Il presidente boliviano, Evo Morales, ha detto che ha orientato il ministero degli Esteri a ricercare accordi con i paesi dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra América (ALBA) con l’intenzione di esportare prodotti derivati dalla coca.
Il presidente, che ha partecipato all’inaugurazione del Congresso Ordinario delle Sei Federazioni del Tropico di Cochabamba, ha insistito che in prima istanza si potrebbe esportare per lo meno mate di coca(l’infuso).
"Questo è possibile, ha commentato Evo, che era il leader cocalero e che ha spiegato che la foglia di coca si commercia in Venezuela e in Ecuador, ed anche dal Perú per il Sudafrica.
Morales è giunto a questa determinazione durante la riunione della Commissione degli Stupefacenti delle Nazioni Unite, appena realizzata a Vienna, dove ha comunicato che la Bolivia ha la possibilità di esportare prodotti derivati dalla coca.
“La Bolivia, ha segnalato il primo indigeno capo di Stato del paese, ha la possibilità e il diritto d’industrializzare la riferita foglia di coca con fini benefici”, ed ha ricordato che gli europei sono stati i primi ad elaborarla con il detto Vino Mariani, nel XIX secolo.
“Il Mariani si vendeva in tutta l’Europa. Un Papa lo stimò e lo premiò e altri papi e vescovi celebravano le messe con quel vino”, ha segnalato Morales ha sottolineato che la lotta per la coca non è stata invano, ed ha fatto riferimento alla recente depenalizzazione del masticato o acullico, ed ha aggiunto che “adesso si deve industrializzare per conseguire prodotti che si possano esportare”.
La coca, tra le tante cose, si usa per la produzione di pane, di sapone, shampoo ed altri cosmetici che hanno molta accettazione nel mercato interno boliviano.