L’ex presidente degli Stati Uniti James Carter ha fatto un appello al governo del suo paese per togliere Cuba dalla lista delle nazioni terroriste ed eliminare le sanzioni economiche e commerciali contro l’isola caraibica.
Ha aggiunto che la maggioranza dei cubano-americani appoggiano la normalizzazione delle relazioni tra i due stati ed ha manifestato la sua costernazione perché la Casa Bianca mantiene il bloqueo economico, finanziario e commerciale contro L’Avana da più di mezzo secolo.
A suo giudizio, questa misura coercitiva toglie qualsiasi credibilità al suo paese.
In un intervento nella conferenza annuale della Banca Interamericana di Sviluppo in questa capitale, Carter affermò che la politica di Washington verso Cuba è troppo dipendente dai leader delle organizzazioni anticubane radicate in Florida.
In questo senso, ha considerato che alleggerire le proibizioni di viaggio a questo paese supporrebbe un grande avanzamento nei vincoli tra le due nazioni.
Dal 1982, il Dipartimento di Stato mantiene Cuba nella lista degli stati che patrocinano il terrorismo, per ragioni politiche.
Il bloqueo è vigente dal 7 febbraio 1962, è stato convertito in legge nel 1992 e nel 1995, ed è stato condannato durante 20 anni consecutivi dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Secondo fonti ufficiali, il bloqueo ha causato danni economici al popolo cubano superiori ai 975 mila milioni di dollari.
L’ex presidente statunitense James Carter ha affermato che il suo paese e Cuba potrebbero svolgere un ‘dialogo più sincero’, che il primo togliesse l’Isola dalla sua lista dei paesi che fomentano il terrorismo.
Carter ha dichiarato che il ruolo de L’Avana come garante dell’annunciato processo di pace tra il governo della Colombia e le FARC elimina qualsiasi argomento sulla permanenza di Cuba nella lista nera del Dipartimento di Stato nordamericano.
“La principale ragione per la continuità di Cuba in questo elenco è perchè le FARC hanno degli uffici nell’Isola”, ha detto l’ex presidente, parlando nella riunione annuale del Banco di Sviluppo dell’America Latina, la OEA e il centro Dialogo Interamericano.
“L’ultima volta che sono stato a L’Avana, gli ambasciatori di Colombia e Spagna mi hanno detto che averli lì offre un’opportunità di dialogo”, ha aggiunto Carter, riportato dall’agenzia DPA.