Convention Democratica propone

misure contro Cuba e Venezuela

 

 

6 settembre 2012 - Miguel Fernández Martínez www.granma.cu

 

 

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, incrementerà l’ingerenza politica contro Cuba e Venezuela, secondo la bozza della piattaforma programmatica del Partito Democratico che sarà approvata durante la Convention che si celebra a Charlotte, Nord Carolina.

 

Il documento, che dovrà ricevere l’approvazione dagli oltre seimila delegati presenti all’appuntamento democratico, reitera l’impegno delle precedenti amministrazioni ad implementare misure rivolte ad alterare l’attuale ordine sociale e politico con il pretesto di promuovere “maggiore libertà a Cuba e in Venezuela...”.

 

La proposta democratica contro L’Avana e Caracas, costituisce un’intromissione negli affari interni di entrambi i paesi latinoamericani ed evidenzia l’appoggio che da Washington ricevono i gruppi destabilizzanti che provano a creare conflitti in queste due nazioni.

 

Il discorso programmatico in discussione nel Vertice di Charlotte, è in linea con il blocco economico, commerciale e finanziario che gli Stati Uniti impongono a Cuba.

 

Questa misura di strangolamento economico ha provocato in poco più di mezzo secolo 3478 morti e 2099 persone sono state danneggiate direttamente, oltre a fornire riparo a decine di terroristi, alcuni dei quali vivono ancora liberamente negli Stati Uniti, ha denunciato Cuba alle Nazioni Unite.

 

La Convention Nazionale del Partito Democratico degli Stati Uniti si svolge a Charlotte, Nord Carolina, che sarà uno stato chiave nelle prossime elezioni del 6 novembre.

 

I partecipanti adotteranno la piattaforma del Partito, che è a favore dell’aborto, ai diritti degli immigrati e ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.

 

 

Cuba e la Convenzione Repubblicana:

Dinosauri nella piattaforma

 

 

31 agosto 2012 - Iroel Sanchez pubblicato en CubAhora

 

 

Con la proclamazione ufficiale di Mitt Romney come candidato, si conclude oggi nella città di Tampa, Stato della Florida, la Convenzione nazionale repubblicana in vista delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti.

Uno degli aspetti più diffusi intorno al mediatico evento é stata la piattaforma finalmente approvata alla convention, attraversata nella quasi quasi totalità da un profondo pathos conservatore. Il trattamento anti-immigrati, ad esempio, sostiene la conclusione del muro di confine con il Messico e leggi come la SB-1070 dello stato dell'Arizona così come attuare il Sistema di Verifica dei Dipendenti; ciò che ha portato l'ambasciatore messicano negli Stati Uniti a sostenere che contiene "odore di xenofobia e nativismo". Il testo promette anche frenare la riforma sanitaria sostenuta dal presidente Barack Obama e si oppone a "ridistribuire i redditi e finanziare programmi inutili o inefficaci". In politica estera si proclama che gli Stati Uniti "occupa un posto e svolge un ruolo unico nella storia dell'umanità".

Nel caso dell'America Latina si riprende il linguaggio della guerra fredda "contro la sovversione marxista". Per quanto riguarda Cuba c'é stato allarme, all'inizio di questa settimana, tra i politici estremisti del sud della Florida, dopo che la pubblicazione Policy Now faceva trapelare che  il tema dell'isola non era presente nella bozza della piattaforma da presentare alla Convenzione.

Era già troppo, dopo che nel suo discorso a Miami Romney non ha menzionato la parola Cuba e nominato come candidato alla vicepresidenza un congressista con una storia di votazioni contro le restrizioni di viaggio per l'isola. La Mafia si è attivata rapidamente e ha ottenuto che nel documento si sia riaffermato "i principi codificati nel diritto statunitense come condizioni per l'eliminare le sanzioni in materia di commercio, viaggi e finanze" - intendendosi la Helms-Burton del 1996 - oltre a ratificare il lavoro della Commissione per l'Assistenza ad una Cuba Libera - creata da George W. Bush - e proclamare che "affermiamo i principi della Legge di Aggiustamento Cubano del 1966 come riconoscimento dei diritti dei cubani che fuggono dal comunismo".

Grazie al denaro ed al traffico d'influenze, gli xenofobi che credono nel ruolo unico degli Stati Uniti hanno si sono accordati con quelli che da più di 50 anni stanno sperando che il governo di quel paese li riporti a Cuba. Senza dubbio, tra dinosauri si gioca e se tornano al potere chi perderà sarà il popolo nord americano e i cubani umili di Miami che aspirano soprattutto a una relazione normale con il loro paese d'origine.

 

Cuba y la Convención republicana: Dinosaurios en la plataforma

Iroel Sánchez

Con la proclamación oficial de Mitt Romney como candidato, concluye hoy en la ciudad de Tampa, estado de La Florida, la Convención nacional republicana con vistas a las elecciones presidenciales en Estados Unidos.

Uno de los aspectos más difundidos alrededor del mediático evento ha sido la plataforma aprobada finalmente en la convención, atravesada en su casi totalidad por un profundo enfoque conservador. El tratamiento antiinmigrante, por ejemplo, apoya concluir el muro fronterizo con México y leyes como la SB-1070 del estado de Arizona, así como implementar el Sistema de Verificación de Empleados; cosa que ha llevado al embajador mexicano en Estados Unidos a afirmar que contiene ”tufos de xenofobia y nativismo”. El texto también promete frenar la reforma de salud impulsada por el presidente Barack Obama y se opone a “redistribuir los ingresos y financiar programas considerados innecesarios o inefectivos”. En política exterior se proclama que EE.UU. “ocupa un lugar y desempeña un rol únicos en la historia de la humanidad”.

En el caso de América Latina se retoma el lenguaje de la Guerra Fría en “contra de la subversión marxista”. Respecto a Cuba hubo alarma a inicios de esta semana entre los políticos extremistas del Sur de La Florida luego que la publicación Policy Now filtrara que el tema de la Isla no aparecía en el borrador de la plataforma que se sometería a la Convención.

Era ya demasiado, luego de que en su discurso en Miami Romney no mencionara la palabra Cuba y nombrara como candidato a la vicepresidencia a un congresista con un pasado de votaciones contra las restricciones de viajes a la Isla. La mafia se activó rapidamente y ha logrado que en el documento se reafirmen “los principios codificados en la ley norteamericana como condiciones para eliminar las sanciones al comercio, los viajes y las finanzas” -entiéndase Ley Helms Burton de 1996- además de ratificar el trabajo de la Comisión para la Ayuda a una Cuba Libre -creada por George W. Bush- y proclamar que “afirmamos los principios de la Ley de Ajuste Cubano de 1966 como reconocimiento de los derechos de los cubanos que huyen del comunismo”.

Gracias al dinero y el tráfico de influencias, los xenófobos que creen en los roles únicos de Estados Unidos se han puesto de acuerdo con los que llevan más de cincuenta años esperando que el gobierno de ese país les devuelva a Cuba. No caben dudas, entre dinosaurios anda el juego y si llegan de nuevo al poder el que perderá es el pueblo norteamericano y los cubanos humildes de Miami que aspiran mayoritariamente a una relación normal con su país de origen. (Publicado en CubAhora)