La Bolivia utilizzerà tutti meccanismi, le istituzioni e le istanze del diritto internazionali per reclamare dal Cile un’uscita sovrana al mare, ha dichiarato il presidente Evo Morales.
Nella cerimonia per il Giorno del Mare, commemorazione
che ricorda la perdita dei territori della costa del
Pacifico, il presidente ha ratificato la decisione del
suo paese di utilizzare tutte le strategie giuridiche
del diritto internazionale per presentare la sua domanda
di restituzione dei porti.
Inoltre ha affermato che la nazione ricorrerà agli
organismi internazionali, dopo la recente approvazione
di un emendamento legislativo per portare la causa preso
la Corte Internazionale di Giustizia de L’Aia.
La Bolivia, stato pacifista, dichiara il suo diritto
irrinunciabile di accesso all’Oceano Pacifico e per
questo ricorrerà ai tribunali internazionali attraverso
i meccanismo pacifici compresi nel diritti
internazionale La presentazione di questa domanda presso
gli organismo mondiali, è uno dei fattori che hanno
provocato più problemi al governo cileno, che considera
il tema a livello bilaterale.
Evo ha criticato l’atteggiamento del Cile per la
detenzione di un mese di tre soldati boliviani, fatto
che ha accentuato la controversia tra le due nazioni.
Durante la commemorazione nella piazza che onora l’Eroe
della Guerra Pacífico, Eduardo Abaroa, nel centro della
capitale, Morales ha ringraziato per la solidarietà data
dal popolo cileno al reclamo boliviano e all’unità
nazionale attorno a questa battaglia.
Con la forza della ragione e l’unità del popolo, faremo
valere nel mondo il nostro diritto di avere un’uscita
sovrana al mare, ha detto.
La Bolivia ha perso 400 chilometri di costa dopo la
Guerra del Pacifico, alla fine del XIX secolo, e da
allora reclama un’uscita sovrana al mare.
Dal marzo del 2011 Morales ha annunciato la decisione
del suo governo di citare il Cile presso un tribunale
internazionale per far sì che restituisca al paese i
suoi territori costieri.
Le due nazioni hanno sospeso le relazioni diplomatiche
dal 1962 e le hanno ristabilite solo tra il 1975 e il
1978.
Anche se la Bolivia ha reclamato in diverse istanze
internazionali il riconoscimento del diritto sul
territorio usurpato, mentre il Cile sostiene che la
cessione della sovranità sul territorio in questione è
al di fuori di qualsiasi discussione.