Denunciate a Ginevra le ingiustizie

contro gli antiterroristi cubani

 

 

9.03.13 - Carmen Esquivel Sarría www.granma.cu

 

 

Adriana Pérez, moglie di uno dei Cinque antiterroristi cubani condannati negli Stati Uniti, ha denunciato nel Consiglio dei Diritti Umani della ONU le ingiustizie e le arbitrarietà commesse in questo caso.

 

“Da quasi 15 anni veniamo in questo luogo a denunciare l’ingiusta reclusione dei Cinque cubani, il cui unico crimine è stato difendere la vita dei loro compatrioti di fronte ai vili attacchi che dal territorio nordamericano sono stati sferrati contro l’Isola”, ha detto Adriana, moglie di Gerardo Hernández.

 

“Gerardo, Fernando González, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e René González furono arrestati nel 1998 perchè allertavano Cuba sulle azioni violente delle organizzazioni dei terroristi radicati nel sud degli Stati Uniti”, ha aggiunto.

 

“Questi Cinque cubani sono stati isolati per mesi e poi sottoposti ad un processo manipolato a Miami e condannati a reclusioni enormi, tra le quali due ergastoli per una sola persona”.

 

“Nel caso di René, che ha già scontato tutta la condanna, ora è obbligato a passare tre anni in libertà vigilata negli Stati Uniti. Non rinunceremo mai al nostro diritto di continuare a denunciare queste ingiustizie”, ha sostenuto Adriana davanti al Consiglio dei Diritti Umani.

 

La moglie di Gerardo ha anche condannato le guerre che con il falso pretesto della lotta contro il terrorismo sono costate la vita a centinaia di migliaia di innocenti.

 

“L’uso dell’egemonia militare ed economica in maniera arbitraria è un crimine internazionale, sia se è utilizzato con la scusa della guerra contro il terrorismo, sia se lo si usa per imporre il terrorismo ad una nazione più piccola”, ha segnalato ed ha portato l’esempio del caso della politica aggressiva che da mezzo secolo gli Stati Uniti sviluppano contro Cuba.