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René González ha chiuso il Foro per la liberazione dei Cinque |
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21 settembre 2013 - www.granma.cu
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Ieri, venerdì 20, si è svolto nella sede nazionale della Centrale dei Lavoratori - CTC - il IV Foro della Società Civile Cubana per la Liberazione dei Cinque Eroi convocato dall’Associazione cubana delle Nazioni Unite (ACNU). Il Foro è stato presieduto da Ricardo Alarcón de Quesada, Elio Gámez, vicepresidente dell’ Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli (ICAP); Lourdes Cervantes, presidentessa della OSPAAL; Elizabeth Palmeiro, Irma Sehwerert, Mirtha Rodríguez e Isabel Hernández: familiari dei Cinque e Soraya Álvarez, Direttrice Generale della ACNU, che hanno realizzato interventi, riferendosi allo stao legale del caso dei Cinque e alle azioni di solidarietà dentro e fuori dall’Isola. “La chiusura sarà breve”, ha detto René iniziando a parlare. “Contiamo con una società, contiamo con una nazione, con un popolo, e questo è un vantaggio e pesa. (…) voi in questo momento rappresentate la società civile di questa nazione. In questo incontro non si è parlato solo di quello che si è fatto, ma di quello che va ancora fatto, riconoscendo che la cosa più importante è che sono sempre prigionieri (...) siamo contro un sistema che quando tratta cause politiche ha fatto esibizione di ferocia e i Cinque non siamo soli in questo: alcuni giorni fa abbiamo dato alla famiglia di Oscar López Rivera una decorazione. Oscar López Rivera è in carcere da 32 anni . Di cosa lo accusano i pubblici ministeri? Di cospirazione sediziosa. È un esempio del livello di odio che Washington scarica su chiunque osa affrontare la sua arroganza, il suo senso d’impunità ed è quello che ha passato Cuba con i Cinque, che rappresentano precisante questo, la resistenza di un popolo che non si è mai inginocchiato di fronte all’arroganza, e questo fa star male gli Stati Uniti, li riempie di odio e li fa comportare come dice la frase che Silvio ci ha regalato tanto magistralmente: “come bestie di fronte ad una luce che li acceca...” Lo dico perchè dobbiamo considerare che stiamo affrontando un mostro, e non è un compito facile. Come ho già ricordato in altre occasioni, l’Impero opera nel nome del concetto “costo-beneficio”. Ovviamente quando ci arrestarono, pensarono che avrebbero avuto un beneficio. In quei tempi pensarono probabilmente che non ci sarebbero stati costi allora. La vendetta per loro è un beneficio, proteggere i loro terroristi lo considerano un beneficio, castigare Cuba lo considerano un beneficio. Se noi ci fossimo piegati, avrebbe potuto accusare Cuba di assassinio o di spionaggio: un altro beneficio. Noi ci siamo intromessi e non abbiamo ceduto e allora i due ultimi benefici sono stati frustrati, ma resta la vendetta, rimane l’utilizzo dei Cinque come un’arma contro Cuba. E si tratta per noi che siamo impegnati a liberare i nostri Quattro compagni, d’incrementare i costi per il governo nordamericano. Ci sono già dei costi e sono in aumento. Qual’è il nostro lavoro? Continuare d insistere per far sì che questi costi s’incrementino sino a che giungerà il momento in cui loro faranno il contro e diranno “questo affare non conviene più”! L’Eroe della Repubblica ha parlato del successo della Giornata per la Liberazione dei Cinque, grazie all’appoggio di massa e spontaneo della società cubana, come prova evidente che sono queste manifestazioni quelle che provocano un vero impatto a livello internazionale, e come lezione per noi stessi, dimostrandoci quello che siamo capaci di fare per conto nostro, senza orientamenti superiori. Durante il Foro, Alarcón ha informato con amarezza che dal punto di vista legale la situazione è cambiata assai poco e che la censura sul caso rimane, evidenziata di recente dalla cancellazione e la posposizione di un’intervista a Stephen Kimber, autore del libro “Quello che c’è dall’altra parte del mare -La Vera storia dei Cinque cubani”, nella National Public Radio di Miami. “Di fronte alla protesta di molti ascoltatori, perchè si tratta di una catena pubblica, hanno deciso d’intervistarlo oggi, dando però spazio nello steso tempo ad alcuni personaggi di Miami, perchè lo contraddicano”, ha spiegato Alarcón, aggiungendo che la battaglia per liberarli deve arrivare a milioni di persone, a milioni di nordamericani, e per questo dobbiamo usare tutti gli spazi, al massimo, sistematicamente e con creatività. Dobbiamo evitare la ripetizione constante di slogan, la retorica sterile, i discorsi formalisti che annoiano a stancano. Dobbiamo motivare con un linguaggio che interessi ed emozioni: che ognuno lo faccia alla sua maniera e dalla sua prospettiva, perchè il messaggio giunga a milioni di ascoltatori. I messaggeri devono essere numerosi e diversi. Si deve capire che questa non è la battaglia di un partito o di un governo, ma di un popolo”. Elio Gámez ha annunciato una serie di azioni che saranno implementate: “Come parte per la liberazione di mio marito e dei suoi fratelli, il sogno di tutti noi”!, ha detto Elizabeth Palmeiro, moglie di Ramón Labañino, che ha chiamato a collaborare dentro e fuori dall’Isola per una causa che difende uomini che hanno rinunciato al loro progetto di vita personale per proteggere il loro popolo dal terrorismo. Sono intervenuti diversi rappresentanti di organizzazioni della società civile, che hanno espresso il loro appoggio alla causa e la loro disposizione a lavorare con iniziative e forza rinnovata alla campagna per il ritorno dei fratelli ancora prigionieri, per il semplice fatto d’aver sfidato l’arroganza imperiale e aver lottato per proteggere la vita...
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Messaggio di Ramon Labañino ringraziando per l’amore dei nastri gialli |
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19 settembre 2013 - www.granma.cu
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Ramon Labañino, uno dei Cinque cubani prigionieri politici dell’impero, ha mandato un messaggio per ringraziare la solidarietà mondiale e per l’esplosione dei nastri gialli questo 12 settembre 2013, quando si stavano compiendo 15 anni dolorosi dal loro arresto. Di seguito il testo completo:
“Grazie per l’amore dei nastri gialli. Amato popolo, sorelle e fratelli di tutto il mondo: in giorni recenti abbiamo sentito un orgoglio tremendo ed allegria per tutte le dimostrazioni di affetto, amore ed appoggio che ci arrivano da tutte parti della nostra amata isola, da ogni angolo del pianeta, in occasione di essere arrivati a questi 15 anni di ingiustizia. Per tutto questo, vogliamo far conoscere la gratitudine e l’affetto dei Cinque, dei nostri parenti. Senza dubbio, noi Cinque siamo persone privilegiate per contare con la solidarietà di tante sorelle e fratelli di quasi tutte le correnti politiche, religioni, credenze, dello sport, dell’arte, delle scienze. Per tutto questo siamo molto orgogliosi. Abbiamo anche letto molto su ciascun atto commemorativo ed ogni attività, perfino delle piccole divergenze che succedono sempre tra gli umani. Tutti abbiamo criteri propri e convinzioni in ogni sfera delle nostre vite. Il fatto migliore è che si possano esprimere in forma spontanea, colta e rispettosa, senza idee né precetti istituzionalizzati, il nostro popolo ed i compagni dell’arte hanno dato i loro criteri ed hanno arricchito il dibattito.
Ma il fatto più importante è che tutti, con le loro
posizioni e criteri, sono uniti in questa causa nobile,
che è molto più grande di noi stessi.
Nel momento del combattimento, della definizione
massima, tutti siamo uniti. Poi possiamo darci il lusso
di discutere e discernere la realtà. Voglio esprimere a tutti quelli che fedelmente ci appoggiano ed accompagnano, proprio a tutti, la nostra gratitudine più profonda che viene dall’anima!
VENCEREMOS! |
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ESIGERE IL RITORNO DEI CINQUE È UN DOVERE |
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17 settembre 2013 - Video: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=xXPtqp0txis http://www.cubadebate.cu/
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Il movimento sportivo cubano ha partecipato attivamente ingiustamente in questi giorni alle attività per il 15° anniversario dell'arresto dei Cinque cubani detenuti ingiustamente in carceri nordamericane per aver combattuto il terrorismo.
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Danny Glover ha partecipato alle attività per i Cinque a Washington |
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16 settembre 2013 - www.granma.cu
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Il noto attore statunitense, Danny Glover, ha partecipato ala chiusura a Washington delle attività per la liberazione dei Cinque Eroi nel 15º anniversario della loro reclusione.
Glover ha assicurato che questi Cinque coraggiosi uomini sono un capro espiatorio per gli Stati Uniti nel loro impegno contro Cuba.
“Dobbiamo lottare per questi uomini, per i loro diritti, perchè non li libereranno sino a che la loro storia non giungerà al discorso politico nordamericano”, ha segnalato Glover, che ha accompagnato l’autore canadese Stephen Kimber, personalità locali, figure diplomatiche venezuelane e cubane e membri del Comitato Internazionale per la Liberazione dei 5 nella chiusura della giornata, nel Salone Bolivariano dell’Ambasciata del Venezuela, nella capitale degli USA.
L’avvocato di Washington, José Pertierra, presentando l’autore canadese, ha detto che il caso dei Cinque è un caso politico che si deve risolvere per via politica.
Kimber, autore del libro “What Lies Across the Water”, sul caso dei Cinque, ha considerato che la storia di Gerardo Hernández, del gruppo dei Cinque, che ha ricevuto la sentenza più cruda con due ergastoli più15 anni, è la storia chiave del caso.
Kimber ha detto che Gerardo è stato condannato come si trattasse di un processo contro il governo cubano.
L’autore ha chiamato alla solidarietà, all’appoggio per la liberazione dei Cinque, che hanno iniziato il loro 16 anno di reclusione.
Le attività organizzate a Washington dal Comitato Internazionale per la Liberazione dei 5 hanno incluso presentazioni del libro di Stephen Kimber, una manifestazione di protesta davanti alla Casa Bianca e un dibattito di giuristi nell’Università di DC.
Altre presentazioni del libro di Kimber sulla storia del caso dei Cinque, sconosciuto alla maggioranza degli statunitensi, si terranno a New York e a Boston, dove Kimber parlerà con il noto politologo statunitense Noam Chomsky.
La chiusura della giornata di solidarietà a Washington è terminata con un omaggio musicale alla causa dei Cinque patrioti dell’attivista e musicista cileno Patricio Zamorano e del suo gruppo tipico latinoamericano. |
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Cuba ha cantato per i suoi Eroi |
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13 settembre 2013 - Amelia Duarte De la Rosa www.granma.cu
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Non poteva essere in altro modo. Si sono compiuti 15 anni dall’ingiusta reclusione nelle prigioni nordamericane di Cinque cubani innocenti che un giorno hanno lasciato tutto e si sono dedicati ad un obiettivo per proteggere la vita e la stabilità di un intero paese. Le migliaia di cittadini della capitale, in rappresentazione del popolo, lo sapevano e assieme a più di trenta artisti hanno unito le loro voci per esigere dal governo nordamericano l’immediata liberazione di questi Eroi antiterroristi.
Il concerto per i nostri Cinque: "15 anni d’ingiustizia bastano!", che è iniziato con le parole di uno di questi eroi, René González, ha contata con la presenza dei membri del Burò Politico Miguel Díaz-Canel, Primo Vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Mercedes López Acea, prime Segretaria del Partito nella capitale e vicepresidentessa del Consiglio di Stato e Bruno Rodríguez Parrilla, ministro degli Esteri e altri dirigente del Partito, dello Stato e del Governo, e dei familiari dei Cinque Eroi.
Nel suo discorso René ha chiamato le persone di buona volontà del mondo a solidarizzare con la causa dei suoi fratelli reclusi arbitrariamente negli Stati Uniti e a chiedere con sempre più forza che ritornino alle loro famiglie, nel loro paese e al loro popolo.
L’applauso della folla e le bandiere cubane che hanno ondeggiato per tutto il concerto hanno accolto i messaggi di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e Fernando González, che hanno reiterato la loro volontà di resistere e la fiducia nel popolo che continuerà la campagna per far sapere al mondo l’ingiustizia che dopo quindici anni si continua a commettere contro di loro.
Momenti di grande risonanza sono giunti con le note del maestro Frank Fernández, la chitarra del cantautore Silvio Rodríguez, la musica ballabile del “treno di Cuba”: Los Van Van, e di NG La Banda, con le canzoni di Liuba María Hevia, il Coro Nazionale, Eduardo Sosa, Amaury Pérez, Tony Ávila, il portoricano Danny Rivera, tra i tanti artisti.
Nell’intervallo, l’attore Carlos Ruiz de la Tejera ha declamato un brano con la bolerista María Elena Pena, in una recita di grande forza espressiva che ha emozionato e portato il programma ad alti livelli.
La Giornata ha anche permesso d’apprezzare le grandi capacità di artisti come Los Hermanos Novo, di Cienfuegos, il bolerista Mundito González, l’orchestra Anacaona, di giovani compositori e interpreti come Grettel Barreiro, Tanmy López, Laritza Bacallao, e Baby Lores.
Il pubblico è stato testimone e protagonista sino alla mezzanotte di una giornata che ha avuto il suo momento culminate nella Tribuna Antimperialista, ma che continuerà a sommare voci ed azioni per far sì che il mondo conosca la statura etica ed umana dei Cinque e per rompere il muro di silenzio che impedisce ancora all’opinione pubblica statunitense di conoscere di prima mano l’enorme ingiustizia che si commette contro questi Eroi cubani.
Concerti in tutta da Cuba
Un totale di 104 bande di musica e 22 cori di tutto il paese, alle diciotto del 12 settembre, hanno offerto all’unisono la loro arte nei parchi e istituzioni dove si presentano abitualmente per esigere il ritorno di Gerardo, Ramón, Antonio e Fernando nella sua Patria e nel seno delle loro famiglie.
Quando si commemorano 15 anni della loro ingiusta detenzione nelle prigioni degli Stati Uniti, attraverso la loro musica, tutti questi artisti e protagonisti hanno inviato al Governo nordamericano e al mondo un messaggio d’amore e solidarietà ed hanno gridato: “Basta già! Qui li aspettano il suo popolo e René”. |
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Washington per i Cinque |
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13 settembre 2013 - http://amicuba.altervista.org/blog/
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Il Comitato Internazionale per la Libertà dei 5 cubani, guidato dalla infaticabile Alicia Jrapko, ha ricordato sotto le finestre della Casa Bianca che sono 15 anni che i Cinque si trovano vergognosamente in prigione negli Stati Uniti.
Sotto un sole cocente, alle ore 12, molte persone si sono radunate davanti alla Casa Bianca per chiedere al presidente Obama l’immediata liberazione dei 5 cubani.
La manifestazione è stata organizzata dal Comitato Internazionale per commemorare il quindicesimo anniversario della ingiusta detenzione dei Cinque cubani.
I manifesti in inglese e spagnolo ha gridato slogan quali: “15 anni è una vergogna”, “basta, subito la libertà per i Cinque”, “per 5 libertà, in prigione Posada.”
I partecipanti, con nastri gialli legati alle loro braccia, e manifesti che mostrano cartelli, hanno manifestato davanti al marciapiede della Casa Bianca per un’ora urlando a gran voce tra gli altri slogan come “Obama Give Me Five”.
Durante la manifestazione, una serie di media, tra cui Telesur e TV-Hispan hanno effettuato riprese e chiesto ai partecipanti il “perché” dei nastri gialli.
In seguito un gruppo di persone del Comitato Internazionale per la Libertà dei 5 cubani, accompagnato da un avvocato della National Lawyers Guild, si è avvicinato all’ingresso della Casa Bianca, con una lettera da consegnare ad Obama, ma nonostante l’insistenza, la guardia di turno non ha permesso loro di consegnare la lettera. |
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Una canzone per la giustizia |
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12 settembre 2013 - Alain Valdés Sierra www.granma.cu
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Con la presenza del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, si è svolto, la notte di ieri, mercoledì 11, uno spettacolo di gala in omaggio ai Cinque Eroi cubani che, in un giorno come oggi, furono arrestati per aver difeso il loro paese dal terrorismo.
Il teatro Karl Marx de L’Avana è stato la sede della serata di Gala “Te doy una canción”, con cui il popolo di Cuba, con milioni di amici di tutto il mondo, ha reclamato, esigendolo, che si applichi la giustizia con gli antiterroristi cubani, e che Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González e Antonio Guerrero possano ritornare a casa nel calore delle loro famiglie.
Laura Labañino Palmeiro, una delle figlie di Ramón, ha raccontato quanto è stato difficile per lei crescere senza suo padre, che da piccola vedeva immenso, e che, dopo quindici anni trascorsi in difficili condizioni di reclusione, lui cerca di nascondere i danni provocati alla sua salute.
Ha confessato d’essere sicura che ci sarà un finale felice per suo padre e i suoi fratelli di lotta, perchè la separazione forzata non ha scalfito la fede, che prevarrà la ragione e che potrà più presto che tardi godere dell’affetto di suo padre al di fuori dell’ambiente ostile della prigione dove sconta un’ingiusta condanna.
La cultura cubana ha di nuovo espresso i sentimenti di tutto un popolo, ponendo varie delle sue più genuine manifestazioni al servizio della nobile causa che è la liberazione dei suoi figli prigionieri nelle carceri nordamericane.
Con la chitarra e la canzone impegnata, la trova è stata padrona del palcoscenico con questo grande del pentagramma e della poesia che è Silvio Rodríguez.
Il cantautore cubano, accompagnato dalla flautista Niurka González, Oliver Valdés e il Trío Trovarroco, ha interpretato “El hombre de Maisinicú”, “El Necio” e “El dulce abismo”, eccellenti brani che hanno marcato diverse generazioni della Cuba contemporanea.
David Blanco ha interpretato al pianoforte la sua versione di “Yo soy el punto cubano”, dell’immortale Celina González, seguito dal Balletto Lizt Alfonso, dal famoso cantante Danny Rivera di Puerto Rico e dal bravo cantautore argentino Víctor Heredia.
Le attività per esigere la libertà di Gerardo, Ramón, Antonio e Fernando, continuano oggi con un mega-concerto nella Tribuna Antimperialista, al quale parteciperanno molti importanti gruppi e solisti della musica popolare ballabile.
Cuba continua a reclamare la liberazione dei suoi figli che, con la loro condotta sono simbolo della volontà di tutto un popolo di difendere il proprio diritto alla sovranità e all’autodeterminazione.
La serata ha contato sulla presenza di vari membri del Burò Politico del Partito, di dirigenti dello Stato e del Governo, i familiari dei Cinque e René González, Eroe della Repubblica di Cuba.
A Las Tunas una scultura dedicata ai Cinque
È quasi terminata la scultura dedicata ai Cinque Eroi cubani antiterroristi, ingiustamente reclusi negli Stati Uniti, creata dall’ufficiale di polizia e caricaturista Marcial Flores.
L’opera di cemento è intitolata “Rompere il muro del silenzio”, è alta più di tre metri, è ispirata al logotipo della campagna internazionale di solidarietà con i Cinque e si trova davanti all’Unità provinciale del Transito, in Avenida Carlos J. Finlay, di questa città orientale.
Marcial Flores, autore di più di 200 opere grafiche in appoggio alla campagna mondiale per i Cinque è membro del gruppo degli scultori di Las Tunas, lavora da alcuni mesi a quest’opera, alla quale hanno collaborato anche gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti, e gli scultori Róger Antuña e Leonardo Fuentes.
I Cinque sono il principale tema creativo di questo vigile urbano che ha pubblicato le sue opere in varie province di Cuba e in altri paesi, ed ha vinto diversi premi in concorsi nazionali e internazionali.
Flores è uno degli artisti grafici cubani con la maggior quantità di caricature create sul caso dei Cinque Eroi antiterroristi, molte delle quali sono usate come parte dei materiali della solidarietà internazionale con questi patrioti. |
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Buena Fe ha cantato per I Cinque |
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7 settembre 2013 - Alain Valdés Sierra www.granma.cu
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Il concerto che il duo Buena fé ha offerto ieri sera nella Plaza Roja del quartiere Diez de Octubre a L’Avana, si è trasformato in un canto alla vita, alla giustizia e alla pace.
Con loro migliaia di cubani hanno reclamato ancora una volta la liberazione di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González e Antonio Guerrero, prigionieri negli Stati Uniti per aver combattuto il terrorismo.
Come parte della Giornata di Solidarietà con la causa dei Cinque, che sino al 12 settembre, quando si compiranno 15 anni dal loro arresto, si svolgerà in vari punti del mondo intero, i partecipanti al concerto hanno ratificato l’impegno di continuare ad esigere giustizia per far sì che finalmente Gerardo, Ramón, Fernando e Antonio possano tornare a casa, nella loro Patria.
La minaccia di pioggia non è stata un ostacolo per il concerto, nel quale il famoso duo formato da Israel Rojas e Yoel Martínez ha fatto un percorso per la sua estesa discografia, accompagnato da un gigantesco coro, formato dai presenti.
L’interpretazione del tema “De proa a popa”, una canzone ispirata al romanzo dell’Eroe cubano Gerardo Hernández e di sua moglie Adriana Pérez, è stata molto commovente.
Israel Rojas, parlando di questo spettacolo, ha commentato che è stato preparato dopo la proposta della ricerca di nuove iniziative per dare una maggior rilevanza alla Giornata.
“Il progetto, ha detto, ha avuto tutto il nostro appoggio dall’inizio e grazie alla EGREM siamo qui in Diez de Octubre. Abbiamo scelto la Plaza Roja perchè concerti di questo tipo, qui, non sono abituali, anche se si tratta di uno dei municipi più popolati dell’Isola”, ha precisato. |
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Le mogli dei 5 Eroi conversano con i giovani |
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6 settembre 2013 - Linet Perera Negrín www.granma.cu
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Nella Giornata Internazionale, cominciata ieri e che si svilupperà sino al 6 ottobre, per i 15 anni d’ingiusta reclusione dei Cinque Eroi, Adriana Pérez, moglie di Gerardo Hernández, ed Elizabet Palmeiro, moglie di Ramón Labañino, hanno partecipato ad una conversazione con le più giovani generazioni.
I partecipanti al dialogo effettuato nell’ Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli - ICAP - portavano nastri gialli come dimostrazione d’appoggio alla convocazione lanciata dall’ Eroe della Repubblica di Cuba, René González, in questa Giornata per il ritorno dei combattenti antiterroristi.
Adriana Pérez ha assicurato che la lotta va portata nel cuore, perchè sapere che loro hanno salvato più di una vita è una ragione sufficiente per continuare.
La moglie dell’antiterrorista cubano Gerardo Hernández, ha chiesto ai giovani che continuino a difendere a verità sui Cinque.
La domanda di uno degli alunni della scuola media Guerrilleros de America, ha suscitato in Elizabet Palmeiro molta commozione e lei ha parlato del periodo di separazione con una miscela di dolore e d’amore.
Ha partecipato all’incontro anche Giustino di Celmo, padre di Fabio di Celmo, vittima del terrorismo 16 anni fa, assieme ai figli dei martiri del criminale attentato ad un aereo cubano a Barbados, nel 1976, che hanno parlato del loro dolore e delle conseguenze del terrorismo.
L’ICAP è stato anche la sede della vendita di volumi relazionati alla lotta contro il terrorismo e del libro “Enigmi e altre conversazioni”, di Antonio Guerrero.
L’interpretazione del cantautore Eduardo Sosa ha chiuso il pomeriggio di ricordi e di azioni. I nastri giallo sono un richiamo per l’opinione pubblica internazionale, perchè sappia attraverso questo simbolo che tutta Cuba sta spettando quattro dei suoi figli.
Inaugurata un’esposizione di opere di Antonio Guerrero e Gerardo Hernández
Un’esposizione di fotografie, ritratti e caricature di due degli antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti è stata inaugurata a L’Avana, nel Museo delle Belle Arti.
La mostra è formata da tre esposizioni: “Un ponte di solidarietà”, di Antonio Guerrero e del fotografo Bill Hackwell; “Il vero uomo” sempre di Tony Guerrero e una serie di caricature di Gerardo Hernández.
Gerardo e Antonio furono detenuti nel 1998 a Miami, come Ramón Labañino, Fernando González e René González, che si erano infiltrati per ostacolarli, nei gruppi che organizzavano, finanziavano ed eseguivano azioni di terrorismo contro l’Isola, dalla Florida.
I Cinque, come sono noti nel mondo, sono stati condannati a ingiuste reclusioni lunghissime con vari ergastoli e senza prove per dimostrare le accuse.
Tra loro solo René González è tornato a Cuba, dopo 13 anni di carcere e un periodo di libertà vigilata, dopo la rinuncia della cittadinanza statunitense, requisito imposto dal governo degli USA.
Durante l’inaugurazione dell’esposizione, una funzionaria del dipartimento delle Relazioni Internazionali dell’Unione dei Giovani Comunisti - UJC - Gisleydis Sosa, ha anticipato alcune delle attività previste per la Giornata, tra le quali ci sarà un volo di colombe che si realizzerà in tutta Cuba il prossimo 18 settembre, oltre agli incontri dei familiari dei Cinque con gli alunni di diverse scuole, tra le molteplici azioni. |
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Azioni negli USA per i 15 anni dall’arresto dei 5 Antiterroristi cubani |
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3 settembre 2013 - www.cubadebate.cu
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Otto manifestazioni pubbliche tra l’11 e il 17 settembre, a Washington DC, New York e Boston saranno realizzate per denunciare i 15 anni dall’arresto dei Cinque Antiterroristi cubani negli Stati Uniti.
Una veglia davanti alla Casa Bianca, l’inizio del giro dello scrittore canadese Stephen Kimber con il suo libro “ Quello che c’è all’altro lato del mare. La vera storia dei Cinque cubani”, e una presenza nel Congresso formano parte del programma.
Le azioni vogliono esercitare una maggior pressione politica su Washington, perchè si ponga fine all’ingiustizia, ha informato il Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, come si conoscono Gerardo Hernández Noderlo, Ramón Labañino Salazar, Antonio Guerrero Rodríguez, Fernando González Llort e René González Sehwerert.
Il 12 settembre, la data in cui si compiono 15 anni dall’arresto, si faranno proteste in ogni parte del mondo davanti alle ambasciate degli Stati Uniti, ha informato il gruppo solidale in un comunicato diffuso ieri, lunedì 2 settembre.
La veglia comincerà a mezzogiorno davanti alla Casa Bianca per domandare al presidente Barack Obama l’immediata libertà di Gerardo, Ramón, Antonio y Fernando", ancora reclusi nelle carceri federali.
A questa convocazione hanno aderito molte organizzazioni tra le quali All-African People’s Revolutionary Party, African Awareness Association, ANSWER Coalition, Code Pink, DC Metro Coalition to Free the Cuban Five, DC Labor Chorus, International Action Center, Institute for Politcy Studies, Socialist Workers Party y Takoma Park Committee to Free the Cuban Five, e altre.
Tra le attività a New York, sarà inaugurata la mostra “Yo me muero como viví”, di Antonio Guerriero, formata da 15 acquarelli che rappresentano i 17 mesi che loro hanno passato in isolamento dopo l’arresto a Miami, la mattina del 12 settembre del 1998.
Hernández Noderlo è condannato a due ergastoli più 15 anni ed è recluso in un carcere di massima sicurezza in California; Labañino Salazar, a 30 anni; Guerrero Rodríguez, a 21 anni, 10 mesi e cinque anni di libertà vigilata. González Llort, a 17 anni e nove mesi termina la sua condanna nel febbraio del 2014.
Il quinto dei Cinque, René González Sehwerert, è uscito di prigione nel 2011 dopo una reclusione di 15 anni ed un regime di libertà vigilata. Ora finalmente è a Cuba, dopo la sua rinuncia alla cittadinanza nordamericana.
I Cinque svolgevano la missione di avvisare l’Isola sui piani che i gruppi violenti e reazionari del sud della Florida hanno fomentato e finanziato da mezzo secolo contro la nazione cubana, nella maggioranza dei casi con totale impunità, ignorati dalle autorità statunitensi.
Un gruppo di esperti della ONU, nel maggio del 2005, avvisò che l’arresto di questi uomini era arbitrario e chiese la loro liberazione, ma il governo degli Stati Uniti non ha mai ascoltato sino ad oggi questa giusta domanda. |
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RENÉ SI PRONUNCIA A FAVORE DI INIZIATIVE DI LOTTA PER LIBERARE I CINQUE |
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1 settembre 2013 - www.cubadebate.cu
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L'antiterrorista René González ha invitato, a La Habana, a promuovere iniziative popolari nella giornata di solidarietà con i Cinque che si terrà Cuba dal cinque settembre al sei ottobre, convocata dall'Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP).
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Un Foro Internazionale reclamerà giustizia per i Cinque |
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16.08.2013 - www.granma.cu
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L’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli ha convocato l’Incontro Internazionale “15 anni Basta!”, che si svolgerà a L’Avana il 12 settembre per reclamare la fine dell’ingiustizia nel caso dei Cinque Eroi condannati negli USA per aver combattuto il terrorismo.
L’appuntamento vuole dare forza alle azioni di solidarietà e raggiungere il popolo statunitense per far sì che possa conoscere bene le arbitrarietà commesse nel suo paese contro Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e René González, che furono arrestai nel 1998 a Miami e condannati nel 2001 in questa città a reclusioni tra i 15 anni di carcere e due ergastoli più di 15 anni, per aver controllato le azioni delle organizzazioni di terroristi nemici di Cuba, nello Stato della Florida.
René è stato il primo a tornare in Patria dopo aver scontato interamente la sua condanna e gran parte della libertà vigilata che gli avevano imposto in territorio statunitense.
La convocazione ricorda che la giudice Joan Lennard non si è pronunciata sugli appelli straordinari - gli habeas corpus - presentati da Gerardo, Fernando, Ramón e Antonio.
La Convocazione dell’ICAP sottolinea anche che il tribunale non ha deciso sulle petizioni per obbligare Washington a rivelare quello che c’è nascosto dietro l’operazione illegale in cui organizzo, pagò e diresse giornalisti e mezzi della stampa per realizzare una campagna di odio e minacce che trasformò in una farsa il processo contro i Cinque Eroi.
Gerardo aspetta ancora che gli si conceda un’udienza nella quale potrebbe smentire l’accusa più grave e interamente falsa a suo carico, per la quale è stato condannato a morire in prigione.
Questo complesso scenario non è un freno alla lotta, mentre la battaglia legale continua, ma incita a raddoppiare la mobilitazione dell’opinione pubblica internazionale e per questo si devono organizzare nuove iniziative e impegni che rompano il muro di silenzio che esiste sempre attorno a questo caso
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