dei
credenti come dei non
credenti.
Ciò è stato convertito
dai media in un presunto
"obbligo di presenza"
alle messe. I quotidiani
del gruppo Vocento
intitolavano "Messa da
fiction a Santiago" con
un sottotitolo che
spiega: "La cerimonia,
con presenza forzata e
molti non credenti, era
più simile a un atto
ufficiale" (34).
Leggendo il testo della
cronaca, però, scopriamo
che l'inviato speciale
Inigo Dominguez non
vedeva, così
chiaramente, che le
persone assistessero
"obbligate": "è stata
una messa strana,
assurda e quasi finta -
ci dice il reporter -
dove molti partecipanti
non erano credenti e
sembrava essere lì per
obbligazione, o cortesia
nel migliore dei casi".
Censura
Naturalmente, non è
mancata, nella copertura
mediatica, la condanna
dei loro colleghi della
stampa cubana. Secondo
il giornalista di Vocento, i media
dell'Isola hanno taciuto
"l'evocazione dei
prigionieri (che ha
fatto il Papa) (...)
nella cappella di Nostra
Signora della Carità"
(35). Assicurando, nella
stessa frase, che tutti
gli atti "sono stati
trasmessi in diretta
dalla televisione".
Cioè, i media cubani
hanno taciuto le
presunte parole critiche
del Papa ...
trasmettendole per
televisione.
La maggior parte dei 300
media accreditati per
coprire la visita del
Papa hanno usato questi
argomenti informativi,
tinti dalla stessa
ignoranza e dagli stessi
pregiudizi e stereotipi
sulla realtà di Cuba.
Perché i fini di questi
media non era seguire
l'evento, ma bensì
cercare nuovi elementi
di prova della presunta
debolezza politica della
Rivoluzione cubana e il
suo isolamento
internazionale. Qualcosa
che la recente visita di
Papa Benedetto XVI a
Cuba ha dimostrato
essere - nonostante
tutti i tentativi di
manipolazione dei media
- ben lontano dalla
realtà.
Cuba: 300 medios y una sola máquina de inventar las palabras que el
Papa no dijo
José Manzaneda, coordinador de Cubainformación
Parte 1: "presos políticos", "disidentes" y "exilio"
Durante la reciente visita a Cuba del Papa Benedicto XVI, cada
palabra de éste fue sometida a un minucioso examen interpretativo
por cerca de 300 medios acreditados en la Isla que, más que a narrar
el histórico acontecimiento, se dedicaron al arte de “desencriptar”
supuestas críticas encubiertas del Pontífice al Gobierno cubano.
“Presos políticos”
En Santiago de Cuba, por ejemplo, el Papa decía esto: “También he
suplicado a la Virgen Santísima por las necesidades de los que
sufren, de los que están privados de libertad, separados de sus
seres queridos o pasan por graves momentos de dificultad” (1). Y así
interpretaba sus palabras el canal español Antena 3: “Y (el Papa)
evocó por segunda vez el drama de la decenas de miles de presos
comunes y políticos detenidos en las cárceles de la Isla” (2). De
igual modo, decenas de medios de todo el mundo llevaban a titular
“El Papa reza por los presos políticos cubanos” (3).
El diario también español El Mundo afirmaba que el Papa “se las
apañó para referirse al medio centenar de presos políticos que según
las organizaciones disidentes existen en Cuba” (4). En todos los
grandes medios se ha impuesto como verdad irrefutable esta supuesta
existencia de “presos políticos”, a pesar de que Amnistía
Internacional, organización que realiza –por cierto- campañas contra
el Gobierno cubano, hasta finales de marzo no reconocía ni un solo
preso de conciencia en la Isla (5). Aprovechando la visita del Papa,
esta organización reconoció a cuatro presos de este tipo, un número
que, en cualquier caso, contrasta con la grave situación en tantos
países avalados como “democráticos” (6).
Los medios, por supuesto, no se han molestado en explicar que el
“medio centenar de presos políticos” cuya libertad reclaman, por
ejemplo las Damas de Blanco, cumplen condena no por delitos de
opinión, sino por actos de violencia, como sabotajes o secuestros
(7).
“Disidentes”
Este tratamiento informativo ha ido acompañado de un gran
espaldarazo mediático a la llamada “disidencia” cubana, a quien los
medios han vuelto a otorgar una legitimidad social y política de la
que carece (8). Esto lo llegaba a reconocer el enviado especial de
los más de 10 diarios del grupo español Vocento, Íñigo Domínguez,
que admitía que esta “disidencia es reducida y está muy dividida”
(9).
El diario argentino La Nación aseguraba, por ejemplo, que el Papa,
en una “homilía de sesgo político (...) apoyó a los disidentes”
(10). Y algo similar sostenía Televisión Española, en una
imaginativa interpretación de las palabras del Papa: “no se reunirá
con la disidencia, pero hizo referencia también a ellos”. Y la
“referencia” era esta frase del Pontífice: “Llevo en mi corazón las
justas aspiraciones y legítimos deseos de todos los cubanos” (11).
En cualquier caso, parece difícil de entender que el Pontífice
apoyara a la disidencia si, tal como los medios han repetido hasta
la saciedad, ni siquiera quiso recibir a sus representantes (12).
“Exilio”
El Papa también mencionó los "legítimos deseos de todos los cubanos,
dondequiera que se encuentren". Para centenares de medios, como el
diario El Mundo, fue una clara “alusión a los exiliados cubanos”
(13). Y mencionaba la existencia de “dos millones de exiliados”, una
cifra que –además de exagerada- señalaría a toda la emigración
cubana existente (14). Una muestra de cómo el fenómeno migratorio
cubano, de raíz económica y muy similar al de los países de su
entorno, es convertido en “exilio político” por obra y gracia de los
medios (15).
Curiosamente, el Papa, unos días antes, en México, hacía referencia
a “tantas familias (mexicanas que) se encuentran divididas o
forzadas a la migración”, en un porcentaje –hay que recordar- muy
superior al de Cuba (16). Pero estas palabras no interesaron a los
medios.
“Libertad”
La prueba de otra supuesta crítica velada al Gobierno cubano habría
sido que “la palabra "libertad" (fue) pronunciada tres veces” por el
Papa en una de sus misas (17).
Pero la agencia Europa Press –y las decenas de medios que
reprodujeron esta tesis- olvidaron mencionar que el presidente Raúl
Castro pronunció también la enigmática palabra (“libertad”) hasta
cinco veces en sus palabras al Papa (18).
En este mismo terreno, el diario argentino Clarín mentía
directamente. Afirmaba que el Pontífice se refirió a la “falta de
libertad” y a las “estructuras inamovibles” en la isla, expresiones
que no aparecen en ninguno de sus discursos o misas (19).
Bloqueo
Mientras los medios escudriñaban cada palabra del Papa buscando
supuestas críticas al Gobierno cubano, silenciaban o manipulaban sus
coincidencias con éste. Así explicaba el diario El País la condena
de Benedicto XVI al bloqueo de EEUU: “El papa sugiere que el embargo
de EEUU agrava la falta de libertad en Cuba” (20).
De los cerca de 300 medios de 33 países que cubrieron el evento, la
inmensa mayoría utilizó la misma máquina de interpretar la palabras
del Papa. Hay quien se pregunta si, para dar una misma visión
informativa, es necesario semejante despliegue técnico y económico.
Parte 2: libertad religiosa, marxismo y cambios en Cuba
Cambios
“Cuba y el mundo necesitan cambios”, fue una de las frases del Papa
más mencionadas en su reciente visita a Cuba (21). Pero diarios como
el argentino La Nación preferían quedarse con la mitad de la frase,
y titulaban “Cuba necesita cambios” (22).
Libertad religiosa
Por otro lado, las palabras del Papa sobre la necesidad de libertad
religiosa -un tema que también abordó en México, sin que la prensa
le diera allí mayor importancia (23)- fueron aprovechadas por los
medios para realizar una falsificación de la historia reciente de
Cuba. El citado diario La Nación mentía al decir que los cánticos de
personas católicas en las misa del Papa “hace 50 años les habrían
costado la detención” (24).
En la decena larga de diarios del grupo español Vocento, se leía que
“Castro cerró colegios, publicaciones y encarceló o expulsó
sacerdotes” (25). Todo ello, por supuesto, sin explicar el papel que
tuvo la jerarquía católica cubana y muchos sacerdotes españoles de
militancia falangista en los crímenes de la dictadura de Batista
(26). Y silenciando, además, que la nacionalización de escuelas y
universidades católicas privadas, de élite, vino de la mano, en
Cuba, de la inclusión de millones de personas a un sistema laico y
público de enseñanza que erradicó toda diferencia por estatus
social.
En este mismo sentido, otro diario argentino, La Capital, titulaba
“El Papa y la primavera en Cuba: ¿tras la libertad religiosa vendrán
otras?” (27), dando a entender que la libertad religiosa es algo
nuevo en Cuba, un país donde –recordemos- ha existido y existe total
libertad de culto y una enorme variedad de credos religiosos (28).
Sin embargo, si por libertad religiosa se entiende que la Iglesia
católica pueda abrir colegios y universidades privadas en la Isla,
es necesario ser muy claros: la Constitución cubana lo impide, al
garantizar la igualdad absoluta en el acceso a una educación que,
por ley, debe ser exclusivamente pública y laica (29). De cualquier
manera, el Papa pudo reivindicar dichos espacios en directo, a
través de la Televisión cubana. (30)
Marxismo
Esta campaña mediática ya se había iniciado días antes de la llegada
de Benedicto XVI a Cuba, durante su estancia en México. Allí, éste
afirmó que “hoy es evidente que la ideología marxista, en la forma
en que fue concebida, ya no corresponde a la realidad” (31). Muchos
medios reconvirtieron sus palabras y titularon “El comunismo ya no
funciona en Cuba” (32), aunque el pontífice no había mencionado a
dicho país y, en todo caso, constataba algo que los propios
marxistas sostienen: la necesaria adaptación de esta ideología a
cada momento histórico.
Curiosamente, en México, el Papa hizo alusiones, por ejemplo, a “los
que padecen hambre” (33). Pero ninguno de estos medios interpretó
que mencionar la existencia de hambre en un rico país petrolero
fuera una crítica a su sistema político o económico.
Presencia obligatoria
Ciertamente, el Gobierno, las empresas y las organizaciones sociales
cubanas impulsaron y facilitaron la asistencia a los actos
religiosos del Papa por parte tanto de creyentes como de no
creyentes.
Esto fue convertido por los medios en una supuesta “asistencia
obligatoria” a las misas. Los diarios del grupo Vocento titulaban
“Misa de ficción en Santiago”, con un subtítulo explicativo: “La
ceremonia, con presencia forzada y muchos no creyentes, se pareció
más a un acto oficial” (34).
Leyendo el texto de la crónica, sin embargo, descubrimos que el
enviado especial Íñigo Domínguez no veía tan claro que la gente
asistiera “obligada”: “fue una misa extraña, absurda y casi ficticia
–nos dice el periodista-, donde muchos asistentes no eran creyentes
y parecían estar allí por obligación, o cortesía en el mejor de los
casos”.
Censura
Por supuesto, no faltó en la cobertura mediática la condena a sus
colegas de la prensa cubana. Según el reportero de Vocento, los
medios de la Isla silenciaron “la evocación de los presos (que hizo
el Papa) (...) en la ermita de la Caridad del Cobre” (35). Para, en
la misma frase, asegurar que todos los actos “se transmitieron en
directo por televisión”. Es decir, los medios cubanos silenciaron
las palabras supuestamente críticas del Papa... transmitiéndolas por
televisión.
La mayor parte de los 300 medios de comunicación acreditados para
cubrir la visita del Papa emplearon estos argumentos informativos,
teñidos del mismo desconocimiento y de los mismos prejuicios y
estereotipos sobre la realidad de Cuba. Porque el objetivo de estos
medios no era cubrir el acontecimiento, sino buscar nuevos elementos
de demostración de la supuesta debilidad política de la Revolución
cubana y de su aislamiento internacional. Algo que la reciente
visita del Papa Benedicto XVI a Cuba ha demostrado estar –pese a
todos los intentos de manipulación mediática- bien lejos de la
realidad.
(1)
http://www.romereports.com/palio/papa-a-los-cubanos-he-suplicado-a-la-virgen-por-los-que-sufren-y-estan-privados-de-libertad-spanish-6409.html
(2)
http://www.antena3.com/noticias/mundo/papa-pide-presos-cubanos-familias-separadas-haiti-cobre_2012032700208.html
(3)
http://cronica.lacronicaonline.com/nota.php?id_nota=649102
(4)
http://www.elmundo.es/america/2012/03/26/cuba/1332795537.html
(5)
http://www.es.amnesty.org/actua/acciones/cuba-libertad-presos-conciencia/
(6)
http://www.tercerainformacion.es/spip.php?article35215
(7)
http://www.contrainjerencia.com/?p=26907
(8)
http://www.abc.es/20120326/sociedad/abci-viaje-papa-cuba-disidentes-201203251806.html
(9)
http://www.laverdad.es/murcia/v/20120325/mundo/pruebas-dialogo-cuba-20120325.html
(10)
http://www.lanacion.com.ar/1460496-cuba-necesita-cambios-dijo-benedicto-xvi
(11)
http://www.rtve.es/alacarta/videos/telediario/papa-pide-cubanos-luchen-sociedad-abierta-renovada/1360765/
(12)
http://elcomercio.pe/mundo/1393327/noticia-papa-se-reunira-raul-castro-no-recibira-disidentes-cubanos
(13)
http://www.elmundo.es/america/2012/03/26/cuba/1332795537.html
(14)
http://www.cubainformacion.tv/index.php/component/content/9750?task=view
(15)
http://www.cubainformacion.tv/index.php/emigracion/155-emigracion/37143-ipor-que-los-medios-dicen-que-la-poblacion-cubana-huye-del-pais
(16)
http://www.lostiempos.com/diario/actualidad/internacional/20120326/el-papa-llama-a-fieles-a-reforzar-su-fe_165428_346754.html
(17)
http://www.europapress.es/internacional/noticia-papa-pide-nadie-vea-impedido-limitacion-libertades-fundamentales-cuba-20120329011651.html
(18)
http://www.cubadebate.cu/opinion/2012/03/26/discurso-de-raul-castro-le-doy-la-mas-calida-bienvenida/
(19)
www.clarin.com/mundo/regreso-Cuba-Papa-Semana-Santa_0_674932611.html
(20)
http://internacional.elpais.com/internacional/2012/03/28/actualidad/1332890452_111643.html
(21)
http://www.youtube.com/watch?v=mbLM3UJppNY
(22)
http://www.lanacion.com.ar/1460496-cuba-necesita-cambios-dijo-benedicto-xvi
(23)
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2012/march/documents/hf_ben-xvi_spe_20120323_benvenuto-messico_sp.html
(24)
http://www.lanacion.com.ar/1460496-cuba-necesita-cambios-dijo-benedicto-xvi
(25)
http://www.diariovasco.com/v/20120325/mundo/pruebas-dialogo-cuba-20120325.html
(26)
http://www.ruinasdigitales.com/cristianismoyrevolucion/cyrlaiglesiacatolicaylarevolucioncubana55/
(27)
http://www.lacapital.com.ar/el-mundo/El-Papa-y-la-primavera-en-Cuba-tras-la-libertad-religiosa-vendran-otras-20120401-0004.html
(28)
http://www.ecured.cu/index.php/Religi%C3%B3n_en_Cuba
(29)
http://pdba.georgetown.edu/Constitutions/Cuba/cuba1976.html#mozTocId657270
(30)
http://www.rtve.es/alacarta/videos/telediario/papa-acaba-tres-dias-visita-cuba/1362171/
(31)
http://www.cubaencuentro.com/cuba/noticias/benedicto-xvi-la-ideologia-marxista-en-la-forma-en-que-fue-concebida-ya-no-corresponde-a-la-realidad-275222
(32)
http://www.bbc.co.uk/mundo/ultimas_noticias/2012/03/120323_ultnot_papa_avion_cuba_comunismo_mexico.shtml
(33)
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2012/march/documents/hf_ben-xvi_spe_20120323_benvenuto-messico_sp.html
(34)
http://www.diariovasco.com/v/20120328/mundo/misa-ficcion-santiago-20120328.html
(35)
http://www.lasprovincias.es/v/20120330/mundo/papa-condena-bloqueo-marcha-20120330.html |