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Evo: gli USA confondono la

cooperazione con la cospirazione
 

 

12.6.2013  - http://www.contrainjerencia.com/

 

 

Il presidente Evo Morales ha detto, lunedì notte, in un'intervista alla catena internazionale Telesur, che il governo degli Stati Uniti confonde la cooperazione con la cospirazione, facendo riferimento ad una presunta intenzione di Washington di congelare i rapporti con la Bolivia. Anche se il capo dello Stato ha detto che non ha nessuna informazione ufficiale sulla determinazione del Governo degli Stati Uniti di Barak Obama di lasciare nel limbo le relazioni diplomatiche con la Bolivia per almeno cinque anni.

"Dal momento in cui ho cominciato a cospirare l'Ambasciata degli Stati Uniti, nel 2006 e nel 2007 dopo che è stata isolata la relazione diplomatica con gli Stati Uniti, non si é avuta cooperazione, ma cospirazione" ha affermato il presidente boliviano.

In questa direzione, ha detto "non si può confondere la collaborazione con la cospirazione" che è stata attuata attraverso programmi gestiti dall'
USAID, recentemente espulsa dalla Bolivia.

Le relazioni diplomatiche boliviane nord americane affrontato un periodo difficile per le tensioni originate in vari atti politici dopo che il presidente Evo Morales ha annunciato l'espulsione della Agenzia di Cooperazione Internazionale degli Stati Uniti (USAID) e la conseguente decisione degli Stati Uniti di ritirare dalla Bolivia, l'ufficio di cooperazione nella lotta contro il traffico di droga.

Morales ha detto che la Bolivia intende mantenere buoni rapporti "con gli Stati Uniti e con tutto il mondo", ma nel contesto di rispetto per la politica interna e la cooperazione, senza cospirazione.

"Ho grande fiducia nel migliorare le relazioni con gli Stati Uniti, a condizione che un paese sappia rispettare un paese come la Bolivia ed altri paesi dell'America Latina e dei Caraibi, che non per tenere una posizione antimperialista, ci può essere posto il veto dall'impero, tutti abbiamo il diritto di pensare in modo diverso dall'impero e dalle politiche capitaliste".

Ha ricordato che la Bolivia sta vivendo un processo di cambiamento guidato dal movimento contadino indigeno nativo e dalla consapevolezza del popolo che "ha recuperato la patria".

"Nel 2006 abbiamo trovato la Bolivia economicamente sottomessa al Fondo Monetario Internazionale, politicamente sottomessa all'Ambasciata degli Stati Uniti, per cui al governo degli Stati Uniti, ora le nostre forze armate non dipendono da gruppi militari USA ed economicamente non dipendiamo dal Fondo Monetario Internazionale, né politicamente dipendiamo dell'Ambasciata cioè c'è una liberazione e per questo riaffermo che ora i boliviani hanno patria", ha detto.

Anche se il presidente boliviano ha detto che un possibile congelamento delle relazioni tra Bolivia e Stati Uniti non pregiudicherebbe l'economia boliviana, ricordando che gli Stati Uniti hanno ritirato le preferenze doganali contenute nella Legge di Preferenze Doganali Andine e Sradicamento della Droga (ATPDEA acronimo in inglese), misura che come è stata gradualmente rimediata.

"I nostri mercati sono cresciuti, il ritiro dell'ATPDEA non ci ha colpiti per nulla, le nostre esportazioni sono migliorate, i redditi sono migliorati, dobbiamo continuare a migliorare, ci sono problemi che sempre si verificano in temi di gestione, le chiamate burocrazie ma senza ATPDEA stiamo meglio che con ATPDEA" ha sostenuto.

 

Evo: EEUU confunde la cooperación con la conspiración

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El presidente Evo Morales afirmó el lunes por la noche, en una entrevista con la cadena internacional Telesur, que el Gobierno de Estados Unidos confunde la cooperación con la conspiración, en alusión a una supuesta intención de Washington de congelar las relaciones con Bolivia.
Aunque el Jefe de Estado sostuvo que no tiene información oficial sobre esa determinación del Gobierno estadounidense de Barak Obama de dejar en el limbo las relaciones diplomáticas con Bolivia al menos cinco años.
“Desde el momento que empezó a conspirar la Embajada de Estados Unidos, en 2006 y 2007 después que se ha aislado la relación diplomática con Estados Unidos, no ha habido cooperación sino conspiración”, fundamentó el mandatario boliviano.
En esa dirección, dijo que “no se puede confundir la cooperación con la conspiración” que se implementaba a través de programas manejados por Usaid, recientemente expulsada de Bolivia.
Las relaciones diplomáticas boliviano norteamericanas enfrentan un momento difícil por las tensiones originadas en diversos hechos de carácter político después que el presidente Evo Morales anunció la expulsión de la Agencia Internacional de Cooperación de los Estados Unidos (USAID) y la posterior decisión norteamericana de retirar de Bolivia, la oficina de cooperación en la lucha contra el narcotráfico.
Morales afirmó que Bolivia pretende mantener buenas relaciones “con Estados Unidos y con todo el mundo”, pero en el marco del respeto a la política interna y a la cooperación, sin conspiración.
“Tengo mucha confianza en mejorar las relaciones con Estados Unidos, siempre y cuando un país sepa respetar a países como Bolivia y otros países en América Latina y el Caribe, que no por tener posición antiimperialista podemos ser vetados por el imperio, todos tenemos derecho a pensar diferente al imperio y a las políticas capitalistas”, sustentó.
Recordó que Bolivia vive un proceso de cambio impulsado por el movimiento campesino indígena originario y la conciencia del pueblo que “ha recuperado la patria”.
“El 2006 encontramos a Bolivia económicamente sometida al Fondo Monetario Internacional, políticamente sometido a la Embajada de Estados Unidos, por tanto al Gobierno de Estados Unidos, ahora nuestras Fuerzas Armadas no dependen de grupos militares estadounidenses y económicamente no dependemos del Fondo Monetario Internacional, ni políticamente dependemos de la Embajada es decir hay una liberación y por eso reafirmo que ahora los bolivianos tenemos patria”, enfatizó.
Aunque el Presidente boliviano aseveró que un posible congelamiento de las relaciones entre Bolivia y Estados Unidos no afectaría a la economía boliviana, al recordar que Estados Unidos retiró las preferencias arancelarias contenidas en la Ley de Preferencias Arancelarias Andinas y Erradicación de la Droga (ATPDEA por sus siglas en inglés), medida que dijo fue subsanada paulatinamente.
“Nuestros mercados han crecido, el retiro del ATPDEA no han afectado para nada nuestras exportaciones han mejorado, los ingresos económicos han mejorado, hay que seguir mejorando hay problemas que siempre se presentan en temas de gestiones, las llamadas burocracias pero sin ATPDEA estamos mejor que con ATPDEA”, fundamentó.