Il ministro venezuelano delle Relazioni Estere, Elías Jaua, ha condannato l’atteggiamento violento dell’opposizione che non vuole riconoscere i risultati elettorali del 14 aprile e promuove la destabilizzazione.
In un articolo d’opinione diffuso lunedě 22 e intitolato "15-A, el rostro del odio", Jaua ha denunciato l’aggressivitŕ della borghesia che ha lasciato come saldo l’assassinio politico di otto compatrioti.
Inoltre ci sono stati danni in varie sedi del Partito Socialista Unito del Venezuela, l’assedio di decine di Centri di Diagnosi Integrale, azioni contro sedi delle Missione d’Alimentazione.
Jaua ha anche denunciato che dopo la violenza c’č stato il tentativo di non far apparire le vittime o di sporcarle moralmente, dicendo che erano delinquenti che si erano uccisi tra loro stessi, hanno detto i portavoce dell’opposizione assecondati dai media privati.
Il 15 aprile ultimo, disgraziatamente, gli avvisi fatti dal Comandante Hugo Chávez in tutti questi anni si sono compiuti e la borghesia ha scaricato il suo odio contro il popolo, attaccando le missioni emblematiche e scatenandosi contro il chavismo, ha scritto il cancelliere.
Vanno riconosciute la maturitŕ, la serenitŕ del popolo e della Forza Armata Nazionale Bolivariano, che hanno seguito gli orientamenti di resistere alla provocazione ed evitare gli scontri. Inoltre la maggioranza delle basi dell’opposizione non hanno ascoltato il richiamo all’odio e alla violenza dei dirigenti del fascismo.
Questi fatti dimostrano che l’opposizione venezuelana č lontana dall’essere democratica ed č la stessa dell’11 aprile del 2002, data del colpo di Stato contro il presidente.
Il popolo venezuelano e la comunitŕ internazionale hanno constatato con stupore quello che abbiamo ripetuto fino alla stanchezza, che la rivoluzione bolivariana deve affrontare il fascismo puro.
La sfida attuale sta nel lavorare per ricomporre una maggioranza per la pace, per un buon vivere, la tolleranza e il socialismo, ha terminato il ministro Jaua.