Dopo
aver pubblicato l'intervista in cui il
manager
dei Marlins di Miami ha
espresso il suo rispetto per Fidel, la rivista Time può provocare,
un'altra volta, la furia dell'estrema destra cubana.
Insieme
alla selezione delle cento personalità più
influenti dell'anno, Time ha pubblicato un articolo, di Joel Stein
Essay, in cui menziona informalmente quella che, dopo aver
consultato alcune personalità USA, egli crede che siano le cento
figure più influenti della storia, tra le quali include il leader
cubano Fidel Castro, insieme ad altri come Gesù Cristo, Maometto,
Budda, Galileo Galilei, Gengis Khan, san Tommaso d'Aquino, Platone,
Napoleone e Karl Marx.
Anche se gli argomenti per la selezione sono scritti in chiave umoristica,
come nel caso di Charles Darwin - "molte persone in Kansas non credo
che Darwin esiste" - Adam Smith - "senza di lui gli editoriali del
Wall Street Journal non avrebbero chi citare" - o Sigmund Freud -
"senza di lui non avremmo Oprah "- l'autore approfitta per far
scivolare ironiche frasi sui valori dei nord americani.
Ma vedere Fidel di fronte e al centro nell'illustrazione di Tomasz
Walenta che accompagna il lavoro, scortato da Albert Eintein e
Martin Luther King Jr., non farà piacere agli estremisti di Miami. A
proposito, Stein mette le mani avanti si affretta a dire su Fidel
che "una buona
lista ha bisogno di un nome che genererà controversia".
Tuttavia, consigliamo a Stein e
Walenta di non visitare il sud della Florida, non finisca che come a
Ozzie Guillen, il manager dei Marlins, vogliano farlo
pentire della sua opinione e finiscano per passare dall'umorismo al
dramma.
Time vuelve a pisarle un callo a Miami
Iroel Sánchez
Después de publicar la entrevista en la que el manager de los
Marlins de Miami expresó su respeto por Fidel, la revista Time puede
provocar otra vez la furia de la ultraderecha cubanoamericana.
Junto a la muchas veces sesgada selección de las cien personalidades
más influyentes del año, Time ha publicado un artículo de Joel Stein
Essay en que menciona informalmente las que, después de consultar
con algunas personalidades norteamericanas, él cree son las cien
figuras más influyentes de la historia, entre las que incluye al
líder cubano Fidel Castro, junto otras como Jesucristo, Mahoma ,
Buda, Galileo Galilei, Gengis Khan, Santo Tomás de Aquino, Platón,
Napoleón y Karl Marx.
Aunque los argumentos para la selección están escritos en clave de
humor, como en los casos de Charles Darwin -”mucha gente en Kansas
no cree que Darwin existe”-, Adam Smih -”sin él los editoriales del
Wall Street Journal no tendrían a quien citar”-, o Sigmund Freud
-”sin él no tendríamos a Oprah”- el autor aprovecha para deslizar
irónicas frases sobre los valores norteamericanos.
Pero ver a Fidel ubicado al frente y al centro en la ilustración de
Tomasz Walenta que acompaña el trabajo, escoltado por Albert Eintein
y Martin Luther King Jr, no hará ninguna gracia a los extremistas de
Miami. Por si acaso, Stein se adelanta y lo único que dice sobre
Fidel es que “una buena lista necesita un nombre que generará
controversia”. De todos modos, recomendamos a Stein y Walenta no
visitar el Sur de La Florida, no vaya a ser que como a Ozzie Guillén
-el manager de los Marlins- quieran hacerlos arrepentirse de su
opinión y terminen pasando del humor al drama. |