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DISINFORMAZIONE SU CUBA: I VIAGGI
DEI CUBANI ALL'ESTERO |
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17.10.9.2012 - Marzio Castagnedi
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Ci risiamo! Ancora una
volta i grandi media
italiani, giornali e Tv,
quando trattano temi
cubani danno
informazioni incomplete
e fuorvianti se non di
aperta propaganda
antigovernativa e
anticubana.
Questa volta si tratta
delle novità in fatto di
viaggi all'estero di
cittadini cubani su cui
le tv di mercoledì 17
ottobre e i giornali del
18 hanno
spettacolarmente
titolato con frasi come:
"finalmente i cubani
possono viaggiare
all'estero senza il
permesso del governo",
per citarne una delle
meno roboanti.
Nel notiziario di
mezzanotte di RAI News,
il conduttore diceva:
"eliminata la "carta
blanca" i cubani possono
viaggiare col solo
passaporto", senza
aggiungere altro. A
parte che "carta blanca"
è un tipo di rum di
Habana Club, in realtà
si tratta della "tarjeta
blanca" che - fino al
prossimo 14 gennaio - è
ancora il documento di
uscita da Cuba
rilasciato dal servizio
di Immigraciòn.
I media italiani (per
esempio "Il Corriere
della Sera") affermano
che ottenere la tarjeta
blanca per i cubani è
difficilissimo se non
impossibile. Sbagliato.
Quel documento è stato
assegnato nel corso di
anni a svariate migliaia
di cubane e cubani che
chiedevano il visto
turistico per viaggi a
tempo limitato in Paesi
europei e anche in
Italia. Solo redattori
rintanati nei loro
uffici e studi tv - e
che cioè non hanno mai
viaggiato a Cuba e non
si sono mai informati
dal vero e sul posto di
queste pratiche
burocratiche- possono
ripetere a macchinetta
slogan ampiamente
inesatti. La "tarjeta
blanca" è, o era ,la
parte cubana dell'iter
burocratico per il
viaggio ed è stata
largamente concessa a
normali cittadini che
non avessero,
ovviamente, carichi
penali pendenti. Circa
35 giorni di attesa, una
tassa in pesos cubani
non particolarmente
gravosa, e il documento
veniva concesso. (Anche
il passaporto a Cuba si
rilascia in 15 giorni,
presentando 4 foto e una
tassa sempre in pesos).
Quella della Tarjeta
blanca è una pratica che
documenta la richiesta
di viaggio all'estero
del cittadino cubano e
che poi ne registra
anche il rientro. Di
più: Cuba dà un permesso
d'uscita di ben 11 mesi
(da gennaio 2013 con la
nuova legge aumentato a
24 mesi), di fronte ai
soli uno,due o massimo
tre mesi che concedono i
Paesi europei, per
esempio l'Italia.
Ma ecco che qui compare
il vero e concreto
incubo dei cubani
viaggiatori per turismo,
cioè l'ottenimento dei
visti d'entrata
stranieri, per esempio,
del visto italiano. Se
volete vedere ragazze e
donne cubane piangere o
giovani e uomini
imprecare, bisogna
andare all'Avana in
calle 2 angolo Quinta
avenida, quartiere di
Miramar, municipio Playa,
cioè all'uscita
secondaria
dell'ambasciata italiana
che contiene anche il
relativo consolato.
Molte ragazze là, escono
fuori con gli occhi
lucidi e diversi giovani
dicono parole forti di
disappunto?
E' presto detto: sono
coloro ai quali è stato
negato il visto di
entrata nel nostro
Paese! Perchè è proprio
questo il maggiore e
impervio ostacolo al
viaggio turistico in
Italia per ritrovare
amici, fidanzati o
possibili e futuri
mariti o mogli. Il no,
non raro, del consolato
italiano. Tra l'altro,
in quel giorno di forte
delusione per non pochi
dei richiedenti cubani,
essi vanno a verificare
l'esito, due settimane
dopo aver sostenuto
anche un colloquio con
un funzionario del
consolato (che gli
chiede ogni cosa e
particolare della loro
vita, lavoro o studio,
famiglia) e dopo aver
inoltrato una fitta
quantità di documenti,
quasi una decina, che
costano almeno 600 euro,
e molti dei quali devono
essere fatti in Italia
dalla persona straniera
invitante e garante.
Come la certificazione
di identità presso un
notaio (almeno 200
euro), una polizza di
assistenza sanitaria
(altri 150 euro o più a
seconda del mese o dei
due-tre mesi di validità
del visto richiesto), un
deposito monetario a
favore della
persona straniera
invitante e garante.
Come la certificazione
di identità presso un
notaio (almeno 200
euro), una polizza di
assistenza sanitaria
(altri 150 euro o più a
seconda del mese o dei
due-tre mesi di validità
del visto richiesto), un
deposito monetario a
favore della persona
invitata e poi spese e
diritti d'agenzia e
,naturalmente, una
prenotazione di aereo
andata e ritorno.
Insomma la massa dei
documenti e dei costi
riguarda la parte
italiana del visto, non
quella cubana.
Prima di affrontare
tutto questo iter , il
cubano/a candidati a
fare un viaggio
turistico in Italia
devono prenotare via
internet "un turno" per
il colloquio che può
avere un'attesa anche di
mesi. Ciliegina di
fondo, è il punto finale
del foglio di istruzioni
che alla portineria del
consolato-ambasciata
dell'Avana si può
ritirare e che elenca
tutti i documenti da
allegare alla domanda di
visto.
Questo punto finale dice
chiaro e tondo che la
presentazione della
domanda e della
documentazione non
garantisce il rilascio
del visto. Cioè,
l'aspirante viaggiatore
-viaggiatrice di
nazionalità cubana per
un viaggio di un paio di
mesi in Italia, si deve
sottoporre a tale
percorso a ostacoli
(incluso il colloquio
indagatore col
funzionario-arbitro) e
quando va al turno per
conoscere l'esito finale
si può trovare di fronte
a un diniego. Dei Paesi
europei, non di Cuba! E'
chiaro il concetto, o
no? Tutto questo bene lo
sanno le migliaia di
invitanti e garanti
italiani che, nel corso
di anni e anni, si sono
sobbarcati questa non
piccola odissea.
Ed è per questo diniego,
abbastanza frequente,
che fuori dai consolati
si possono vedere donne
cubane in lacrime e
uomini contrariati tra i
quali a volte ci sono
anche stranieri e
italiani che protestano
- ma invano- cioè gli
invitanti e garanti che
hanno già sborsato
qualche centinaia di
euro che finiscono
buttati. Altro che
"Finalmente i cubani
possono viaggiare
all'estero col solo
passaporto". Ma dove
vanno, come possono
partire dall'isola se
non hanno il visto
d'entrata in Europa? E'
quel visto che è la
chiave e l'ostacolo di
tutto. E' l'Europa che è
chiusa, specie ai
cubani, ai quali
rilascia visti turistici
con fatica, mentre a ben
diritto vengono concessi
quelli di riunificazione
famigliare.
Ma i cubani in Italia
sono pochi, circa 50mila
in tutto. In Spagna,
nazione che ha
ovviamente legami e
rapporti particolari con
Cuba, sua colonia per 4
secoli, la concessione
di visti per straneri e
cubani è oggi più che
mai difficoltosa, data
la grave situazione di
disoccupazione, anche
perchè a volte succede
che lo straniero entrato
con visto turistico poi
non ottempera
all'obbligo di rientro
nel proprio paese
d'origine e permane
quindi clandestino.
Alcuni giornali italiani
(ancora "Il Corriere"),
si chiedono come
reagiranno varie nazioni
alla prevista maggior
richiesta di viaggiatori
cubani ai quali dal
prossimo gennaio
basterebbe il solo
passaporto e il
biglietto aereo (lo
abbiamo gia detto:gli
possono negare il visto
d'ingresso). E per
quanto riguarda gli
Stati Uniti?
Intanto gli USA
riservano da 50 anni ai
cubani (e solo a loro
esclusivamente) uno
status migratorio
addirittura prodigioso,
"la legge di
aggiustamento cubano",
che afferma che a
qualsiasi cubano che
riesce a raggiungere
territorio statunitense
( anche se dirotta un
aereo a mano armata,
come accaduto più volte
in passato) viene
concessa immediatamente
accoglienza, assistenza
e in poco tempo anche la
cittadinanza. Si tratta
di una legge migratoria
unica al mondo e
riservata ai cubani per
spingerne
provocatoriamente il più
possibile a uscire dal
paese con mezzi illegali
e clandestini, mentre
magari vengono
boicottati e ridotti i
20mila visti legali
annui ratificati dagli
accordi migratori
ufficiali tra Usa e
Cuba. In teoria gli USA
dovrebbero restringere
questa legge speciale.
Che ha creato e crea sì
problemi a Cuba, ma se i
cubani dal 2013 si
presentassero in numero
ben maggiore sbarcando
da aerei col passaporto
in mano, poi in Florida
dove li mettono? I
cubani mica devono
chiederlo il visto agli
USA: c'e l'hanno
automatico. Secondo la
legge in vigore come
arrivano là entrano e
con tutti gli onori.
La "tarjeta blanca" per
i paesi europei
(definita famigerata dai
giornali italiani) non
c'entra niente, abbiamo
già spiegato che
l'ostacolo vero
all'uscita da Cuba è la
concessione,
difficoltosa, dei visti
d'ingresso dei paesi
riceventi. La imigraciòn
cubana la tarjeta blanca
l'ha sempre rilasciata
nel tempo a migliaia di
normali cittadini
cubani. La sua prossima
abolizione fa solo parte
di un ampio programma di
sburocratizzazione
annunciato a Cuba già da
diversi mesi. Perchè
metterla con tanto
clamore in prima pagina.
E' la solita "ossessione
cubana" della
superficiale (dis)info
italiana. |