I Cinque antiterroristi cubani condannati ingiustamente negli Stati Uniti hanno espresso la loro solidarietà al popolo di questa nazione per gli attentati venuti una settimana fa al termine della maratona di Boston che hanno provocato tre morti e circa 180 feriti.
“Con estrema costernazione e dolore abbiamo visto le dure immagini degli attentati avvenuti a Boston, che hanno provocato la perdita di vite umane innocenti, feriti e danni materiali”, dice in un messaggio Ramón Labañino a suo nome e per i quattro compagni in un messaggio diffuso ieri, lunedì 22.
Labañino, condannato a 30 anni, ha detto che il popolo cubano conosce molto bene il flagello terribile del terrorismo per cui comprende il popolo degli Stati Uniti, si sente solidale e fa proprio il suo dolore.
Ramón ha anche reiterato che i Cinque - come sono conosciuto internazionalmente Labañino, Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González e René González "continuiamo a combattere contro il terrorismo e la barbarie.
È ora di unirci tutti e sradicare questo terribile male dalla nostra società. Stiamo e saremo sempre contro il terrorismo, contro ogni tipo di terrorismo”.
I Cinque avvisavano sui piani criminali dei gruppi violenti d’origine cubana radicati a Miami che con totale impunità hanno eseguito azioni contro la popolazione civile di Cuba ed hanno provocato la morte di più di tremila vittime e migliaia di invalidi.
Arrestati il 12 settembre del 1998, sono stati condannati in un processo manipolato e pieno di irregolarità, come denunciano da anni esperti, attivisti e organizzazioni dei diritti umani, interi parlamenti, Premi Nobel e personalità di distinti ambiti in tutto il mondo.