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Evo Morales ha inaugurato un centro oculistico donato da Cuba |
11.01.2013 - www.granma.cu
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Il presidente boliviano, Evo Morales, ha appena inaugurato un moderno centro oculistico nel dipartimento di Cochabamba, il primo dei nove donati da Cuba a questo paese dell’altipiano delle Ande.
Il presidente lo ha inaugurato nell’ospedale di Parotani, nel quale s’incontra il centro specialistico, i cui apparati sono stati inviati totalmente da Cuba, e nel quale lavoreranno due specialisti dell’Isola e uno boliviano, laureato a L’Avana.
Il dottor, Valery José Cuéllar, capo della Brigata Medica Cubana nel dipartimento di Cochabamba, ha detto che l’istituzione offrirà i suoi servizi a migliaia di persone delle zone rurali della regione, e soprattutto agli abitanti del municipio di Sipe.
“Questo di Parotani è il primo dei nove centri oculistici donati da Cuba alla Bolivia, che inizia a offrire i suoi servizi, mentre si aspetta l’inizio delle prestazioni del centro di Oruro”, ha aggiunto Cuéllar.
I medici cubani sono giunti in Bolivia nel 2006, poco dopo l’elezione alla presidenza di Evo Morales e all’inizo di quest’anno avevano praticato 58 milioni di visite, ha informato la coordinatrice nazionale, dottoressa Midalis Castilla, recentemente.
Sino ad oggi i medici cubani hanno assistito 33000 parti, realizzato 134000 operazioni chirurgiche e l’Operazione Miracolo ha beneficato circa 650000 boliviani.
Dall’arrivo della Brigata Medica Cubana, nel paese sono stati inaugurati 30 ospedali integrali, con specialisti dell’Isola e apparecchi donati da L’Avana, mentre nelle università cubane hanno studiato sino ad ora 3237 nuovi medici boliviani. |
Medici boliviani laureati a Cuba realizzano un incontro nazionale |
25.01.2013 - Duber Luis Piñeiro González www.granma.cu
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I medici boliviani formati a Cuba realizzeranno il loro primo incontro nazionale per definire i progetti sanitari in favore della popolazione della Bolivia, ha annunciato la dottoressa Sandra Roussel.
Vogliamo informare il popolo che realizzeremo il primo incontro nazionale dei medici laureati a Cuba nella Facoltà di Scienze Mediche, nel dipartimento di Tarija, ha spiegato Roussel.
La nostra intenzione, ha affermato, è di convocare tutti i medici che hanno studiato sull’Isola, infatti molti stanno per completare il servizio sociale rurale obbligatorio e vogliono incorporarsi alla società come professionisti.
Ha dichiarato che nella giunta saranno ascoltate molte idee e progetti riguardanti la sanità che saranno in seguito esposti alle autorità nazionali.
Il principale obiettivo di questo incontro è il tema sociale, infatti ci preoccupa il livello sanitario del dipartimento e della Bolivia, e noi, che ci siamo formati in un altro paese, abbiamo potuto identificare le debolezze del settore, ha aggiunto.
Tra queste, ha proseguito, c’è la mancanza d’informazione per permettere alle persone di comprendere come prevenire le malattie.
Sicuramente bisogna curare e riabilitare, però l’80% delle malattie registrate in Bolivia sono prevedibili, e per evitarle bisogna educare la popolazione, ha spiegato. Nel dipartimento di Tarija ci sono circa 250 medici formati a Cuba, mentre in tutto il paese sono circa cinquemila.
I medici che studiano sull’Isola acquisiscono un forte impegno sociale, e per tale ragione sono interessati ad individuare le mancanze del settore sanitario, oltre a nutrire un forte desiderio di incorporarsi al processo di cambiamento e trasformazione sociale che si vive in Bolivia, ha evidenziato.
Il ministro della Sanità, Juan Carlos Calvimontes, ha sottolineato che uno dei principali problemi del settore è la cattiva distribuzione delle risorse umane.
L’importante è risolvere i problemi legati alla cattiva distribuzione e collocare i professionisti ed i lavoratori nei luoghi opportuni per svolgere al meglio le loro funzioni, ha affermato.
Questo sarà uno dei principali temi da discutere anche nel Vertice Nazionale della Sanità che si svolgerà all’inizio di marzo nella città di Tarija.
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3.01.2013 - Yordanis Rodríguez Laurencio www.granma.cu
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Il presidente Evo Morales riferisce, in esclusiva a Cubadebate, che è impressionate la solidarietà espressa da Cuba attraverso la collaborazione sanitaria. È impagabile, irraggiungibile... il sogno di Fidel si realizza nelle zone più impervie del territorio Andino.
La Brigata medica Cubana ha realizzato moltissime di visite mediche fin dai primi giorni del 2013. La Coordinatrice Nazionale, Midalis Castilla Martínez, indica che a distanza di sei anni dall’inizio della presenza dei medici cubani nel paese, sono state eseguiti circa 33mila parti, 134mila operazioni chirurgiche e la “Operación Milagro” ha beneficiato circa 650mila boliviani.
Nei centri di Oftalmologia sono stati curati più di 2 milioni di pazienti, i quali, in maggioranza, hanno risolto definitivamente i loro problemi di vista. La missione Alba Moto Méndez, in questa seconda tappa cominciata nel 2012, si è dedicata alla gestione di progetti sociali riguardati gli studi realizzati precedentemente.
Circa tremila casi sono stati valutati dagli specialisti cubani. Attualmente si sta rafforzando il programma di Genetica ed un esempio concreto di tutto ciò è il secondo corso di Medicina Fisica e Riabilitazione impartito dai professori dell’Isola. Allo stesso modo prossimamente nove medici boliviani riceveranno il master in consulenza genetica.
Il governo di Evo Morales ha reso la salute un diritto di tutti i cittadini. Per tale regione 3.765 giovani, laureati a Cuba, prestano servizio ai ceti più poveri. Questa è la ALBA, assicura il presidente. Un progetto politico latinoamericano, programmatico con definizioni ideologiche, anticapitaliste.
Il presidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia, Álvaro García Linera, confessa che “noi siamo riconoscenti, infatti abbiamo un medico cubano che sta curando un paziente che non trovava un centro sanitario nel raggio di chilometri, perché questo non esiste. Abbiamo un fratello, che lo accudisce, lo protegge, lo cura; questa è solidarietà. Noi siamo riconoscenti al popolo di Fidel, di Raúl, che come dice il nostro presidente non ci dà quello che gli avanza, ma condivide ciò che ha. Un fratello che condivide le sue capacità scientifiche ed umanitarie. La presenza della Brigata Medica qui ha lo scopo di aiutare i più umili, i poveri, contribuire all’educazione. Vogliamo far giungere a Fidel il nostro profondo ringraziamento per tutto ciò che fa, non solo per la Bolivia, ma per tutti i popoli del mondo”.
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