Cristina
Fernández ha visitato
la caserma
della Montagna
Dove
riposa Hugo Chávez
La
presidentessa dell’Argentina, Cristina Fernández, ha
vistato sabato 20 la Caserma della Montagna dove riposa
il leader della Rivoluzione Bolivariana, Hugo Chávez.
La capo di Stato argentina era giunta nel paese per
assistere alla cerimonia del giuramento del presidente
Costituzionale della Repubblica Bolivariana del
Venezuela, Nicolás Maduro.
“ A Caracas, senza Hugo. Sarà duro e strano nello stesso
tempo. I suoi funerali sono stati così impressionanti
che ero come stordita. Sabato mattina vado alla Caserma
della Montagna dove riposa. Voglio stare un poco sola,
senza tanta gente, nè tanto rumore”, aveva scritto nel
suo spazio di T@CFKArgentina.
“Perchè coloro che vivono con troppa intensità ci
abbandono troppo presto?”, si è chiesta. ed ha aggiunto:
“In qualche momento avranno pensato o sentito che era
necessario affrettarsi tanto, perchè il tempo per fare
quello che volevano non era sufficiente?
Nel suo scritto ha ricordato l’ex presidente argentino,
suo marito Néstor Kirchner, morto nell’ottobre del 2010.
“Esseri unici, indimenticabili e strani nello stesso
tempo, irripetibili. La loro assenza si sente più della
loro passata presenza”, ha scritto ancora. |
Il presidente venezuelano, Nicolás
Maduro, ha chiamato a consolidare e ad approfondire sempre più la
Rivoluzione iniziata 14 anni fa dal defunto Comandante Hugo Chávez,
ed ha incitato al dialogo e alla concordia nel paese.
“Questo è un momento d’avanzata e crescita della Rivoluzione e
facciamo di questi sei anni un’epoca di prosperità”, ha detto Maduro
sul suo impegno di portare la nazione sulla rotta del progresso
durante il suo mandato, sino al 2019.
“Voglio fare una rivoluzione dentro la Rivoluzione, per costruire un
paese stabile, in base all’uguaglianza”, ha detto Maduro riferendosi
alle diverse iniziative del suo impegno per incamminare il Venezuela
verso lo sviluppo e la concordia, mediante il dialogo con coloro che
avversano il progetto.
“A chi ha votato contro il processo rivoluzionario, io tendo la
mano, e percorrerò il paese per ascoltare le vostre ragioni. Venite
a costruire il futuro, a costruire la Patria. Noi garantiamo la pace
di questa nazione”, ha dichiarato.
“Che si smetta con i sabotaggi della destra all’economia, al sistema
elettorale e alla vita sociale del paese! Che termini la
divisione!”, ha sottolineato, riferendosi alle azioni di violenza
perpetrate dall’opposizione dopo il rifiuto di riconoscere i
risultati delle elezioni presidenziali, con fini di
destabilizzazione.
“Io chiamo tutti a conversare nei distinti scenari in cui si può
dialogare, nel rispetto della Patria e delle istituzioni”, ha
aggiunto.
Con il fine di approfondire il processo rivoluzionario, il
presidente ha fatto riferimento alla Grande Missione Efficienza o
Niente”, e ne ha decritto i tre assi portanti: le micro missioni
destinate a recuperare le imprese del paese; l’attivazione di un
corpo speciale segreto d’investigazione, anticorruzione e il governo
della strada come nuova forma di gestione.
Su quest’ultimo ha detto: “Applicherò il governo della strada e me
ne vado con il mio autobus e tutti i ministri per tutto il paese a
combattere l inefficienze e l’indolenza, per far sì che il Venezuela
vada avanti”.
Inoltre ha chiamato alla Rivoluzione della sicurezza, della
giustizia e la pace, per lottare contro la violenza a la criminalità
nella nazione ed ha incitato i concittadini a consolidare la
Rivoluzione sociale dove la mete è “povertà e miseria zero in
Venezuela per il 2019”.
Al termine Maduro ha chiamato alla Grande rivoluzione del potere
popolare per la formazione del modo di vita socialista, attraverso
il rinforzamento delle comuni organizzate per vivere in uguaglianza,
rispetto e solidarietà alla costruzione della Patria.
“Voglio portare avanti i valori di questa Patria e rendere realtà i
sogni di Hugo Chávez”, ha concluso. |
Dopo aver giurato come Capo
dello Stato, Nicolás Maduro, ha
ricevuto la banda presidenziale
dalle mani del presidente
dell’Assemblea Nazionale,
Diosdado Cabello e da María
Gabriela Chávez, figlia del
comandante supremo, Hugo Chávez.
Poi
nella cerimonia de giuramento
del presidente Maduro, che si è
svolta nell’Assemblea Nazionale,
e Caracas, è stato reso omaggio
al comandante supremo Hugo
Chávez, con la canzone “Sigamos
Juntos”, interpretata dalla
venezuelana Antonieta Peña.
Poi il presidente Maduro ha
firmato il documento che
certifica il suo giuramento come
Capo dello Stato.
I
rappresentanti dei poteri
pubblici hanno firmato a loro
volta questa dichiarazione.
La
cerimonia è stata trasmessa in
catena nazionale da radio e
televisione nazionale.
Il Presidente venezuelano
segnala
il ruolo di Chávez e della Forza
Armata
Il
presidente venezuelano, Nicolás
Maduro, ha segnalato il ruolo
della Forza Armata Nazionale
Bolivariana (FANB) e del
deceduto presidente, Hugo
Chávez, nella forgia di un ente
militare impegnato con il legato
patrio e dei liberatori.
Questa nuova FANB è tornata di
nuovo ad essere "l’ Esercito dei
Liberatori grazie all’opera
miracolosa del nostro Presidente
Chávez", ha considerato il Capo
dello Stato dopo la grande
sfilata in cui è stato
riconosciuto come Comandante in
Capo della forza militare della
nazione.
“Chávez ha il merito d’aver
resuscitato i soldati di Bolívar
e di averli trasformati in una
forza organizzata e con un
morale combattivo che si
dimostra in ogni marcia o
gesto”, ha detto Maduro in
relazione al successo della
sfilata dell’ente armato.
“Dobbiamo ringraziare Chávez per
averci aperto gli occhi, perchè
grazie a lui abbiamo una Forza
Armata impegnata con la Patria”,
ha detto Maduro, ricordando
l’importante ruolo dell’esercito
nella costruzione del socialismo
nel paese, assieme al popolo.
Durante la parata è stato reso
omaggio a Chávez ed è stato
anche commemorato il 203º
anniversario del processo
indipendentista contro la
Spagna.
Hanno sfilato nel Paseo de los
Próceres a Caracas, mezzi
blindati e unità di truppe
terrestri, come espressione di
lealtà al presidente e al
processo rivoluzionario
confermato dal popolo nelle
elezioni presidenziali del 14
aprile.
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