Il traduttore si scusa per gli errori |
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La presa
di Caracas
da parte del popolo |
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21.01.2013 - www.granma.cu
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Migliaia di venezuelani sono scesi in strada, ancora una volta, per impadronirsi della Caracas rivoluzionaria del Presidente Hugo Chávez, in commemorazione del 55º anniversario della sconfitta del dittatore Marcos Pérez Jiménez da parte di una giunta civica-militare, i cui ideali furono traditi in seguito dai partiti tradizionali.
La nuova convocazione popolare, con lo slogan “Toma Caracas” (Prendi Caracas), ha completamente oscurato le azioni destabilizzanti del movimento di opposizione “Mesa della Unidad Democrática (MUD)”, che ha dovuto abbandonare l’idea di un “grande corteo” senza riuscire neanche a riempire lo stadio coperto nella zone est della città.
PL informa che l’evento ha dimostrato anche l’intolleranza dell’opposizione che ha aggredito durante la cerimonia un gruppo di giornalisti del canale statale Venezolana de Televisión.
La numerosissima e pacifica marea rossa in appoggio a Chávez, convocata dal Gran Polo Patriottico e da altri movimenti popolari, è partita da diversi luoghi della città e si è conclusa nella Parroquia 23 de Enero della capitale. Nella fase culminate della manifestazione ha preso la parola il vicepresidente Esecutivo del Venezuela, Nicolás Maduro, che ha affermato che “il popolo venezuelano si è ripreso le bandiere storiche del 23 di Gennaio”.
Ricordando gli eventi, Maduro ha evidenziato che in quei giorni del 1958, il popolo si sollevò alla ricerca della sua sovranità, indipendenza e della vera democrazia, però fu una data sequestrata dall’oligarchia mentre adesso “si rivendica con la Rivoluzione Bolivariana”.
Il vicepresidente ha dichiarato che “il popolo fu tradito dalla borghesia, dopo aver firmato il Patto di Punto Fijo con l’appoggio dell’imperialismo statunitense, che diede la sua benedizione a questo tradimento”.
La lotta, negli anni seguenti, fu oggetto di repressione, torture e sparizioni, ma in ogni caso il popolo non smise mai di lottare, ha continuato Maduro, citato da AVN.
Ha aggiunto che il 4 febbraio del 1992, quando insorse la gioventù venezuelana accompagnata da Hugo Chávez, furono innalzate le bandiere della vera democrazia, costituente ed indipendente.
In quelle circostanze, ha proseguito, Chávez giunse con la bandiera della vera democrazia, contro il neoliberismo e cominciò il processo di gestazione della grande rivoluzione che portò alla sua elezione come presidente nel dicembre del 1998. Sono stati necessari ben 40 anni prima che il popolo riuscisse a superare il tradimento della borghesia, ha spiegato.
“Questa è una lunga storia che ci ha insegnato il nostro maestro, nostro padre, il nostro Comandante in Capo (Hugo Chávez), e per tale ragione noi, in nome di questi insegnamenti, ci siamo prefissi di sconfiggere per sempre la maledizione del tradimento e dei traditori del nostro popolo”, ha esclamato dinnanzi alle migliaia di persone riunite.
Oggi la nostra Patria ha una concezione politica, opera della strategia di un uomo che ha creato la sua leadership sulla base del lavoro, della lotta, dell’amore per la lealtà, verso il popolo, quest’uomo, il presidente Chávez, ci ha plasmati tutti in un progetto, con moralità e disciplina, ha sottolineato. |
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