La cattiveria d’animo non è un orpello da nascondere per chi ne ha fatto il macete con cui aprirsi il varco verso un posto nelle istituzioni statunitensi.
In sintonia con questa, il giornale Miami Herald non si limita a dare un rilievo minimo ma eleva a vanto una proposta di legge che più becera è difficile da immaginare.
Ecco il testo tradotto dal Miami Herald del 29 gennaio 2013:
Due legislatori del sud della Florida stanno promuovendo una legge che vieterebbe ai medici statunitensi che hanno studiato a Cuba di ricevere la licenza medica per esercitare in Florida. Manny Diaz Jr. e il senatore René Garcia, entrambi repubblicani di Hialeah, a Miami-Dade, hanno presentato la scorsa settimana la proposta di legge per cercare di fermare gli studenti statunitensi che intendono recarsi a Cuba per la formazione medica. “Gli studenti americani che chiudono un occhio di fronte alle violazioni dei fondamentali diritti umani e civili a Cuba non hanno la chiarezza morale per servire i malati in Florida”, ha detto Diaz in un comunicato. “Il programma di borse di studio in medicina di Fidel Castro è puramente uno strumento di propaganda. Speriamo che questa normativa possa fermare i cittadini americani dalla partecipazione al sistema di apartheid medica di Cuba “.
Contemporaneamente a Cuba sono in formazione per la professione medica molti statunitensi che non potrebbero permetterselo a casa loro. Quando avranno terminato gratuitamente gli studi nell’Isola Ribelle, potranno tornare negli USA con delle competenze di ottimo livello. Probabilmente non dispenseranno cure con il listino prezzi dei colleghi con lauree delle costosissime università statunitensi, per via del corso di solidarietà e di umanità abbinato ai loro studi cubani.