René González ha chiuso il Foro

per la liberazione dei Cinque

 

 

21 settembre 2013 - www.granma.cu

 

 

 

Ieri, venerdì 20, si è svolto nella sede nazionale della Centrale dei Lavoratori - CTC - il IV Foro della Società Civile Cubana per la Liberazione dei Cinque Eroi convocato dall’Associazione cubana delle Nazioni Unite (ACNU).

Il Foro è stato  presieduto da Ricardo Alarcón de Quesada, Elio Gámez, vicepresidente dell’ Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli (ICAP); Lourdes Cervantes, presidentessa della OSPAAL; Elizabeth Palmeiro, Irma Sehwerert, Mirtha Rodríguez e Isabel Hernández: familiari dei Cinque e  Soraya Álvarez, Direttrice  Generale della ACNU, che hanno realizzato interventi, riferendosi allo stao legale del caso dei Cinque e alle azioni di solidarietà dentro e fuori dall’Isola.

“La chiusura sarà breve”, ha detto René iniziando a parlare.

“Contiamo con una società, contiamo con una nazione, con un popolo, e questo è un vantaggio e pesa. (…)  voi in questo momento rappresentate la società civile di questa nazione. In questo incontro non si è parlato solo di quello che si è fatto, ma di quello che va ancora fatto, riconoscendo che la cosa più importante è che sono sempre prigionieri (...) siamo contro un sistema che quando tratta cause politiche ha fatto esibizione di  ferocia  e i Cinque non siamo soli in questo: alcuni giorni fa abbiamo dato alla famiglia di Oscar López Rivera una decorazione. Oscar López Rivera è in carcere da 32 anni . Di cosa lo accusano i pubblici ministeri?  Di cospirazione sediziosa. È un esempio del livello di odio che Washington scarica su chiunque osa affrontare la sua  arroganza, il suo senso d’impunità ed è quello che ha passato Cuba con i Cinque, che rappresentano precisante questo, la resistenza di un popolo che non si è mai inginocchiato di fronte all’arroganza,  e questo fa star male gli Stati Uniti, li riempie di odio e li fa comportare come dice la frase che Silvio ci ha regalato tanto magistralmente: “come bestie di fronte ad una luce che li acceca...” 

Lo dico perchè dobbiamo considerare che stiamo affrontando un mostro, e non è un compito facile.

Come ho già ricordato in altre occasioni, l’Impero opera nel nome del concetto “costo-beneficio”. Ovviamente quando ci arrestarono, pensarono che avrebbero avuto un beneficio. In quei tempi pensarono probabilmente che non ci sarebbero stati costi allora.

La vendetta per loro è un beneficio, proteggere i loro terroristi lo considerano un beneficio, castigare Cuba lo considerano un beneficio.  Se noi ci fossimo piegati, avrebbe potuto accusare Cuba di assassinio o di spionaggio: un altro beneficio. Noi ci siamo intromessi e non abbiamo ceduto e allora i due ultimi benefici sono stati frustrati, ma resta la vendetta, rimane  l’utilizzo dei Cinque come un’arma contro Cuba.

E si tratta per noi che siamo impegnati a liberare i nostri Quattro compagni, d’incrementare i costi per il governo nordamericano. Ci sono già dei costi e sono in aumento. Qual’è il nostro lavoro? Continuare d insistere  per far sì che questi costi s’incrementino sino a che giungerà il momento in cui loro faranno il contro e diranno “questo affare non conviene più”!

L’Eroe della Repubblica ha parlato del successo della Giornata  per la Liberazione dei Cinque, grazie all’appoggio di massa e spontaneo della società cubana, come prova evidente che sono queste manifestazioni quelle che provocano un vero impatto a livello internazionale, e come lezione per noi stessi,  dimostrandoci quello che siamo capaci di fare per conto nostro, senza orientamenti superiori. 

Durante il Foro, Alarcón ha  informato con amarezza che dal punto di vista legale la situazione è cambiata assai poco e che la censura sul caso rimane,  evidenziata di recente dalla cancellazione e la posposizione di un’intervista  a Stephen Kimber, autore del libro “Quello che c’è dall’altra parte del mare -La Vera storia dei Cinque cubani”,  nella  National Public Radio di Miami.

“Di fronte alla protesta di molti ascoltatori, perchè si tratta di una catena pubblica, hanno deciso d’intervistarlo oggi, dando però spazio nello steso tempo ad alcuni personaggi  di Miami, perchè lo contraddicano”, ha spiegato Alarcón, aggiungendo che la battaglia per liberarli deve arrivare a milioni di persone, a milioni di nordamericani, e per questo dobbiamo usare tutti gli spazi, al massimo,  sistematicamente e con creatività.

Dobbiamo evitare la ripetizione constante di slogan, la retorica sterile, i discorsi formalisti che annoiano a stancano. Dobbiamo motivare con un linguaggio che interessi ed emozioni: che ognuno lo faccia  alla sua maniera e dalla sua prospettiva,  perchè il messaggio giunga a milioni di ascoltatori.  I messaggeri devono essere numerosi e diversi. Si deve capire che questa non è la battaglia di un partito o di un governo, ma di un popolo”. 

Elio Gámez  ha annunciato una serie di azioni che saranno implementate: “Come parte per la liberazione di mio marito e dei suoi fratelli,  il sogno di tutti noi”!, ha detto Elizabeth Palmeiro, moglie  di Ramón Labañino, che ha chiamato a collaborare dentro e fuori dall’Isola per una causa che difende uomini che hanno rinunciato al loro progetto di vita personale per proteggere il loro popolo dal terrorismo.

Sono intervenuti diversi rappresentanti di organizzazioni della società civile, che hanno espresso il loro appoggio alla causa e la loro disposizione a lavorare con iniziative e forza rinnovata alla campagna per il ritorno dei fratelli ancora prigionieri,  per il semplice fatto d’aver sfidato l’arroganza imperiale  e aver lottato per proteggere la vita...

 

Messaggio di Ramon Labañino

ringraziando per l’amore dei nastri gialli

 

 

19 settembre 2013 - www.granma.cu

 

 

Ramon Labañino, uno dei Cinque cubani prigionieri politici dell’impero, ha mandato un messaggio per ringraziare la solidarietà mondiale e per l’esplosione dei nastri gialli questo 12 settembre 2013, quando si stavano compiendo 15 anni dolorosi dal loro arresto. Di seguito il testo completo:

 

“Grazie per l’amore dei nastri gialli.

Amato popolo, sorelle e fratelli di tutto il mondo:

in giorni recenti abbiamo sentito un orgoglio tremendo ed allegria per tutte le dimostrazioni di affetto, amore ed appoggio che ci arrivano da tutte parti della nostra amata isola, da ogni angolo del pianeta, in occasione di essere arrivati a questi 15 anni di ingiustizia.

Per tutto questo, vogliamo far conoscere la gratitudine e l’affetto dei Cinque, dei nostri parenti.

Senza dubbio, noi Cinque siamo persone privilegiate per contare con la solidarietà di tante sorelle e fratelli di quasi tutte le correnti politiche, religioni, credenze, dello sport, dell’arte, delle scienze. Per tutto questo siamo molto orgogliosi.

Abbiamo anche letto molto su ciascun atto commemorativo ed ogni attività, perfino delle piccole divergenze che succedono sempre tra gli umani.

Tutti abbiamo criteri propri e convinzioni in ogni sfera delle nostre vite. Il fatto migliore è che si possano esprimere in forma spontanea, colta e rispettosa, senza idee né precetti istituzionalizzati, il nostro popolo ed i compagni dell’arte hanno dato i loro criteri ed hanno arricchito il dibattito.

Ma il fatto più importante è che tutti, con le loro posizioni e criteri, sono uniti in questa causa nobile, che è molto più grande di noi stessi.
Cuba per prima, poi Cuba e Cuba per sempre!

Nel momento del combattimento, della definizione massima, tutti siamo uniti. Poi possiamo darci il lusso di discutere e discernere la realtà.
E’ bello sapere che tutti siamo differenti ma tutti alla fine siamo uguali.

Voglio esprimere a tutti quelli che fedelmente ci appoggiano ed accompagnano, proprio a tutti, la nostra gratitudine più profonda che viene dall’anima!

 

VENCEREMOS!
CINQUE ABBRACCI!
RAMON LABANINO SALAZAR
SEPT.19, 2013. 10:05 A.M.
FCI ASHLAND, KENTUCKY.

 

 

ESIGERE IL RITORNO DEI CINQUE È UN DOVERE

 

 

17 settembre 2013 -  Video: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=xXPtqp0txis http://www.cubadebate.cu/

 

 

Annullato un francobollo  in solidarietà con la causa dei  Cinque
 

19.09 - Come parte della campagna di solidarietà contro l’ingiusta reclusione dei Cinque Eroi antiterroristi cubani  condannati negli Stati Uniti,  i loro familiari e i funzionari del ministero delle Comunicazioni, hanno annullato un francobollo nel Museo Postale de L’Avana.

Mirta Rodríguez, madre di Antonio Guerrero, Elizabeth Palmeiro, moglie di Ramón Labañino, con Silvia Munárriz, viceministra delle Comunicazioni hanno eseguito l’annullamento. 

Il timbro usato in questa cerimonia rimarrà sino al 6 ottobre nell’Ufficio di Cambio Internazionale per essere imposto su tutta la corrispondenza che giungerà a Cuba o andrà all’estero.

Con questa azione i francobolli porteranno nel mondo il reclamo di tutta l’Isola  dell’immediata scarcerazione di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González e Antonio Guerrero.

René González, uno di questi  patrioti, è già a Cuba, dopo aver trascorso 13 anni in prigione e uno e mezzo di libertà vigilata a Miami ed aver rinunciato alla sua cittadinanza statunitense.

I Pionieri del Circolo Filatelico del municipio del Cerro, a L’Avana, hanno intrattenuto i familiari dei Cinque recitando poesie e cantando canzoni  Alla fine dell’incontro è stata presentata l’esposizione filatelica “Il potere della solidarietà”.

Il movimento sportivo cubano ha partecipato attivamente ingiustamente in questi giorni alle attività per il 15° anniversario dell'arresto dei Cinque cubani detenuti ingiustamente in carceri nordamericane per aver combattuto il terrorismo.


Sportivi in attività e altri ritirati, studenti, professori e lavoratori delle scuole sportive e glorie dello sport cubano in generale, hanno fatto loro le molteplici iniziative che da tutti gli angoli dell'Isola e da oltre le nostre frontiere, sono state realizzate per esigere la liberazione dei nostri fratelli e la cessazione dell'ingiustizia.


Al riguardo, figure come Yarisley Silva, campionessa panamericana e seconda classificata alle Olimpiadi nel Salto con l’asta, e Javier Sotomayor, campione olimpico e recordman mondiale nel Salto in Alto, tra gli altri, erano presenti all'Incontro Internazionale per la libertà dei Cinque che si è celebrato lo scorso 12 settembre presso l’ Hotel Nacional di Cuba. Lì hanno ribadito il loro impegno per la causa e hanno spiegato alcune delle azioni che gli sportivi cubani hanno realizzato, con maggiore enfasi negli ultimi anni, per far conoscere al mondo questa ingiustizia in tutti gli scenari possibili.


Secondo Javier Sotomayor, in questa lotta gli sportivi giocano un ruolo importante perché che sono conosciuti a livello nazionale e internazionale e questo fa sì che molti amici del mondo li si uniscano a loro. “Non credo che per noi questo rappresenti alcun tipo di sforzo, è un dovere di ogni cittadino cubano, di ogni cittadino del mondo che abbia un po' di coscienza e sappia delle ingiustizie che sono state commesse con questi cinque fratelli”, ha affermato.


A nome del movimento sportivo cubano, Sotomayor ha colto l'occasione per inviare un messaggio: “Al mondo affinché si riconosca l'ingiustizia che si sta commettendo con loro sui motivi per i quali sono stati incarcerati. Sono stati incarcerati per aver cercato di prevenire ulteriori ingiustizie per il nostro popolo, maggiori ingiustizie per le persone fisiche (…) credo che dopo questi ardui, difficili 15 anni sia ormai il momento che ritornino”.


Proprio questo sabato 21 settembre atleti e glorie sportive di tutto il paese saranno in testa alla grande maratona che il nostro popolo realizzerà in tutte le province per portare un altro messaggio di pace, unione, amore e giustizia al mondo, correndo 5 chilometri per i Cinque.

 

 

Danny Glover ha partecipato alle attività

per i Cinque a Washington

 

 

16 settembre 2013 -  www.granma.cu

 

 

Il noto attore statunitense, Danny Glover, ha partecipato ala chiusura a Washington delle attività per la liberazione dei Cinque Eroi nel 15º anniversario della loro reclusione.

 

Glover  ha assicurato che questi Cinque coraggiosi uomini sono un capro espiatorio per gli Stati Uniti nel loro impegno contro Cuba.

 

“Dobbiamo lottare per questi uomini, per i loro diritti, perchè  non li libereranno sino a che la loro storia non giungerà al discorso politico nordamericano”, ha segnalato Glover, che ha accompagnato l’autore canadese Stephen Kimber,  personalità locali, figure diplomatiche  venezuelane e cubane e membri del Comitato Internazionale per la Liberazione dei  5 nella chiusura della giornata, nel Salone Bolivariano dell’Ambasciata del Venezuela, nella capitale degli USA.

 

L’avvocato di Washington, José Pertierra,  presentando l’autore canadese, ha detto che il caso dei Cinque è un caso politico che si deve risolvere per via politica.

 

Kimber, autore del libro “What Lies Across the Water”, sul caso dei Cinque, ha considerato che la storia di Gerardo Hernández, del gruppo dei Cinque, che ha ricevuto la sentenza più cruda con due ergastoli più15 anni,  è la storia chiave del caso.

 

Kimber ha detto che Gerardo è stato condannato come si trattasse di un processo contro il governo cubano.

 

L’autore ha chiamato alla solidarietà, all’appoggio per la liberazione dei Cinque, che hanno iniziato il loro 16 anno di reclusione.

 

Le attività organizzate a Washington dal Comitato Internazionale per la Liberazione dei 5 hanno incluso presentazioni del libro di Stephen Kimber, una manifestazione di protesta davanti alla Casa Bianca e un dibattito di giuristi nell’Università di DC.

 

Altre presentazioni del libro di Kimber sulla storia del caso dei Cinque, sconosciuto alla maggioranza degli statunitensi, si terranno a New York e a Boston,  dove Kimber parlerà con il noto politologo statunitense Noam Chomsky.

 

La chiusura della giornata di solidarietà a Washington è terminata con un omaggio musicale alla causa dei Cinque patrioti dell’attivista e musicista cileno Patricio Zamorano e del suo gruppo tipico latinoamericano.

 

 

Cuba ha cantato per i suoi  Eroi

 

 

13 settembre 2013 - Amelia Duarte De la Rosa www.granma.cu

 

 

Non poteva essere in altro modo.  Si sono compiuti 15 anni dall’ingiusta reclusione nelle prigioni nordamericane di Cinque cubani innocenti che un giorno hanno  lasciato tutto e si sono dedicati ad un obiettivo per proteggere la vita e la stabilità di un intero paese.  Le migliaia di cittadini della capitale,  in rappresentazione del popolo, lo sapevano e assieme a più di trenta artisti hanno unito le loro voci per esigere dal governo nordamericano l’immediata liberazione di questi Eroi antiterroristi. 

 

Il concerto per i nostri Cinque: "15 anni d’ingiustizia bastano!",  che è iniziato con le parole di uno di questi eroi, René González,  ha contata con la presenza dei  membri del Burò Politico Miguel Díaz-Canel, Primo Vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Mercedes López Acea, prime Segretaria del Partito nella capitale e vicepresidentessa del Consiglio di Stato e Bruno Rodríguez Parrilla, ministro degli Esteri e altri dirigente del  Partito, dello Stato e del Governo, e dei  familiari dei Cinque Eroi.

 

Nel suo discorso  René ha chiamato le persone di buona volontà del mondo a solidarizzare con la causa dei suoi fratelli reclusi arbitrariamente negli Stati Uniti e a chiedere con sempre più forza che ritornino alle loro famiglie, nel loro paese e al loro popolo.

 

L’applauso della folla e le bandiere cubane che hanno ondeggiato per tutto il concerto hanno accolto i messaggi di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e Fernando González,  che hanno reiterato la loro volontà di resistere e la fiducia nel popolo che continuerà la campagna per far sapere al mondo l’ingiustizia che dopo quindici anni si continua a  commettere contro di loro.

 

Momenti di grande risonanza  sono giunti con le note del maestro Frank Fernández, la chitarra del cantautore Silvio Rodríguez, la musica ballabile del “treno di Cuba”: Los Van Van, e di NG La Banda,  con le canzoni di  Liuba María Hevia, il Coro Nazionale, Eduardo Sosa, Amaury Pérez, Tony Ávila, il portoricano Danny Rivera, tra i tanti artisti.

 

Nell’intervallo, l’attore Carlos Ruiz de la Tejera ha declamato un brano con la bolerista María Elena Pena, in una recita di grande forza espressiva che ha emozionato e portato il programma ad alti livelli.

 

La Giornata ha anche permesso d’apprezzare le  grandi capacità di artisti come  Los Hermanos Novo, di Cienfuegos, il bolerista Mundito González, l’orchestra Anacaona,  di giovani compositori e interpreti come Grettel Barreiro, Tanmy López, Laritza Bacallao, e Baby Lores.

 

Il pubblico è stato testimone e protagonista sino alla mezzanotte di una giornata che  ha avuto il suo momento culminate nella Tribuna Antimperialista, ma che continuerà a sommare voci ed azioni per far sì che il mondo conosca la statura etica ed umana dei Cinque e per rompere il muro di silenzio che impedisce ancora all’opinione pubblica statunitense di conoscere di prima mano l’enorme ingiustizia che si commette contro questi Eroi cubani.

 

 

Concerti in tutta da Cuba

 

 

Un totale di 104 bande di musica e 22 cori di tutto il paese, alle diciotto del 12  settembre, hanno offerto all’unisono la loro arte nei parchi e istituzioni  dove si presentano abitualmente  per esigere il ritorno di Gerardo, Ramón, Antonio e Fernando nella sua Patria e nel seno delle loro famiglie.

 

Quando si  commemorano 15 anni della loro ingiusta detenzione nelle prigioni degli Stati Uniti, attraverso la loro musica, tutti questi artisti e protagonisti hanno inviato al Governo nordamericano e al mondo un messaggio d’amore e solidarietà ed hanno gridato: “Basta già! Qui li aspettano il suo popolo e René”.

 

 

Washington per i Cinque

 

 

13 settembre 2013 - http://amicuba.altervista.org/blog/

 

 

Il Comitato Internazionale per la Libertà dei 5 cubani, guidato dalla infaticabile Alicia Jrapko, ha ricordato sotto le finestre della Casa Bianca che sono 15 anni che i Cinque si trovano vergognosamente in prigione negli Stati Uniti.

 

Sotto un sole cocente, alle ore 12, molte persone si sono radunate davanti alla Casa Bianca per chiedere al presidente Obama l’immediata liberazione dei 5 cubani.

 

La manifestazione è stata organizzata dal Comitato Internazionale per commemorare il quindicesimo anniversario della ingiusta detenzione dei Cinque cubani.

 

I manifesti in inglese e spagnolo ha gridato slogan quali: “15 anni è una vergogna”, “basta, subito la libertà per i Cinque”, “per 5 libertà, in prigione Posada.”

 

I partecipanti, con nastri gialli legati alle loro braccia, e manifesti che mostrano cartelli, hanno manifestato davanti al marciapiede della Casa Bianca per un’ora urlando a gran voce tra gli altri slogan come “Obama Give Me Five”.

 

Durante la manifestazione, una serie di media, tra cui Telesur e TV-Hispan hanno effettuato riprese e chiesto ai partecipanti il “perché” dei nastri gialli.

 

In seguito un gruppo di persone del Comitato Internazionale per la Libertà dei 5 cubani, accompagnato da un avvocato della National Lawyers Guild, si è avvicinato all’ingresso della Casa Bianca, con una lettera da consegnare ad Obama, ma nonostante l’insistenza, la guardia di turno non ha permesso loro di consegnare la lettera.

 

 

Una canzone per la giustizia

 

 

12 settembre 2013 - Alain Valdés Sierra www.granma.cu

 

 

Con la presenza del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, si è svolto, la notte di ieri, mercoledì 11, uno spettacolo di gala in omaggio ai Cinque Eroi cubani che, in un giorno come oggi, furono arrestati per aver difeso il loro paese dal terrorismo.

 

Il teatro Karl Marx de L’Avana è stato la sede della serata di Gala “Te doy una  canción”, con cui il popolo  di Cuba, con milioni di amici di tutto il mondo, ha reclamato, esigendolo, che si applichi la giustizia con gli  antiterroristi cubani, e che Gerardo  Hernández, Ramón Labañino, Fernando González e Antonio Guerrero possano ritornare a casa nel calore delle loro famiglie.

 

Laura Labañino Palmeiro, una delle figlie di  Ramón, ha raccontato quanto è stato difficile per lei crescere senza suo padre, che da piccola vedeva immenso, e che, dopo quindici anni trascorsi in difficili condizioni di reclusione, lui cerca di nascondere i danni provocati alla sua salute.

 

Ha confessato d’essere sicura che ci sarà un finale felice per suo padre e i suoi fratelli di lotta, perchè la separazione forzata non ha scalfito la fede, che prevarrà la ragione e che potrà più presto che tardi godere dell’affetto di suo padre al di fuori dell’ambiente ostile  della prigione dove sconta un’ingiusta condanna.

 

La cultura cubana ha di nuovo espresso  i sentimenti di tutto un popolo, ponendo varie delle sue più genuine manifestazioni al servizio della nobile causa che è la liberazione dei suoi figli prigionieri nelle carceri nordamericane.

 

Con la chitarra  e la canzone impegnata, la trova è stata padrona del palcoscenico con questo grande del pentagramma e della poesia che è Silvio Rodríguez.

 

Il cantautore cubano, accompagnato dalla flautista Niurka González, Oliver Valdés e il Trío Trovarroco,  ha interpretato “El hombre de Maisinicú”,  “El Necio” e “El dulce abismo”, eccellenti brani che hanno marcato diverse generazioni della Cuba contemporanea.

 

David Blanco ha interpretato al pianoforte la sua versione di “Yo soy el punto cubano”, dell’immortale Celina González, seguito dal Balletto Lizt  Alfonso, dal famoso cantante Danny Rivera di Puerto Rico e dal bravo cantautore argentino Víctor Heredia.

 

Le attività per esigere la libertà di Gerardo, Ramón, Antonio e Fernando, continuano oggi con un mega-concerto nella  Tribuna Antimperialista, al quale parteciperanno molti importanti gruppi e solisti della musica popolare ballabile.

 

Cuba continua a reclamare la liberazione dei suoi figli che, con la loro condotta sono simbolo  della volontà di tutto un popolo di difendere  il proprio diritto  alla sovranità e all’autodeterminazione.

 

La serata ha contato sulla presenza di vari membri del Burò Politico  del Partito, di dirigenti dello Stato e del Governo, i familiari dei Cinque  e René González, Eroe della Repubblica di Cuba.

 

 

A Las Tunas una scultura dedicata ai Cinque

 

 

È quasi terminata la scultura dedicata ai Cinque Eroi cubani antiterroristi, ingiustamente reclusi negli Stati Uniti, creata dall’ufficiale di polizia e caricaturista Marcial Flores.

 

L’opera di cemento è intitolata “Rompere il muro del silenzio”, è alta più di tre metri, è ispirata al logotipo della campagna internazionale di solidarietà con i Cinque e si trova davanti all’Unità provinciale del Transito,  in Avenida Carlos J. Finlay, di questa città orientale.

 

Marcial Flores, autore di più di 200 opere grafiche in appoggio alla campagna mondiale  per i Cinque è membro del gruppo  degli scultori di Las Tunas, lavora da alcuni mesi a quest’opera, alla quale hanno collaborato anche  gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti, e gli scultori  Róger Antuña e Leonardo Fuentes.

 

I Cinque sono il principale tema creativo di questo vigile urbano che ha pubblicato le sue opere in varie province di Cuba e in altri paesi, ed ha vinto diversi premi in concorsi  nazionali e internazionali.

 

Flores è uno degli artisti grafici cubani con la maggior quantità di caricature create sul caso dei Cinque Eroi antiterroristi, molte delle quali sono usate come parte dei materiali della solidarietà internazionale con questi patrioti.

 

 

Buena Fe ha cantato per I Cinque

 

 

7 settembre 2013 Alain Valdés Sierra www.granma.cu

 

 

LEGA UN NASTRO GIALLO

Cari amici:
Pensando a tutto il vostro appoggio, a tutta la vostra solidarietà, a tutto il vostro amore, in questa alba di oggi 5, a una settimana da quando compiremo il 15° anniversario di in...
giusta prigionia, unendomi alle parole di René ho scritto questi semplici versi, dedicati, con infinita stima ed eterna gratitudine, a voi:

LEGA UN NASTRO GIALLO
Sotto la pioggia del tempo,
tra le nostre due ferite,
da dove viene la luce
lega un nastro giallo.
Nel balcone dei tuoi sogni,
sull'albero dell'angolo,
sulla tua porta che è la mia porta
lega un nastro giallo.
Affinché lo veda il mondo
come un fiore proteso,
verso la punta di una stella

lega un fiore giallo
Benché sappia quanto mi ami,
quanto la tua vita è la mia vita;
anche se so bene che mi aspetti
lega un nastro giallo.

Cinque forti abbracci.
¡Venceremos!

Antonio Guerrero Rodríguez
5 settembre di 2013
Prigione Federale di Marianna.


Queridos amigos:
Pensando en todo su apoyo, en toda su solidaridad, en todo su amor, en este amanecer de hoy día 5, a una semana de que cumplamos el aniversario 15 de injusta prisión, sumándome a las palabras de René escribí estos sencillos versos, dedicados, con infinito aprecio y eterno agradecimiento, a ustedes:

ATA UNA CINTA AMARILLA
Bajo la lluvia del tiempo,
entre nuestras dos heridas,
por donde viene la luz
ata una cinta amarilla.
En el balcón de tus sueños,
en el árbol de la esquina,
en tu puerta que es mi puerta
ata un cinta amarilla.
Para que la vea el mundo
como una flor extendida,
a la punta de una estrella
ata una flor amarilla
Aunque sé cuánto me amas,
cuánto es tu vida mi vida;
aunque bien sé que me esperas
ata una cinta amarilla.

Cinco abrazos fuertes.
¡Venceremos!

Antonio Guerrero Rodríguez
5 de septiembre de 2013
Prisión Federal de Marianna.

Il concerto che il duo Buena fé ha offerto ieri sera nella Plaza Roja del quartiere Diez de Octubre a L’Avana, si è trasformato  in un canto alla vita, alla giustizia e alla pace.

 

Con loro migliaia di cubani hanno reclamato ancora una volta la liberazione di  Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González e Antonio Guerrero, prigionieri negli Stati Uniti per aver combattuto il terrorismo.

 

Come parte della Giornata di Solidarietà con la causa dei Cinque, che sino al 12 settembre, quando si compiranno 15 anni dal loro arresto, si svolgerà in vari punti del mondo intero, i partecipanti al concerto hanno ratificato l’impegno di continuare ad esigere giustizia per far sì che finalmente Gerardo, Ramón, Fernando e Antonio possano tornare a casa, nella loro Patria.

 

La minaccia di pioggia non è stata un ostacolo per il concerto, nel quale il famoso duo formato da Israel Rojas e Yoel Martínez ha fatto un percorso per la sua estesa discografia, accompagnato da un gigantesco coro, formato dai presenti.

 

L’interpretazione del tema “De proa a popa”, una canzone ispirata al romanzo dell’Eroe cubano Gerardo Hernández e di sua moglie Adriana Pérez, è stata molto commovente.

 

Israel Rojas, parlando di questo spettacolo, ha commentato che è stato preparato dopo la proposta della ricerca di nuove iniziative per dare una maggior rilevanza alla Giornata.

 

“Il progetto, ha detto, ha avuto tutto il nostro appoggio dall’inizio e grazie alla EGREM siamo qui  in Diez de Octubre. Abbiamo scelto la Plaza Roja perchè concerti di questo tipo, qui,  non sono abituali, anche se si tratta di uno dei municipi più popolati dell’Isola”, ha precisato.

 

 

Le mogli dei 5 Eroi

conversano con i giovani

 

 

6 settembre 2013 - Linet Perera Negrín www.granma.cu

 

 

Nella  Giornata Internazionale, cominciata ieri e che si svilupperà sino al 6 ottobre, per i 15 anni d’ingiusta reclusione dei Cinque Eroi, Adriana Pérez,  moglie di Gerardo Hernández, ed Elizabet Palmeiro, moglie di Ramón  Labañino, hanno partecipato ad una conversazione con le più giovani generazioni.

 

I partecipanti al dialogo effettuato nell’ Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli - ICAP - portavano nastri gialli come dimostrazione d’appoggio alla convocazione lanciata dall’ Eroe della Repubblica di Cuba, René González, in questa Giornata per il ritorno dei combattenti antiterroristi.

 

Adriana Pérez ha assicurato che la lotta va portata nel cuore, perchè sapere che loro hanno salvato più di una vita è una ragione sufficiente per continuare.

 

La moglie dell’antiterrorista cubano Gerardo Hernández, ha chiesto ai giovani che continuino a difendere a verità sui Cinque.

 

La domanda di uno degli alunni della scuola media Guerrilleros de America,  ha suscitato in Elizabet Palmeiro  molta commozione e lei ha parlato del periodo di separazione con una miscela di dolore e d’amore.

 

Ha partecipato all’incontro anche Giustino di Celmo, padre di Fabio di Celmo, vittima del terrorismo 16 anni fa, assieme ai figli dei martiri del criminale attentato ad un aereo cubano a Barbados, nel 1976, che hanno parlato del loro dolore e delle conseguenze del terrorismo.

 

L’ICAP è stato anche la sede della vendita di volumi relazionati alla lotta contro il terrorismo e del libro “Enigmi e altre conversazioni”, di Antonio Guerrero.

 

L’interpretazione del cantautore  Eduardo Sosa  ha chiuso il pomeriggio di ricordi e di azioni. I nastri giallo sono un richiamo per l’opinione pubblica internazionale, perchè sappia attraverso questo simbolo che tutta Cuba sta spettando quattro dei suoi figli.

 

 

Inaugurata un’esposizione di opere di

Antonio Guerrero e Gerardo Hernández

 

 

Un’esposizione di fotografie, ritratti e caricature di due  degli antiterroristi cubani reclusi  negli  Stati Uniti è stata  inaugurata a L’Avana, nel Museo delle Belle Arti.

 

La mostra è formata da tre esposizioni: “Un ponte di solidarietà”, di Antonio Guerrero  e del fotografo Bill Hackwell; “Il vero uomo” sempre di Tony Guerrero  e una serie di caricature di Gerardo Hernández.

 

Gerardo e Antonio furono detenuti nel 1998 a Miami, come Ramón Labañino, Fernando González e René González, che si erano infiltrati per ostacolarli, nei gruppi che organizzavano, finanziavano ed eseguivano azioni di terrorismo contro l’Isola, dalla Florida.

 

I Cinque, come sono noti nel mondo, sono stati condannati a  ingiuste reclusioni  lunghissime con vari ergastoli e senza prove per dimostrare  le accuse.

 

Tra loro solo René González è tornato a Cuba, dopo 13 anni di carcere e un periodo di libertà vigilata, dopo la rinuncia della cittadinanza statunitense, requisito imposto dal governo degli USA.

 

Durante l’inaugurazione dell’esposizione, una funzionaria del dipartimento delle Relazioni Internazionali dell’Unione dei Giovani Comunisti - UJC - Gisleydis Sosa, ha anticipato alcune delle attività previste per la Giornata, tra le quali ci sarà un volo di colombe che si realizzerà in tutta Cuba il prossimo 18 settembre,  oltre agli incontri dei familiari dei Cinque con gli alunni di diverse scuole, tra le molteplici azioni.

 

 

Azioni negli USA per i 15 anni dall’arresto

dei 5 Antiterroristi cubani

 

 

3 settembre 2013 - www.cubadebate.cu

 

 

Otto manifestazioni  pubbliche  tra l’11 e il 17 settembre, a Washington DC, New York e Boston saranno realizzate per denunciare i 15 anni dall’arresto dei Cinque  Antiterroristi cubani negli Stati Uniti.

 

Una veglia davanti alla Casa Bianca, l’inizio del  giro dello scrittore canadese Stephen Kimber con il suo libro “ Quello che c’è all’altro lato del mare. La vera storia dei Cinque cubani”, e una presenza nel Congresso formano parte del programma.

 

Le azioni vogliono esercitare una maggior pressione politica su  Washington, perchè si ponga fine all’ingiustizia, ha informato il Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, come si conoscono Gerardo Hernández Noderlo, Ramón Labañino Salazar, Antonio Guerrero Rodríguez, Fernando González Llort e René González Sehwerert.

 

Il 12 settembre, la data in cui si compiono 15 anni dall’arresto, si faranno proteste in ogni parte del mondo davanti alle ambasciate degli Stati Uniti, ha informato il gruppo solidale in un comunicato diffuso ieri, lunedì 2 settembre.

 

La veglia comincerà a mezzogiorno davanti alla Casa Bianca per  domandare al presidente Barack Obama l’immediata libertà di Gerardo, Ramón, Antonio y Fernando", ancora reclusi nelle carceri federali.

 

A questa convocazione hanno aderito molte organizzazioni  tra le quali  All-African People’s Revolutionary Party, African Awareness Association, ANSWER Coalition, Code Pink, DC Metro Coalition to Free the Cuban Five, DC Labor Chorus, International Action Center, Institute for Politcy Studies, Socialist Workers Party y Takoma Park Committee to Free the Cuban Five, e altre.

 

Tra le attività a New York,  sarà inaugurata la mostra “Yo me muero como viví”, di Antonio Guerriero, formata da 15 acquarelli che rappresentano i 17 mesi che loro hanno passato in isolamento dopo l’arresto a Miami, la mattina del 12 settembre del 1998.

 

Hernández Noderlo è condannato a due ergastoli più 15 anni ed è recluso in un carcere di massima sicurezza in California; Labañino Salazar, a 30 anni; Guerrero Rodríguez, a 21 anni, 10 mesi e cinque anni di libertà vigilata.  González Llort, a 17 anni e nove mesi termina la sua condanna nel febbraio del 2014.

 

Il quinto dei Cinque, René González Sehwerert, è uscito di prigione nel 2011 dopo una reclusione di 15 anni ed  un regime di libertà vigilata. Ora finalmente è a Cuba, dopo la sua rinuncia alla cittadinanza nordamericana.

 

I Cinque svolgevano la missione di avvisare l’Isola sui piani che i gruppi violenti e reazionari del sud della Florida hanno fomentato e finanziato da mezzo secolo contro la nazione cubana, nella maggioranza dei casi con totale impunità, ignorati dalle autorità statunitensi.

 

Un gruppo di esperti della ONU, nel maggio del 2005, avvisò che l’arresto di questi uomini era arbitrario e chiese la loro liberazione, ma il governo degli Stati Uniti non ha mai ascoltato sino ad oggi questa giusta domanda.

 

 

RENÉ SI PRONUNCIA A FAVORE DI INIZIATIVE

DI LOTTA PER LIBERARE I CINQUE

 

 

1 settembre 2013 - www.cubadebate.cu

 

 

L'antiterrorista René González ha invitato, a La Habana, a promuovere iniziative popolari nella giornata di solidarietà con i Cinque che si terrà Cuba dal cinque settembre al sei ottobre, convocata dall'Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP).


I Cinque, come sono conosciuti a livello mondiale Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González, furono arrestati a Miami nel 1998 per aver interrotto piani anticubani organizzati da gruppi violenti contro il popolo cubano.


Essi sono stati condannati a lunghe e severe pene che includono vari ergastoli. Solo René González è ritornato a Cuba, dopo aver rinunciato alla sua cittadinanza statunitense, un requisito fissato dalle autorità nordamericane per modificare le condizioni di libertà vigilata che ha dovuto compiere dopo la sua uscita dal carcere nell’ottobre del 2011.


In un incontro con i lavoratori dell'Istituto dell’Aeronautica Civile di Cuba (IACC), González ha commentò che con la solidarietà bisogna realizzare tutto il possibile per il ritorno degli altri antiterroristi dal momento in cui si compiono 15 anni dal loro arresto.


Questa giornata, ha detto René González riferendosi all'evento che organizza l'ICAP, deve essere uno spazio d’amore e per manifestare l'affetto del popolo.


L'ICAP ha convocato anche l'Incontro Internazionale 15 anni, Basta! che si effettuerà a La Habana il prossimo 12 settembre, per reclamare la fine dell'ingiustizia e la liberazione di quegli eroi cubani.


In corrispondenza con questo appello, decine di organismi, organizzazioni e istituzioni del paese svolgeranno attività in solidarietà con gli antiterroristi.
 

 

Un Foro Internazionale reclamerà

giustizia per i Cinque

 

 

16.08.2013 - www.granma.cu

 

 

L’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli ha convocato l’Incontro Internazionale “15 anni Basta!”, che si svolgerà a L’Avana il 12 settembre per reclamare la fine dell’ingiustizia nel caso dei Cinque Eroi condannati negli USA per aver combattuto il terrorismo.

 

L’appuntamento vuole dare forza alle azioni di solidarietà e raggiungere il popolo statunitense per far sì che possa conoscere bene le arbitrarietà commesse nel suo paese contro   Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e René González, che furono arrestai nel 1998 a Miami e condannati nel 2001 in questa città a reclusioni tra i 15 anni di carcere e due ergastoli più di 15 anni, per aver controllato le azioni delle organizzazioni di terroristi nemici di Cuba, nello Stato della Florida.

 

René  è stato il primo a tornare in Patria dopo aver scontato interamente la sua condanna e gran parte della libertà vigilata che gli avevano imposto in territorio statunitense.

 

La convocazione ricorda che  la giudice Joan Lennard non si è pronunciata sugli appelli straordinari - gli habeas corpus - presentati da  Gerardo, Fernando, Ramón e Antonio.

 

La Convocazione dell’ICAP  sottolinea anche che il tribunale non ha deciso sulle petizioni per obbligare Washington  a rivelare quello che c’è nascosto dietro l’operazione illegale in cui organizzo, pagò  e diresse giornalisti e mezzi della stampa per realizzare una campagna di odio e minacce che trasformò in una farsa il processo contro i Cinque Eroi.

 

Gerardo aspetta ancora che gli si conceda un’udienza nella quale potrebbe smentire l’accusa più grave e interamente falsa a suo carico, per la quale è stato condannato a morire in prigione.

 

Questo complesso scenario non è un freno alla lotta, mentre la battaglia legale continua, ma incita a raddoppiare la mobilitazione dell’opinione pubblica internazionale e per questo si devono  organizzare nuove iniziative e impegni che rompano il muro di silenzio che esiste sempre attorno a questo caso