Questa licitazione è stata resa pubblica una settimana dopo la decisione dei paesi della ALBA di espellere l'USAID dai propri territori, per costituire, quest’ultima, “un fattore di perturbazione che lede la sovranità e la stabilità politica” di questi paesi. Il Consiglio Politico della ALBA ha sollecitato ai capi di stato e di governo del blocco “l’immediata espulsione dai loro paesi della USAID”.
Poco dopo che il governo degli Stati Uniti ha fatto conoscere l’aumento dei fondi destinati all’uso di Internet nella sua strategia di “cambio di regime” a Cuba, l’Agenzia Internazionale per l’Aiuto allo Sviluppo degli Stati Uniti (USAID), subordinata al Dipartimento di Stato, “ha lanciato questo 28 giungo una convocazione per seguire le orme del suo ‘contrattista’ detenuto sull’Isola, Alan Gross”.
Nel documento reso pubblico della USAID, il suo Ufficio di Affari Cubani (LAC) informa che fino al 27 di luglio riceverà candidature per un programma di “Democrazia Digitale”: “l'USAID sta contemplando la concessione di un massimo di due accordi di cooperazione per un valore fino a 3 milioni per progetto per un periodo di tre anni”.
Se ai suoi nuovi “contrattisti” succederà quanto accaduto al signor Gross, il governo degli Stati Uniti - così preoccupato per i suoi cittadini - chiarisce che “data la natura del regime nel paese delle operazioni e la sensibilità politica del Programma dell' USAID, l'USAID non si rende responsabile di qualsiasi lesione o inconveniente ai quali potrebbero andare incontro le persone che viaggiano o operano nel paese con finanziamento dell'USAID”.
Il giornalista Tracey Eaton, nel suo blog “Along the Malecon” pone l’attenzione sui cosiddetti “inconvenienti”: “Bisogna riflettere sul termine ‘inconvenienti’. Questo è realmente un eufemismo. Essere arrestati non è solo un inconveniente”.
Eaton qualifica “interessante” la definizione che da il documento, in una nota finale, di cosa è “un gruppo della società civile”: “due o più persone che organizzano uno spazio sociale fuori dall’autorità dello Stato”, per discutere e dibattere collettivamente (e, probabilmente, prendere una decisione su) un tema in particolare degli interessi comuni, valori o fini”, cosa che “trasforma qualsiasi coppia di cubani in candidati da comprare da parte degli USA”.
Tra quelli che il documento definisce “risultati sperati” è compresa la realizzazione di una prova pilota nell’Isola con queste tecnologie vincolata ad “altri programmi che appoggia l'USAID”. Ed ormai sappiamo bene per chi e perché sono queste tecnologie, perché da innumerevoli documenti e dichiarazioni è noto che questa agenzia nordamericana è una delle principali fornitrici di denaro ai gruppi che organizza la Sezione di Interesse degli Stati Uniti a Cuba, ai quali negli ultimi anni sono stati destinati 150 milioni di dollari.