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Evo Morales: “Obama,
Premio Nobel della Guerra”
28 settembre 2013 - TeleSur www.cubadebate.cu
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Il presidente boliviano, Evo Morales, si è dispiaciuto questo giovedì che il comitato del Premio Nobel della Pace si sia confuso nell’anno 2009 ed abbia concesso questo premio al mandatario statunitense Barack Obama, poiché lui negli ultimi anni ha dimostrato di essere meritevole, al contrario, del Premio Nobel della Guerra.
Il capo di Stato boliviano ha ricordato che da quando Obama ha assunto il potere negli Stati Uniti, nel mondo sono proliferate le guerre, sottolineando così la continuità dei conflitti armati in Afghanistan, Iraq, Libia e, recentemente, Siria.
Ha affermato tutto ciò durante una visita ufficiale che realizza a Caracas, la cui intenzione è controllare lo stato delle relazioni bilaterali insieme al suo omologo venezuelano, Nicolas Maduro.
In riferimento al caso della Libia, ha ricordato che non solamente Obama è responsabile della morte dell’ex presidente di quello paese, Muamar Al Gaddafi, ma anche del massacro del popolo libico e della distruzione della nazione nordafricana.
Morales ha affermato che Obama si crede “il padrone del mondo”, con autorità per intervenire in qualunque paese, a patto che ci siano in ballo risorse energetiche. Inoltre, ha criticato che per controllare Obama non servono le Nazioni Unite, e neanche il Consiglio di Sicurezza.
“Questo ci fa pensare alla necessità di creare un tribunale internazionale dei popoli, capace di incominciare a giudicare, perfino, lo stesso mandatario nordamericano”, ha enfatizzato.
In questo senso, ha anticipato che stabilirà contatto con vari premi nobel della pace e con alcuni organizzazioni patrocinatrici dei diritti umani, per incominciare a lavorare su questa proposta. “Qualcuno deve fermarlo, le cose non possono rimanere così, dobbiamo difendere la vita di tutti i popoli del mondo”, ha precisato.
Infine, ha sottolineato che per Washington “provocare guerre è sempre la soluzione, essendo l’obiettivo essenziale impadronirsi del nostro petrolio e vedere se così possono affrontare le loro crisi finanziarie”, ha puntualizzato.
In un altro ordine di idee, Morales ha risposto positivamente all’appello del Presidente venezuelano per consolidare più unità e combattere i piani destabilizzanti che attentano contro i loro popoli. “Ascoltare Nicolas è continuare ad ascoltare il Comandante Hugo Chavez, continuiamo in una battaglia permanente”, ha enfatizzato.
Da parte sua, il Mandatario venezuelano ha affermato che darà il suo appoggio alla proposta che ha formulato Morales, mercoledì, nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU): cambiare la sede dell’organismo da New York ad un’altra capitale del mondo.
Morales ha ricordato che è stato “il compagno Chavez che ci ha insegnato a perdere la paura dell’Impero”, per questo motivo ha ripetuto la sua proposta, “bisogna cambiare posto alla sede delle Nazioni Unite perché lì non ci sentiamo sicuri.”
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