Un dispaccio dell'agenzia di stampa
britannica Reuters riferisce che "Cuba
sta
tagliando il suo sistema d'istruzione
gratuita".
Immediatamente vari media hanno
fatto eco alla
notizia con titoli di grande
suggestione. Vediamo
alcuni di loro, The New
York Times: "Con tagli, l'istruzione
gratuita non è più un patrimonio
cubano"; The Sun Sentinel e The
Chicago Tribune: "Cuba taglia spese
nell'istruzione, cambiano priorità"; El Financiero "Cuba riduce
le spese nell'istruzione gratuita"; Europa
Press: "Cuba comincia a
tagliare il sistema d'istruzione
gratuito".
E' curioso che coloro che sono
complici dell'esclusione globale
delle maggioranze nell'accesso
all'istruzione, e applaudirebbero il
ritorno dell'isola al capitalismo d'analfabeti
e alle università d'elite,
hanno a cuore l'educazione a Cuba.
Perché vogliono che fallisca, i nemici
della Rivoluzione cubana, attraverso
i loro mezzi di comunicazione,
pretendono screditare le misure volte ad
aggiornare il modello economico
cubano se queste vengono implementate nel
settore dell'istruzione.
Vorrei attirare l'attenzione sul
fatto che nessuno di questi media mainstream
fa riferimento ai lineamenti approvati al
VI
Congresso del Partito
Comunista di
Cuba, che chiariscono che le misure
che si adottano sono prese per
perfezionare il
sistema educativo cubano.
Non si tratta, come pretendono
mostrare questi media, che il governo cubano
limiti l'accesso alla conoscenza, ma
al contrario, propiziare che nel
nostro socialismo
il popolo abbia la
possibilità di raggiungere le più
alte mete nel campo
dell'istruzione
e della
cultura.
Nessuno di loro dice che a Cuba
l'istruzione rimane obbligatoria
sino al
nono grado e a tutti quelli che
terminano questo livello gli si
garantisce il
proseguimento degli studi.
A Cuba, tutte le persone hanno pari
diritti e opportunità di studiare
dalla scuola primaria fino
all'università, come previsto dalla
Costituzione della Repubblica.
Dal primo lineamento riferito all'istruzione, si
stabilisce che si continuerà
avanzando nell'elevazione della
qualità e il rigore del processo
educativo docente, e nel ruolo della famiglia
nell'educazione dei bambini e dei
giovani.
Per raggiungere questi obiettivi si
pianifica formare con qualità e
rigore il personale
docente che sia necessario;
utilizzare strumenti e attrezzature audiovisive
come complemento del lavoro educativo
del docente; ottenere che le
matricole nelle differenti
specialità e carriere siano
correlati alle esigenze del
sviluppo dell'economia e della
società; attualizzare i programmi di formazione
e ricerca e di ricerca nelle università in accordo con le
necessità di sviluppo economico e
sociale del paese e delle nuove
tecnologie; aumentare le iscrizioni
ai corsi di agricoltura, pedagogici,
tecnologici e delle scienze di base
correlate, e definire che i
lavoratori possano studiare sotto il
principio che ci deve essere in
considerazione del suo tempo libero e
del suo sforzo personale.
Un totale di 14 milioni di bambini
tra i 5 e 17 anni in
America Latina
lavorano, e la maggior parte,
circa 9,4 milioni, eseguono lavori pericolosi, secondo le
stime dell'Organizzazione
Internazionale del Lavoro.
Nessuno di questi bambini vive nel
paese che più ha fatto per l'educazione
dei suoi abitanti e di altri paesi,
ed il più attaccato dai media al
servizio dell'imperialismo che
blocca
il suo sistema educativo e la
sua economia.
Inoltre, una cifra superiore ai tre
milioni di persone si sono
alfabetizzate a partire dal metodo cubano
'Io sì posso', dopo essere stato applicato
in quasi tre decine di paesi in
tutto il mondo.
Per nascondere queste realtà e
scoraggiare coloro che, in tutto il
pianeta, reclamano il diritto all'educazione
gratuita e di qualità,
conquistato dai
cubani ma una chimera in molti
luoghi, la grande stampa necessita
dire che Cuba
retrocede nell'istruzione gratuita.
Ma l'accesso all'istruzione a Cuba
é, come Fidel ha detto in chiusura del IV
Congresso dell'Istruzione Superiore,
il 6
febbraio 2004, "l'opera
educativa senza precedenti
che il popolo
cubano ha creato", e che continua
sviluppando allo scopo di ottenere
un
capitale umano
qualitativamente superiore.
¿A
quienes molesta la educación en
Cuba?
Omar Pérez Salomón
Un despacho de la agencia británica
Reuters se refiere a que “Cuba está
recortando su sistema de educación
gratuita”. De inmediato varios
medios se hicieron eco de la noticia
con titulares muy sugerentes. Veamos
algunos de ellos, The New York Times:
“Con recortes, la educación gratuita
ya no es un patrimonio cubano”; The
Sun Sentinel y The Chicago Tribune:
“Cuba recorta gastos en educación,
cambia prioridades”; El Financiero:
“Cuba reduce gastos en educación
gratuita”; Europa Press: “Cuba
comienza a recortar sistema de
educación gratuita”.
Es curioso que quienes son cómplices
de la exclusión global de las
mayorías en el acceso a la enseñanza,
y aplaudirían el regreso de la Isla
al capitalismo de analfabetos y
universidades elitistas, se
preocupen por la educación en Cuba.
Porque quieren que fracasen, los
enemigos de la Revolución Cubana, a
través de sus medios de prensa,
pretenden demeritar las medidas que
en la actualización del modelo
económico cubano se vienen
implementando en el sector de la
educación. Llamo la atención sobre
el hecho de que ninguno de esos
grandes medios hace alusión a los
lineamientos aprobados en el VI
Congreso del Partido Comunista de
Cuba, que dejan claro que las
medidas que se adoptan son para
perfeccionar el sistema educativo
cubano.
No se trata, como pretenden hacer
ver esos medios, que el gobierno
cubano limite el acceso a los
conocimientos, sino todo lo
contrario, propiciar que en nuestro
socialismo el pueblo tenga la
posibilidad de llegar a las más
altas metas en el terreno de la
educación y la cultura. Ninguno de
ellos dice que en Cuba la educación
sigue siendo obligatoria hasta los
nueve grados y a todos los que
terminan ese nivel se les garantiza
la continuidad de estudios.
En Cuba, todas las personas gozan de
iguales derechos y posibilidades de
estudiar desde la escuela primaria
hasta las universidades, como lo
establece la Constitución de la
República. Desde el primer
lineamiento referido a la educación,
se establece que se continuará
avanzando en la elevación de la
calidad y rigor del proceso docente
educativo, y en el papel de la
familia en la educación de niños y
jóvenes.
Para alcanzar estos objetivos se
plantea formar con calidad y rigor
el personal docente que se precisa;
utilizar los equipos y medios
audiovisuales como complemento de la
labor educativa del docente; lograr
que las matrículas en las diferentes
especialidades y carreras estén en
correspondencia con las demandas del
desarrollo de la economía y la
sociedad; actualizar los programas
de formación e investigación en las
universidades en función de las
necesidades del desarrollo económico
y social del país y de las nuevas
tecnologías; incrementar la
matrícula en carreras agropecuarias,
pedagógicas, tecnológicas y de
ciencias básicas afines, y definir
que los trabajadores puedan estudiar
bajo el principio de que debe ser a
cuenta de su tiempo libre y a partir
de su esfuerzo personal.
Un total de 14 millones de niños y
niñas entre cinco y 17 años en
América Latina trabajan, y la mayor
parte, cerca de 9,4 millones,
realizan labores peligrosas, según
cálculos de la Organización
Internacional del Trabajo. Ninguno
de esos niños viven en el país que
más ha hecho por la educación de sus
habitantes y de otros países, y el
más atacado por los medios de
comunicación al servicio del
imperialismo que bloquea su sistema
educativo y su economía. Además, una
cifra superior a tres millones de
personas se han alfabetizado a
partir del método cubano Yo Sí Puedo,
tras ser aplicado en casi tres
decenas de países de distintas
partes del mundo. Para ocultar esas
realidades y desestimular a quienes
en todo el mundo reclaman el derecho
a la educación gratuita y de calidad,
conquistado por los cubanos pero una
quimera en muchos lugares, la gran
prensa necesita decirles que Cuba
retrocede en la educación gratuita.
Pero el acceso a la educación en
Cuba es, como dijera Fidel en la
clausura del Cuarto Congreso de
Educación Superior, el 6 de febrero
de 2004, “la obra educativa sin
precedentes que el pueblo cubano ha
creado”, y que continúa
desarrollando con vistas a lograr un
capital humano cualitativamente
superior.