Evo
Morales: il mio peccato è essere
indigeno e antimperialista
8.07.2013 -
da actualidad.rt.com
traduzione di Marx21.it
Il presidente della Bolivia, Evo Morales,
ha concesso un’intervista in esclusiva a RT a La Paz Nella sua
conversazione con il nostro corrispondente Bricio Segovia, il presidente
ha illustrato nei dettagli le circostanze relative al blocco aereo che
ha subito in Europa.
Morales ha puntualizzato che la Bolivia
sta aspettando che Francia, Spagna, Italia e Portogallo “spieghino chi
ha fatto credere loro” che egli aveva con sé nell’aereo l’ex impiegato
della CIA Edward Snowden; che gli dicano “da dove arriva questa
informazione” e perché non hanno rispettato “i trattati internazionali”.
“Stiamo aspettando una spiegazione”. E se
non ci saranno spiegazioni, naturalmente assumeremo le misure adeguate
al caso”, ha dichiarato.
Il leader del paese andino ricorda che
l’ambasciatore della Spagna in Austria gli ha detto: “Parleremo con i
nostri amici”, dal che si deduce che il paese iberico “si è consultato
con gli USA”.A questo proposito, il presidente ricorda che due ore dopo
che lo avevano obbligato ad atterrare in Austria, “l’ambasciata degli
Stati Uniti stava inoltrando (al Ministero degli Esteri di La Paz) la
domanda di estradizione del nordamericano”.
“E’ la prova che gli USA hanno agito
usando l’Europa”, sostiene Morales.
“Non esistono paesi di prima, seconda né
terza categoria. Pertanto, saluto la solidarietà e l’iniziativa
immediata per difendere i diritti che abbiamo noi latinoamericani.
Perché in fondo non si tratta di un attentato contro Evo, ma di un
attentato contro i popoli dell’America Latina e dei Caraibi”, ha
dichiarato il presidente boliviano.
“Sarà un evento storico, sarà
indimenticabile [il blocco in volo del suo aereo] per i popoli
dell’America Latina e dei Caraibi, specialmente per il movimento
indigeno. Continuo ad essere convinto che il mio peccato, il mio
delitto, consista nell’essere indigeno e antimperialista”, ha denunciato
il presidente del paese sudamericano, che ha ribadito che “naturalmente
l’iniziativa è degli Stati Uniti. Per questo ho dichiarato ieri e
l’altro ieri che non avrei esitazioni a chiudere l’ambasciata degli
Stati Uniti in Bolivia”.
“Sicuramente studieremo attentamente la
questione. E’ iniziativa dei nostri parlamentari, membri dell’assemblea,
di alcuni fratelli. E’ ora di dire basta a questo tipo di umiliazioni
che vengono dal Governo degli Stati Uniti”, ha dichiarato Morales.
Pratiche neocoloniali
Evo Morales è tornato a denunciare che
l’incidente con il suo aereo è la dimostrazione delle pratiche
neocolonialiste, e si è rammaricato del fatto che alcuni paesi ancora
pensino “che siamo al tempo degli imperi e delle colonie”.
Ma “si sono sbagliati”, ha sottolineato.
In tal senso, Morales ha detto che sebbene essi pensino che “con
umiliazioni, con interventi, con colpi di stato, con dittature militari
o con governi neoliberali possono continuare a saccheggiare le risorse
naturali” della regione, ciò in realtà – ha ammonito – “è finito per
sempre”.
“Pensano che ricattando, condizionando,
come facevano prima, ci umilieranno, ci sottometteranno, ci faranno
cambiare politica. No, si sono sbagliati. Le politiche sono nostre ed è
impossibile ora imporre nuove politiche al servizio dei nordamericani,
perché ciò non è legale”, ha puntualizzato Morales.
D’altro lato, il leader boliviano ha
affermato di non comprendere “come sia possibile che paesi europei
ancora siano sottomessi al Governo degli USA”.
Future relazioni con
USA ed Europa
Sulla riunione con i diplomatici di questi
quattro paesi europei a La Paz, Morales assicura che l’unica cosa che
viene richiesta è che gli dicano “la verità”, poiché essi sono la voce
ufficiale delle loro rispettive nazioni in territorio boliviano.
Il presidente non ha voluto esprimere
alcuna opinione in merito al fatto che possano essere colpite le future
relazioni con paesi coinvolti nel blocco del suo aereo. “Lavoriamo
collettivamente in una squadra composta dal vicepresidente, dal Governo
e dai membri dell’Assemblea, anche con i nostri movimenti sociali.
Prenderemo una decisione unanime di fronte
ad ogni nuova provocazione che venga da qualche governo o presidente di
Europa e USA”, ha dichiarato.
Nello stesso tempo ha voluto sottolineare
che “siamo convinti che si tratta di una battaglia, una battaglia per
far rispettare le norme internazionali”.“Noi non stiamo accusando
nessuno né creando problemi.
I problemi vengono da loro e, per quanto
ne sappia, dal mio punto di vista personale, la cosa migliore sarebbe
riconoscere gli errori”, ha detto Morales.
“La Bolivia vuole avere buone relazioni
con tutto il mondo, ma se qualcuno provoca continuamente, come il
Governo degli USA, abbiamo anche tutto il diritto di difenderci da
queste umiliazioni che vengono dal Governo degli USA”, ha ammonito.
Il leader boliviano ha sostenuto che prima
dell’incidente del suo aereo in Europa, aveva molta fiducia in paesi
come Spagna e Francia, ed ha riconosciuto di nutrire ancora “qualche
fiducia” in queste ed altre nazioni coinvolte nel blocco del suo spazio
aereo.
“E’ nelle loro mani come risolvere,
spiegare e correggere l’errore”.
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