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Il "salvataggio" della Spagna e la maledizione di Cuba |
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17.06.2012 - Iroel Sanchez (Pubblicato in CubAhora)
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Immaginiamo che l'economia cubana, colpevole di molti errori secondo la stampa spagnola, riceva un prestito di cinque miliardi di dollari.
Tale cifra sarebbe inferiore al totale delle perdite che ogni anno il blocco degli Stati Uniti causa all'isola e equivarrebbe al 5% del denaro con cui l'UE intende "salvare" le banche spagnole.
Ma quello che leggiamo sul flusso finanziario verso Cuba è che la banca europea ING è stata multata di più di seicento milioni di dollari per quello che viene inteso come una violazione del blocco statunitense contro l'isola dei Caraibi e altri quattro paesi, al realizzare con loro transazioni finanziarie.
Un gruppo di ammiratori del modello spagnolo a Cuba - che sono stati processati e condannati sull'isola per lavorare a sostegno della politica del blocco degli Stati Uniti - si trova nella penisola iberica, ma non gli va per niente bene. Protestano perché sono senza lavoro e il governo spagnolo ha ritirato loro gli aiuti, e alcuni hanno perfino chiesto di essere salvati dall' "inferno comunista".
Eppure, è comune leggere sulla stampa iberica equiparazione tra il processo di "aggiornamento del modello economico" - discusso ed approvato nelle assemblee da milioni di cubani - e il piano di "tagli e austerità" che PPPSOE (Partito Popolare - Partito Socialista ndt) hanno imposto in Spagna, deciso senza alcuna consultazione popolare.
Molti dubitano che il "salvataggio" di cento miliardi di euro già in moto possa avere un effetto reale e positivo nella situazione degli spagnoli ma nessuno metterebbe in dubbio che un'iniezione finanziaria, molto inferiore a questa e la cessazione del blocco degli Stati Uniti cambierebbero radicalmente la situazione economica dei cubani.
Sarà per questo che che si maschera l'insistenza nell'errore di alcuni, mentre si maledicono i tentativi trasformatori di altri?
El “rescate” de España y la
maldición de Cuba
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