Il candidato della
Rivoluzione Bolivariana, Nicolás Maduro, ha consegnato il Piano
della Patria ed ha reso ufficiale la sua candidatura alle elezioni
presidenziali che si effettueranno il 14 aprile, dopo la mancanza
assoluta, dovuta alla
morte, del Comandante Hugo Chávez.
Maduro
ha chiesto a Dio, al Libertador Simón Bolívar e al Comandante Hugo
Chávez “Forza e saggezza per prendere la loro bandiera, il loro
programma e la loro causa” e continuare la battaglia di
consolidamento della Patria.
Accompagnato da una folla di venezuelani che si sono concentrati in
piazza Diego Ibarra (al centro di Caracas), dalle nove di mattina,
Maduro ha affermato davanti alle autorità del Consiglio Nazionale
Elettorale “Io non sono Chávez, ma sono suo figlio e tutti insieme,
con il popolo, siamo Chávez”.
Poi, consegnando il Piano della Patria, lo stesso che nove mesi fa
aveva consegnato il Comandante Chávez, ‘per la vita del nostro
popolo’, Maduro ha affermato che prenderà tra le mani questo piano
con l’amore, le lacrime, il dolore e la speranza di un popolo che si
è svegliato e non dormirà mai più, nè sarà mai più dominato.
Il presidente incaricato ha invitato l’opposizione a rettificare il
suo odio, che porta solo verso il cammino della sconfitta e dello
scontro.
Maduro ha assicurato: “Andiamo ad una campagna di pace e che nessuno
inoculi il veleno, il rancore e l’odio dell’opposizione nazionale e
internazionale. Noi nel fondo del cuore li perdoniamo, perchè Chávez
non ha mai odiato nessuno”.
La corrispondente di TeleSUR in Venezuela, Madelein García, ha
informato che piazza Diego Ibarra “è piena dei seguaci del
Comandante Chávez (…) che cantano parole d’ordine nonostante il
dolore e sono fermi, per continuare con la Rivoluzione e dare il
loro appoggio a Nicolás Maduro, perchè questa è stata la linea che
ha lasciato il presidente Chávez prima di morire.
Il popolo canta “Maduro con tutto il mio cuore”, riferendosi a
Chávez e al vincolo con il presidente incaricato.
“Chávez te lo giuro, il mio voto va a Maduro”, e “Con Chávez e
Maduro il popolo è sicuro”, sono altre parole d’ordine cantate in
coro dalla popolazione.
Il CNE del Venezuela ha informato, nella voce della sua
presidentessa, Tibisay Lucena, che il prossimo 14 aprile i
venezuelani sceglieranno il loro nuovo Presidente della Repubblica
Bolivariana.
Nicolas Maduro:
Capriles ha commesso
l’errore più
grande della storia
Il presidente
incaricato del Venezuela, Nicolás Maduro, ha detto che
Henrique Capriles
“ha commesso l’errore più grande” per le dichiarazioni fatte quando
ha accettato la candidatura per rappresentare l’opposizione nelle
presidenziali del 14 aprile.
Il candidato dell’opposizione ha commesso l’errore più grande della
storia con le sue dichiarazioni contro il defunto presidente Hugo
Chávez. Il popolo lo odierà e il 14 aprile nelle urne il popolo lo
dimostrerà!”, ha detto Maduro, rispondendo agli attacchi e agli
insulti che Capriles aveva espresso poco prima, ed ha convocato il
popolo venezuelano all’unità, alla pace e al dibattito.
Capriles ha accusato Maduro di mentire e di usare il dolore dei
seguaci del presidente Hugo Chávez. Maduro, candidato del partito di
governo nelle prossime elezioni, ha detto che Carriles vuole
macchiare con violenza, sangue e morte di venezuelani, la vittoria
cantata del comandante Chávez nelle urne.
Che nessuno ascolti le provocazioni di Capriles, ha detto ancora ed
ha richiamato a canalizzare l’indignazione con più unione, orazioni,
azioni, lutto e combattimento.
La famiglia del leader della Rivoluzione bolivariana si riserva di
agire con le azioni giudiziarie necessarie contro Capriles.
Maduro assicura che il candidato dell’opposizione vuole macchiare la
situazione politica per ritirarsi dalle elezioni.
“Questo colpo è stato calcolato, ha stimato, ed ha informato che
venerdi 15 si effettuerà il trasferimento del corpo di Chávez al
Museo della Montaña.
Sul tema del trasferimento del feretro del presidente venezuelano
deceduto, al Pantheon Nazionale, Maduro ha detto che si proporrà un
emendamento alla Costituzione per realizzarlo. |