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Il movimento solidale reclama la liberazione dei Cinque antiterroristi |
6.03.13 - Deisy Francis Mexidor www.granma.cu
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Il Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque antiterroristi cubani, prigionieri politici negli Stati Uniti dal 1998, ha convocato ad una nuova giornata d’appoggio, con l’invio di migliaia di messaggi e telefonate alla Casa bianca.
Come parte della Giornata “Il Cinque per i Cinque” che promuove ogni mese, questo gruppo ha incitato a fare il massimo uso in questi giorni delle reti sociali e che gli amici di questa giusta causa comunichino con la residenza esecutiva di Washington con la posta elettronica, le telefonate e i fax.
L’obiettivo è reclamare ancora una volta che il presidente Barack Obama faccia tornare nel loro paese Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González (obbligato, dopo la sua scarcerazione, a trascorrere tre anni in libertà vigilata a Miami).
Il prossimo 12 settembre si compiranno 15 anni da quando i Cinque furono detenuti nella città di Miami durante un operativo del FBI - Burò Federale d’Investigazioni.
I membri del Comitato hanno espresso in molte opportunità che nella lotta per il ritorno dei Cinque non ci si può stancare.
“Non si tratta di dedicare loro parte del tempo, di deve dedicare tutto il tempo a questa battaglia sino a che potranno tornare nella loro Patria con le loro famiglie”.
Questo 5 marzo l’avvocato statunitense Peter Schey, direttore Esecutivo del Centro per i diritti umani e i diritti costituzionali di Los Angeles, in California, ha inviata una lettera a Obama, nella quale gli ha chiesto di usare i suoi poteri esecutivi e di liberarli.
Il giurista ha sottolineato che permettere il ritorno a Cuba dei Cinque è una cosa che Obama può realizzare usando le sue facoltà di presidente e che questo sarebbe un importante passo per ricomporre le relazioni diplomatiche tra le due nazioni, rotte unilateralmente da Washington il 3 gennaio del 1961.
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