Lottare per la libertà dei Cinque è lottare contro la politica di terrorismo di Stato mantenuta dai governi degli Stati Uniti per più di cinque decenni contro l’indipendenza e le libertà fondamentali del popolo cubano. Politica diretta a destabilizzare ed eventualmente abbattere il governo rivoluzionario cubano che insieme ad altre inumane misure e direttive, tutte trasgressive di diritti vitali, formano la politica statunitense di aggressione permanente contro la rivoluzione cubana dal 1959.
Questa politica di terrorismo di Stato è
stata principalmente eseguita,
coordinata e diretta, sotto la piena
conoscenza e supervisione delle
pertinenti agenzie di intelligence dei
governi degli Stati Uniti, da terroristi
dell’estrema destra cubano-americana
principalmente radicati negli Stati
Uniti. Terroristi e organizzazioni
terroristiche che godono di piena
immunità e libertà d’azione che ha dato
e dà loro la protezione dei governi
statunitensi, compresa la protezione
dell’attuale Amministrazione di Obama.
Furono le Amministrazioni di Eisenhower
e di Kennedy durante gli anni sessanta
del secolo scorso attraverso la Central
Intelligence Agency (CIA) inizialmente
responsabili di reclutare, addestrare,
finanziare e dirigere i terroristi
dell’estrema destra cubano-americana. Da
allora si è mantenuto lo stesso modello
operativo.
Il governo di Cuba, come qualunque altro
governo, non ha solo il diritto di
difendere il suo popolo da tale politica
criminale, ma ha il dovere ineludibile
di farlo. E di farlo nella maniera più
efficace possibile per cercare di
evitare le nefaste conseguenze di quella
politica.
Innumerevoli documenti declassificati
delle agenzie di intelligence e
contro-inteligence dei governi degli
Stati Uniti provano la conoscenza da
parte di queste autorità dell’esistenza
di agenti dei servizi dell’intelligence
di Cuba infiltrati per decenni in queste
organizzazioni terroristiche
dell’estrema destra cubano-americana
radicate in territorio statunitense.
I nostri cinque fratelli: Gerardo, Ramón,
Antonio, Fernando e René, anche loro
lavorando come agenti dell’i servizi di
intelligence di Cuba, si infiltrarono in
alcune di queste organizzazioni
terroristiche dell’estrema destra
cubano- americana radicate in territorio
degli Stati Uniti per sapere dei loro
piani e obiettivi criminali e così poter
farli fallire.
Mai prima dell’arresto, del processo e
della carcerazione dei Cinque i governi
degli Stati Uniti avevano agito in
maniera tanto drastica contro gli agenti
cubani che, essendone loro a conoscenza
erano infiltrati in queste
organizzazioni terroristiche operando
nel loro territorio.
Come neanche hanno proceduto, nella
maniera in cui hanno fatto contro i
Cinque, con agenti dell’intelligence di
Cuba infiltrati in queste organizzazioni
terroristiche da quando i Cinque furono
arrestati nel 1998. Poiché uno deve
supporre che le agenzie di intelligence
di Cuba mantengano dei loro agenti
infiltrati nelle organizzazioni
terroristiche dell’estrema destra
cubano-americana che continuano a
operare dal territorio statunitense.
Forse una perversa ostentazione di
pretesa e superbia imperiali potrebbe
spiegare la ragione per la quale
l’Amministrazione di Clinton decise di
agire come lo fece contro i Cinque e
perché le successive Amministrazioni,
quella di Bush, figlio, e quella di
Obama, sono rimasti incrollabili in
questo caso. Lo saprà Dio.
Quello che è essenziale è essere
pienamente coscienti che processando
ingiustamente i Cinque con false accuse,
imporre loro condanne estreme, e perfino
illegali, e tenerli imprigionati anche,
come dimostra il caso di René, dopo aver
scontato la loro condanna in carcere, i
governi degli Stati Uniti ratificano
quotidianamente il mantenimento della
loro politica di terrorismo di Stato
contro il popolo cubano e il suo
governo. Così come ratificano anche la
loro protezione ai mostri dell’estrema
destra cubano-americana che hanno
eseguito fedelmente le vili azioni
criminali prodotto di quella politica
terroristica.
*Andrés Gómez giornalista cubano residente in USA, Direttore di Areítodigital.