Romney considera “un grave pericolo” gli

esempi di Raúl e Chávez in America Latina

 

 

24 maggio 2012 - www.granma.cu

 

 

Il candidato presidenziale repubblicano degli Stati Uniti, Mitt Romney, ha di nuovo corteggiato il settore più reazionario dei votanti, definendo “un grave pericolo” i presidenti del Venezuela, Hugo Chávez, e di Cuba, Raúl Castro.

 

“Dobbiamo comunicare a promuovere attivamente i nostri valori della libera impresa e della democrazia, ha assicurato, riporta ABC, riferendosi all’enorme mercato dell’America Latina nel quale abbiamo vantaggi per accedere e che è uno degli elementi da approfittare per rivitalizzare l’economia statunitense.”

 

Nel suo discorso durante la riunione annuale del gruppo d’imprenditori conservatore Coalición Latina, nel quale ha evitato di parlare del tema migratorio, è stato interrotto da una giovane senza cittadinanza, che è riuscita ad entrare, anche se poi la polizia l’ha cacciata immediatamente.

 

La ragazza, che si è identificata come Lucy Allain davanti alla stampa, ha dichiarato a Notimex d’essere giunta dieci anni fa negli Stati Uniti e che adesso ha 20 anni.

 

Quando ha ascoltato Romeny parlare di sogni e opportunità, lei ha cominciato a gridargli: “Io sono una sognatrice, ma sono una studentessa senza documenti!”

 

Lucy ha fatto parte di un piccolo gruppo di manifestanti che ha chiesto al candidato, davanti alla sede della Camera di Commercio, il suo appoggio per il progetto ‘Dream Act’.

 

Questa legge aprirebbe le porte, concedendo la cittadinanza agli studenti che si trovano in forma irregolare negli Stati Uniti e che vi giunsero quando erano minorenni.

 

Romney si è mostrato contrario alla misura ed ha definito ‘un modello’ la dura legge che criminalizza l’emigrazione illegale in Arizona, la cui costituzionalità è ora valutata dalla Corte Suprema.